Corinaldo, apparizione al Pozzo della Polenta! F. Berti, “Lo Spirito del Pozzo”
“Lo Spirito del Pozzo”
Macchietta a Stornello
di Federico Berti
Ascolta qui la versione
strumentale per orchestra,
scarica la partitura completa
Download
Zip File (2,58Mb)
Parole e musica
di Federico Berti:
M’è capitato quella notte scura
me ne tornavo a spasso dal teatro
la luna piena mi sorrideva ammaliatrice
Con l’aria di chi sa ma non ti dice
Passavo da quel pozzo a Corinaldo
Lo vedo un tizio in abito distinto
Tutto elegante collo spadone e col pugnale
Pareva un figurante al Carnevale
Non sanno più chi sono
Non sono mai contenti
Gli spiriti non portan
documenti
Non te li puoi comprare
Non puoi coprirli d’oro
e parlano una lingua
tutta loro
Bonario mi risponde col saluto
signore illuminato di quel posto
Ma dal dialetto con cui sicuro mi tiene banco
Sarà di Persiceto o Castelfranco
Non sanno più chi sono
Non sono mai contenti
Gli spiriti non portan
documenti
Non te li puoi comprare
Non puoi coprirli d’oro
e parlano una lingua
tutta loro
Tiranno, Tiranno
Tu sei quell’assassin
Rovina, rovina
Dei vecchi e dei bambin
Che ti piaceva di menar le mani
Hai fatto la polenta coi cristiani
Tiranno, Tiranno
Tu sei quel criminal
Sfamavi la gente
Col ferro del pugnal
Raccogli le tue ossa
Ritorna nella fossa
Sparisci alla mia vista
e non tornar
Voi giovanotti figli del domani
studiate che la storia poi ritorna
e quando i vecchi son sotto terra voi ragazzini
vi passano per buoni gli assassini
Non sanno più chi sono
Non sono mai contenti
Gli spiriti non portan
documenti
Non te li puoi comprare
Non puoi coprirli d’oro
e parlano una lingua
tutta loro
Leggi anche:
Il pozzo della
polenta a Corinaldo,
Tra mistero ‘noir’
e inversione grottesca
Articolo di
Federico Berti
Corinaldo
Halloween 2019
ULTIME NOTIZIE
EDIZIONE STRAORDINARIA
Apparizione al
Pozzo della Polenta!
Lo Spirito inquieto di
Antonello Cattabriga
torna dall’oltretomba
molestando le signore
CORINALDO (Ancona)
Corinaldo è un piccolo paese nell’entroterra anconetano, per molti secoli conteso durante le lotte fra guelfi e ghibellini, oggi ridente borgo turistico. Nella notte di Ognisanti da qualche anno è sbarcata anche qui in Italia un’usanza importata dai paesi anglosassoni e dalle confessioni protestanti, quella della festa di Halloween, sulla quale ho pubblicato alcune interviste che puoi leggere qui. La novità esterofila si è mescolata con le tradizioni popolari del posto, offrendo l’occasione per un vivace e grottesco carnevale d’autunno. In quel contesto sono invitato a suonare come uomo orchestra e cantastorie l’ultimo fine settimana del mese. Ho pensato allora di omaggiare la gioiosa ‘follia’ dei residenti con una macchietta a stornello, immaginando un’apparizione al leggendario pozzo della polenta ricostruito quarant’anni fa sulla scalinata della Piaggia, in merito alla cui storia mi sono documentato leggendo le fonti rese pubbliche da un’associazione locale e sul quale ho scritto un articolo che puoi leggere qui.
CHI ERA ANTONELLO CATTABRIGA
Viviamo in un’epoca di grandi tensioni e violenze, tanta confusione sia nella vita privata che in quella pubblica, non si sa più da che parte stare nemmeno in politica. Ho immaginato d’incontrare al pozzo un fantasma degno della notte di Halloween, vestito in abiti del ‘400, che si presenta a me come un signore illuminato, un ‘buon pastore’ del luogo. Tuttavia, ascoltandolo meglio, mi accorgo che non parla un dialetto marchigiano ma tradisce uno spiccato accento bolognese, tra Persiceto e Castelfranco. Lo riconosco, perché vengo proprio dalla provincia di Bologna. “Aha!” gli rispondo, “La storia l’ho studiata, non mi freghi mica!”. Infatti dall’Emilia Romagna veniva quell’oscuro personaggio che aveva fatto costruire il leggendario pozzo in fondo alla Piaggia, un tale Antonello Cattabriga, il quale però dalle fonti storiche risulta essere stato un tiranno crudele e spietato, causa di tanti lutti per il paese. Non un signore illuminato dunque, ma un assassino senza scrupoli.
UNA RISATA LI SEPPELLIRA’
Ecco allora che il dialetto del fantasma offre lo spunto per una buffonesca ridicolizzazione del personaggio, smascherato e ricacciato nella fossa come tutti gli spiriti, perché non dobbiamo dimenticarlo, con il giorno dei morti le anime del purgatorio finiscono di vagare sperdute e ritornano da dove sono venute per riposare in pace. Ho raccontato questa ‘spiritosa’ macchietta sulla musica di uno stornello arrangiato con strumenti moderni, per renderlo anche più familiare alle orecchie dei giovani l’ho ‘rinforzato’ con una bella chitarra elettrica distorta alla maniera della musica leggera contemporanea. Un saltarello a metà fra jazz, rock e ballo folk. Lo pubblico in un video con varie foto di Corinaldo per invitare chi ascolterà questa canzone a visitare il paese e venirmi ad ascoltare il 26-27 ottobre 2019.