Indovina il sogno. Il leone, il matto e il maestro di musica.
Il leone, il matto e
il maestro di musica
Interpretazione dei simboli,
narrazione collettiva
A cura di Federico Berti
in collaborazione con ‘Universo sogni’
“Indovina indovinello… Vediamo se dal cartiglio riuscite a risalire al sogno che lo ha generato. Un sogno di partenza c’è davvero, vediamo chi si avvicina di più. In premio una lezione privata gratuita sul Tarocchino dei Sogni”.
Vedo una porta chiusa con una guardia che impedisce l’ingresso perché mi mette paura. Qualcosa, forse la musica che sento provenire dalla stanza, mi invita ad entrare. Penso che potrei anche entrare dalla finestra. Forse è uno scherzo? Ma la musica è più forte, mi riporta all’infanzia e vorrei proprio entrare.
Ti trovi nella foresta amazzonica dove un grosso felino ti sta seguendo (la forma della donna archetipo mi fa pensare all’Amazzonia) riesci a salvarti attraversando una finestra da cui senti provenire una musica ed una volta in salvo ti chiudi a chiave.
Mi fa pensare a una donna che si sente prigioniera nella sua illusione, il matto, di un’amore ormai terminato o che lei si rifugia in una stanza chiusa… Delusione… Ma forse anche la speranza… la musica e il cane che dovrebbe essere il simbolo di fedeltà, o la sua natura animale trasgressiva.
Un giovane uomo, il cucciolo di leone, arriva nella vita di una donna matura e accogliente porta caos ed indecisione sulla via da prendere, aprire la porta? o guardare la vita da una finestra?, non c’è serratura ed i vetri sono come sbarrati, urge una decisione, l’anima richiede una scelta, l’insegna che indica …
“Un giovane uomo pronto a vivere la propria vita ha un bagaglio educativo di una madre accogliente e gioiosa, un po’ folle ed artista una figura paterna legata a schemi rigidi e razionale che non lascia spazio alla creatività. La finestra chiusa lo spazio vitale oramai diventato comunque coercitivo ed il giovane leone impaziente di aprire la porta alla Vita.“
Secondo me hai sognato una porta da aprire…devi avere il coraggio di una tigre ..senza paure x fare quello che la tua creatività(jolly) ti dice di fare…la donna incinta un progetto da avviare? Esponi il tuo sapere..i tuoi insegnamenti, una dolce melodia suona.. è arrivato il momento di non stare a guardare dietro una finestra… Mi sono divertita a interpretare..non sono professionista..ma grazie x il gioco… Carino…
Un uomo e una donna che vibrano fra loro “la musica” ma che non riescono a stare insieme perché la forza del leone, che può rappresentare la potenzialità onirica di ognuno di loro due vuole prevalere l’uno sull’altra, e si chiudono in sé stessi. Aspettando che uno ceda.
Sarà che, visto che i miei sogni spesso ultimamente presentano certe tematiche (che girano intorno a quanto sta succedendo su scala globale), proietto quelle anche su questi disegni… comunque, vedo: “la maschera”… (ma anche un “jolly”)… “un insegnante alla lavagna”… dei simboli di “uscita” (porta e finestra)… un simbolo di lotta e libertà (leone)… musica (quindi ricerca dell’armonia e della bellezza, di ciò che è anima)… la figura femminile mi ha fatto pensare immediatamente a una di quelle ritrovate a Gobekli Tepe… e comunque si può interpretare come fertilità, accoglienza, matriarcato, ecc. Quindi, non ho idea di cosa sia stato sognato, di quale fosse la trama del relativo sogno, ma dall’insieme dei simboli vedo due mondi contrapposti che tentano entrambi di sopravvivere l’uno all’altro e di farsi strada… (La finestra mi fa pensare anche a una OBE…).
Il giovane Leone fugge da un luogo in cui la musica è assordante, oltre alla musica c è un pazzo che infastidisce le donne presenti…nella seconda parte del sogno il sognatore intravede una finestra, si tratta di una scuola dove un insegnante sta facendo lezione…. Il sognatore prova il desiderio di uscire da lì per ritrovare il suo spirito selvaggio.
Il protagonista (il sognatore) secondo me è il maestro di musica, durante la lezione un grosso leone fa ingresso nell’aula. Nello scompiglio e nella paura che può creare la situazione, la donna con coraggio prende in mano la situazione. Attraverso l’uso della musica incanta questo leone, riuscendo ad intrattenere l’animale feroce, i personaggi riescono a fuggire dalla finestra.
Sei attirato da una musica che non sai da dove proviene, sei in casa, vorresti uscire per capire ma la porta è chiusa e in più fuori c’è un grosso cane da guardia che ti impedisce di uscire, allora una figura strana ti indica la finestra, l’unica via di uscita, l’unica possibilità per capire chi è il compositore di questa musica celestiale…
C’è un orso che fa il giullare in un circo, balla a a suon di musica accanto alla donna cannone. Ma è stanco di quella vita. Apre la porta e si trova davanti ad un lavoro d’ufficio tradizionale, con grafici e quant’altro. Ma neanche quel mestiere fa per lui. Guarda la finestra e si sente rinchiuso.
Provo: un ragazzo, fiero, che cerca di capire, di spiare, di vedere. Non è come pensava, delusione. Qualcuno lo aiuta, lo indirizza, un medico? Un avvocato? L’epilogo e che “gliele suona” e tutto è chiaro, visto come non più da una porta chiusa ma una finestra a vetri.
Il leone rappresenta il simbolo della forza e della difesa. Il matto l’irrazionale. Il maestro di musica la capacità di trovare una soluzione.
Commento e Soluzione
dell’indovinello
Un sentito ringraziamento alle partecipanti, molto interessante il fatto che siano tutte e solo donne. Un dato che mi preme sottolineare. I racconti ispirati al cartiglio sono tutti ugualmente legittimi ognuno a suo modo, prendiamo spunto dal gioco per dare qualche indicazione affinando la nostra sensibilità all’arte combinatoria. Intanto, quando prendiamo in considerazione un elemento dovremmo partire sempre dall’interpretazione più elementare, quella più comune, meno astratta possibile, meno personale possibile, che sia facilmente comprensibile, poiché un cartiglio deve tendere alla semplificazione. In secondo luogo si dovrebbe toccare ogni singolo pittogramma in base alla sua dimensione, a dove si trova nella composizione del segno e al significato più comune del simbolo stesso, armonizzando l’insieme in modo che ogni elemento sia collegato agli altri: è molto importante partire da questo livello elementare, come se dovessimo leggere un cartello stradale che dev’essere chiaro a chiunque lo veda, in qualsiasi paese del mondo ci troviamo, indipendentemente dalle competenze e dalla preparazione di chi lo vede. Soprattutto è fondamentale distinguere tra la narrazione ‘semplice’, che parte da uno o più simboli per ricamarvi sopra, con un più ampio margine di libertà all’immaginazione, e l’arte combinatoria che cerca di porre ogni elemento in relazione con tutti gli altri cercando l’ipotesi più ‘economica’ possibile, cosa che richiede una sintesi estrema e riduce in parte la libertà compositiva.
Il primo passo è dunque individuare l’elemento in primo piano, in questo caso un leone: il pittogramma potrebbe indicare una leonessa, o un giovane leone privo della criniera, in ogni caso un animale feroce. E’ in posizione sopraelevata, dominante, guarda la maniglia d’una porta e sotto di lui stanno due figure affiancate. Una è la Venere preistorica ovvero una donna, o meglio una madre, l’altra è l’arcano del matto, l’animale sovrasta entrambe le figure, non una sola. A sinistra in basso tre segni grafici che rimandano alla musica, un grammofono ovvero la riproduzione e l’ascolto, sormontato da una chiave di violino e un pentagramma ovvero la scrittura della musica, quindi lo studio. Si devono valutare tutti i segni senza tralasciarne alcuno, perché in un cartiglio nulla viene mai collocato a caso da chi l’ha disegnato: quindi la potenza aggressiva del leone va messa in relazione con l’armonia del linguaggio musicale, tra queste due forze si trovano le due figure centrali ovvero la donna e il matto, l’insieme si direbbe che voglia rappresentare una relazione dissonante fra questi due elementi, qualcosa di non risolto che evolve in aggressività, prepotenza, anche nel senso più concreto della violenza fisica.
Nella colonna di destra abbiamo in alto la maniglia della porta, in basso la finestra, tra le quali si trova il pittogramma del maestro. L’idea dell’insegnamento l’avevamo identificata osservando l’altra colonna, nella chiave di violino e il pentagramma, per dare un senso al complesso dei segni dobbiamo escludere alcune ipotesi, restringendo il campo d’indagine: potremmo azzardare l’ipotesi che l’uomo rappresenti un maestro di musica, ovvero dell’armonia anche nel senso più generico di affettività consapevole, relazioni equilibrate, intrappolato fra una porta presidiata dal leone, e una finestra dalla quale eventualmente sottrarsi alla violenza del predatore. Possiamo pensare che il maestro si trovi coinvolto suo malgrado in rapporti problematici nell’esercizio del proprio insegnamento, dai quali nel sogno sia emersa una violenza che lo minaccia personalmente. Tenta la fuga da una porta che tuttavia non conduce in nessun luogo, forse una camera, un bagno, una cucina, dalla quale può evadere saltando dalla finestra.
Dovremmo sempre metterci nei panni di chi ha disegnato il cartiglio e perché può aver disposto gli elementi in quel modo, non in un altro: la minaccia del leone, la stanza rifugio, la complessa relazione tra una donna e un folle, la figura intermedia dell’uomo identificato nel padre o nel maestro, la natura selvatica della minaccia, la possibile evoluzione del ‘matto’, il suo percorso formativo, le molte ipotesi intorno alle ragioni della sua disarmonia. Sono spunti che non vanno considerati separatamente uno dall’altro ma nel loro insieme, per risalire all’intenzione dell’idea. Nel complesso il cartiglio raffigura senz’altro la violenza, l’aggressività, la forza incontrollata che scaturisce da un rapporto problematico sviluppatosi nella famiglia d’un allievo, nel quale si trova involontariamente coinvolto il suo maestro, il quale potrebbe ritrovarsi esposto a un alto rischio personale, anche di morte data l’entità del simbolo che incarna la violenza. Materia d’insegnamento l’armonia, via di fuga la finestra.
Veniamo dunque alla soluzione. Nel sogno di partenza un maestro di musica si trova effettivamente a dare lezioni private a uno studente problematico, in una sorta di casa famiglia. La madre è preoccupata per suo figlio, ma il sognatore, prima di lasciare l’appartamento, la rassicura amorevolmente. Una volta sulle scale del palazzo, lasciandosi dietro le spalle l’appartamento in cui si è svolta la lezione, entrando nella porta dell’ascensore il maestro si ritrova in un bagno pubblico talmente piccolo da impedire la chiusura dell’uscio. Il sognatore a quel punto avverte la minaccia d’un leone che, sopraggiunto dai piani inferiori e prossimo ormai alla porta del bagno, v’infila l’artiglio con violenza per entrare. Faticosamente l’uscio vien chiuso ma la bestia continua a menare colpi nel tentativo di abbatterla, in alcuni punti il legno cede. Il maestro si sente ormai condannato a una terribile morte, ma poco prima che la porta venga distrutta dal leone, gli viene l’idea di tentare la fuga dalla finestra e richiuderla alle proprie spalle. Dietro la finestra, si ritrova in un’ampia camera spoglia di mobili con delle vetrate molto spesse e dietro queste ultime, un corridoio, dal quale l’uomo può allontanarsi mettendosi in sicurezza.