Artisti di strada a Milano. Problemi con le postazioni fisse. Intervista.
Intervista a
Roberto Pedroni Street sax.
Tratto da Federico Berti
“Gli artisti di strada
non sono mendicanti”
Nel regolamento a postazioni fisse i pregi effettivamente sono molto pochi, sono semplicemente di consentire al Comune di intervenire e regolare un afflusso enorme di artisti di strada che si verifica nell’asse che va da piazza San Babila al Castello. Dato che lì praticamente tutti gli artisti vogliono suonare, anche perché non si può suonare liberamente altrove secondo il regolamento di Milano, hanno pensato quelli del Comune di regolamentare delle postazioni fisse e quindi poter controllare il livello dei volumi almeno in teoria. Le intenzioni erano ottime, è encomiabile il Comune. Poter regolare i volumi nelle singole zone e nelle singole postazioni. Questo era quanto di positivo voleva fare. Questo regolamento che nelle intenzioni era ottimo, è in realtà estremamente lacunoso da questo punto di vista perché le postazioni vengono scelte fondamentalmente in luoghi dove c’è un rumore ambientale insopportabile che non consente nessun tipo di espressione musicale al di sotto di un certo volume, volume poi del quale giustamente i residenti si lamentano.
Problemi con le
postazioni fisse
Non so quanto si possa parlare coerentemente di arte di strada in simili condizioni. Nel momento in cui faccio una programmazione e addirittura la pubblico in Internet non so quanto si possa parlare di arte di strada in quanto per me dovrebbe essere un fenomeno estemporaneo. Nel momento in cui si chiede un’autorizzazione, nel momento in cui si prenota uno spazio e quindi con implicazioni di suolo pubblico, che possono essere concesse anche a titolo gratuito, nel momento in cui ci siano autorizzazioni o concessioni o ingaggi, si comincia a parlare di spettacolo viaggiante o di spettacolo tout-court. Intanto proporrei che l’arte di strada venisse autorizzata a Milano, nel senso che venisse consentita l’attività agli artisti anche in spazi diversi ed estemporanei da quelli delle postazioni. Non necessariamente una postazione da musica rock è adatta a un repertorio di musica da camera barocca, ma il problema spesso non è del musicista, il problema è del Comune che ha creato le postazioni in luoghi inadatti.
Tratto da Federico Berti
“Gli artisti di strada
non sono mendicanti”
OSSERVATORIO
STREET ART
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Una nuova generazione di artisti-impiegati, pronti a camminare l’uno sul corpo dell’altro, si affaccia sulle strade d’Europa. Vogliono il cartellino da timbrare, si consegnano al viral marketing delle piattaforme virtuali. E’ il tramonto di un’epoca. In questo libro ho seguito le vicende relative agli ultimi anni di tensioni e conflitto a uso degli artisti di strada, delle amministrazioni, dell’impresariato e del pubblico. Seconda edizione ampliata, riveduta e corretta. Scarica il Pdf