Una serpe in seno all’Europa. Sulla controversia del nazismo in Ucraina.
Una serpe in seno all’Europa
Sulla controversia del
nazismo al fronte in Ucraina
Rassegna stampa
a cura di Federico Berti
Il problema del neonazismo in Ucraina è dato dal fatto che negli ultimi dieci anni il fronte orientale dell’Europa ha rappresentato un campo d’onore per quelle forze eversive nate in mezzo alla feccia dei criminali di strada, dei picchiatori, degli stupratori, che sul terreno della guerra civile hanno avuto un’opportunità per ricevere armi, addestramento e avanzamento di carriera. Un po’ di rassegna stampa su questo tema.
Rassegna stampa
- Gianpaolo Visetti, ‘La Repubblica’, 16 Maggio 2022, A Mariupol 400 ostaggi nell’ospedale occupato: “I russi sparano a chi scappa”, L’agonia della città sul Mare d’Azov. “Scappare è difficilissimo, servono soldi, mezzi e anche una grande dose di coraggio”.
- Cosimo Caridi, ‘Il Fatto Quotidiano’, 23 Maggio 2022, Tatuaggi & nazi, quan-do Azov faceva campi militari per bimbi. “I tatuaggi dei combattenti del battaglione Azov raccontano qualcosa che già tutti conoscevamo: il gruppo ha idee politiche molto chiare. Svastiche, aquile imperiali, ritratti di Hitler, soli neri, frasi dei gerarchi nazisti, teschi delle SS”.
- Valerio Nicolosi, ‘Micromega’, 20 Aprile 2022, La guerra in Ucraina e i “nazisti bravi” del battaglione Azov. L’ampio consenso che i paramilitari di estrema destra stanno raccogliendo è l’ennesimo errore di lettura che porterà allo sdoganamento di forze reazionarie. In Italia ne sappiamo qualcosa. Per questo è utile ricordare chi sono veramente i ‘ragazzi’ di Azov.
- Virginia Cataldi, ‘Lettera 43’, 23 Maggio 2022, Tatuaggi del battaglione Azov: cosa rappresentano e cosa significano. “Si tratta del Wolfsangel, l’amo dei lupi, che fu il primo stemma del partito fondato da Adolf Hitler, poi entrato anche nell’iconografia delle Ss. Altri soldati portano sulla pelle il Sole Nero, usato prima dalla Società Thule, una delle organizzazioni esoteriche che contribuirono al pensiero e all’ascesa del nazismo, e poi dalle Schutzstaffel, le già citate Ss. Un altro elemento che ricorre frequentemente è il Totenkopf, la testa di morto. Si tratta di un cranio dalla cui nuca emergono delle tibie incrociate. Venne usato dalle Ss e, in particolare, dalle Ss-Totenkopfverbände. Hitler affidò loro la custodia dei campi di concentramento”.
- Gianni Ronzoni, ‘Marx 21’, 28 Giugno 2022, Inchiesta sul Battaglione Azov, Violenze sui prigionieri, tortura, saccheggio. Lo schema si ripete spesso. “A migliaia si recano a Kiev per ricevere addestramento militare. A volte restano per combattere, altre volte tornano a casa, radicalizzati. Un’inchiesta di ‘Time’ del gennaio 2021 svela la presenza di veterani americani con simpatie destrorse nei marines ucraini. Il Soufan Center, che indaga i fenomeni terroristici, fissa a 50.000 il numero di foreign fighters che hanno preso parte alla guerra civile in Donbass su entrambi i lati, fra il 2014 e il 2019. L’Ucraina, negli anni che precedono la guerra di inizio 2022, si trasforma così in una palestra per neonazisti. Il centro di una vera e propria Internazionale Nera”.
- Fanatismo di estrema destra infiltrato non solo sul fronte ucraino, come non manca di osservare Marco Ventura, ‘Il Messaggero’, 28 Marzo 2022, Ucraina, dall’ex ultrà nazista al killer ceceno: chi sono i mercenari assoldati per uccidere Zelensky. “Kiev ha il battaglione Azov, accusato di simpatie naziste. Il loro capo cresciuto nel tifo della Dinamo”.
- Michelle Zarfati, ‘Shalom’, Comunità ebraica di Roma, 2 Febbraio 2022, Centinaia di nazionalisti ucraini marciano in onore di un collaboratore nazista. La venerazione dei collaboratori nazisti, compresi gli assassini di ebrei, risulta essere un fenomeno in crescita nell’Europa orientale, dove molti considerano tali individui come veri e propri eroi”.
- Fabio Tonacci, ‘La Repubblica’, 6 Aprile 2022, Le parole dei soldati russi curati dai medici ucraini a Zaporizhzhia: “Nazisti, vi uccideremo”. “Ma tra Putin e Zelensky vince comunque Ippocrate, e un dottore è sempre un dottore”.
- David Puente, ‘Open’, 11 Maggio 2022, In Ucraina la propaganda nazista è vietata dal 2015, Di questa legge si parla nell’estate del 2015, ad esempio in un articolo de Il Sole 24 Ore dal titolo «L’Ucraina mette fuori legge il partito comunista». Bisogna andare a leggere il terzo paragrafo per scoprire il titolo della nuova norma: «Sulla condanna dei regimi totalitari comunista e nazionalsocialista in Ucraina e il divieto di propaganda dei loro simboli».
- Vyacheslav Likhachev, ‘Zmina’, 4 Aprile 2022, Il reggimento “Azov” non è neonazista: risposte alle domande più comuni. “La maggior parte dei combattenti di estrema destra ha lasciato il reggimento entro la fine del 2014. I rimanenti sono stati deliberatamente ‘purgati’ dal nuovo comando del reggimento nel 2017”
- Il problema del nazifascismo ‘latente’ come una serpe in seno all’Europa, favorita da un antifascismo superficiale, contraddittorio, inefficace, è emerso non solo nel contesto ucraino, si veda a questo proposito Mauro Ravarino, ‘Il Manifesto’, 10 Marzo 2023, Un comitato contro i fascismi vecchi e nuovi, “Non basta un antifascismo di facciata. È ora di costruire insieme, unendo le nostre diversità, una controffensiva contro la nuova ’nube nera’»
- L’equiparazione del comunismo al nazismo sancita dalla legge ucraina del 2015, ratificata quattro anni più tardi da una risoluzione dell’Unione Europea, ha sollevato un vivace dibattito, si veda a questo proposito l’editoriale di ‘Repubblica’, 22 Settembre 2019, Il comunismo come il nazismo: lite a sinistra sulla risoluzione votata dal Parlamento europeo. “Comunismo e nazismo sono stati posti sullo stesso piano. Una falsificazione ignobile quella della risoluzione votata dal Parlamento europeo. Come è ignobile che a votarla siano stati tanti sedicenti democratici nostrani”, insorgono Francesco Laforgia e Luca Pastorino, rispettivamente senatore e deputato di Liberi e Uguali. “Queste distorsioni – aggiungono – sono una pericolosa rilettura che finisce per sdoganare ideologie neo-fasciste”.
- Silvio Marconi, ‘Patria Indipendente’, 12 luglio 2019, Donbass, Ucraina e na-zifascisti, “L’incendio della Casa dei sindacati di Odessa del 2 maggio 2014. In quella circostanza fu letteralmente massacrato un imprecisato numero di persone (sembra da 40 in su). Non pubblichiamo per rispetto le foto delle vittime, o meglio di quello che ne è rimasto. Ma si sappia che fu una strage nazista efferata e sadica rimasta impunita”