F. Berti, “Monte Galletto”. Italian Marching Band. Partitura completa
“Monte Galletto”
犀利士
19/07/PARTITURA-MonteGalletto.zip”>PARTITURA COMPLETA
Con spartiti per singolo strumento
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Flauto Traverso, Clarinetto,
Tromba, Trombone, Bassotuba
Sousafono, Percussioni
Dedicata a Franco Benni, Maria Luisa Casadio
In memoria di Tito Calzolari e Melchiade Benni
Parole e musica
di Federico Berti
Da cantarsi sulla
parte di tromba
Soffia il vento là su Monte Galletto
Sotto il cielo dell’autunno inoltrato
Sul sentiero s’era già incamminato
Nel suo cuore la promessa d’amor
La Collina con un bianco mantello
Lentamente ricopriva i suoi passi
L’orizzonte scompariva tra i sassi
La tormenta si prendeva il suo cuor
Soffia il vento sulla via degli Dèi
S’intravvede sul pendìo gelato
Nella neve un ombrello strappato
Che la sposa mai non più rivedrà
Brava gente se mi state a sentire
Dei più vecchi ascoltate i consigli
La montagna può tradire i suoi figli
Mal ne incoglie chi la vuole sfidar.
IN MEMORIA DI
TITO CALZOLARI
E MELCHIADE BENNI
Sulla rivista ‘Savena, Setta, Sambro’, Franco Benni riprende un racconto romanzato dallo scrittore Adriano Simoncini, in cui si fa riferimento alla storia di un uomo che, sorpreso da una tormenta su Monte Galletto, morì sotto la neve il giorno prima del suo matrimonio, lasciando una promessa sposa e un bambino in arrivo. Nel suo articolo, Franco approfondisce la vicenda ricostruendola nei dettagli e traendone, se così si può dire, una ‘morale’ attualissima: non prendere mai la montagna alla leggera. Il povero Tito infatti, partito dal Mulino della Valle un freddo mattino del 29 Novembre 1913, con il cielo che minacciava la tormenta, era stato messo in guardia proprio dal mulinaio Melchiade, di non passare da quella che, pur nota a tutti come ‘La Collina’, era di fatto un crinale ventoso ad alta quota. Anche al ritorno passando per Ca’ di Lucchini, una borgata di San Benedetto Val di Sambro, gli avevano detto di non passare da quel sentiero, non era proprio il caso, ma lui credendo forse di abbreviare la strada e quindi il tempo di percorrenza, si avventurò lo stesso su Monte Galletto con un mantello e un ombrello. Fu ritrovato solo diversi giorni più tardi, sotto la neve.
INCIDENTI IN MONTAGNA
UN BOLLETTINO DI GUERRA
Non sto a raccontare la storia nei particolari, invito a leggere il romanzo di Adriano Simoncini e l’articolo di Franco Benni che lascio in bibliografia. Quel che penso possa interessarvi è il modo in cui entro in scena come cantastorie. Mi ha invitato lo stesso Franco a farne una canzone, il motivo è che lui ricorda la tristezza con cui suo padre gli parlava del povero Tito, dispiaciuto per non aver insistito di più nel dissuadere il ragazzo dal suo intento. Ho allora approfondito a mia volta l’aspetto più moderno della storia e dell’esempio che porta, scoprendo negli ultimi anni un vero e proprio bollettino di guerra sulle montagne di tutto il mondo, per la leggerezza con cui vengono affrontate da imprudenti escursionisti. Mi ha colpito il senso profondo di quel messaggio, che dal 1913 a oggi rimane pressoché intatto, anzi forse quasi più urgente di allora viste le proporzioni del fenomeno.
LA MONTAGNA RIDOTTA A LUNA PARK
La situazione infatti è se possibile degenerata, sul monte Everest lo scorso anno sono morte dieci persone in un giorno, per l’affollamento intorno alla vetta. 250 scalatori che tutti insieme volevano ripercorrere le orme di Messner, che tanti anni prima l’aveva conquistata con tutt’altra consapevolezza, preparazione e soprattutto, con una diversa filosofia legata al rispetto per la natura, al messaggio pacifista, ecologista, ambientalista, che il personaggio ha difeso in ogni occasione per tutta la sua vita. Lo stesso accade nel 2019 sul Monte Bianco, dove un’ordinanza ha addirittura fissato a 200 il numero massimo di scalatori che in uno stesso giorno possono affrontare il percorso. La montagna ridotta a Luna Park si ribella ai suoi figli e punisce la loro hybris, la superbia.
VERSIONE STRUMENTALE PER BANDA
Così la canzone vuole dare questo messaggio a giovani escursionisti, ai viaggiatori di tutto il mondo: la montagna tradisce i suoi figli, non ama le sfide e non perdona l’imprudenza. Ho arrangiato il brano per banda, essendovi a Monzuno un corpo bandistico molto preparato e conosciuto nel territorio. Le strofe alternano due melodie che si possono cantare anche a più voci una sull’altra, ricalca le arie dei cantastorie e in particolar modo la canzone che raccontava proprio negli anni della tragedia il naufragio della nave Sirio fuori dalle coste della Spagna. L’ho scelta perché in fondo anche quello di Tito è stato a suo modo un naufragio. Scarica qui la partitura completa, con il testo, gli accordi e le parti per flauto traverso, clarinetto in Sib, tromba, trombone, bassotuba e sousafono, contrabbasso. Per il violino, puoi usare la stessa parte del clarinetto, che trovi trasportata in chiave di sol tra gli spartiti di questo brano musicale. Programma nel borderò “Berti, Monte Galletto”.