Sonetti romaneschi. “Partenza Fasulla”. Satira, poesia. Pasquinata n.41
Partenza Fasulla
Sonetti romaneschi
satira, poesia
Dall’audiolibro
Trilussa contro Maciste
Me so’ inzognato ch’ero all’arioporto
co’na gran borza piena de quadrini
quella che speziortàva li bollini
me fa’a mossa e chiede’r passaporto
“Mannaggia la pupazza!” dico allora
“Me so’ scordat’a casa er documento!
Dij’ar pilota da tardà’n momento,
ggiuro che torno manco fra mezz’ora”
Ma quella là nun vo’ senti’ raggioni
m’ha rigalato ‘n fiore grann’e grosso
dice: “Ne passa n’antri du’ mijoni!
C’è chi vvo’ fa’a cincia e’r pettirosso
ma’ndo volete anna’, stàteve bbòni
nun è’r momento da starta’ quer fosso”
Glossario
romanesco
Me so’: mi sono
inzognato: sognato
ariopòrto: areoporto
speziortàva: ispezionava
me fa’a: mi fa la
da tardà’: di tardare
nun vo’: non vuole
senti’: sentire
vo’ fa’a: vuol fare la
cincia: cinciallegra
ma’ndo: ma dove
anna’: andare
Satira sulla
“Fase due”
Ispirata alla
Diretta sogni n.33
Il sogno di cui parla questo sonetto è reale, me lo ha raccontato un’amica, l’ho commentato e mi è parso che esprimesse al meglio l’ammonimento che lo stesso Legislatore ha trasmesso più volte alla cittadinanza, nell’emanare le nuove nome della cosiddetta fase due: non è il momento di darsi alle pazze gioie. Si dovrà essere molto prudenti, evitare qualsiasi assembramento, rispettare le regole per evitare che vi sia una ricaduta grave della pandemia Covid-19. Puoi leggere qui il commento che avevo riportato al sogno e se vuoi, giocarti anche i numeri al lotto, il messaggio era così vivo ed emozionante che ho voluto dedicargli anche un sonetto romanesco, una pasquinata. Sperando con questo di contribuire alla prudenza dei miei concittadini.