Sogni e numeri. Un elegante bistrot di saltimbanchi
Elegante bistrot
di saltimbanchi,
verdure ben condite
un gesto scaramantico
Sogni e numeri
a cura di Federico Berti
Il sogno di oggi
Eravamo in fila, una fila circolare, intorno a un gazebo dove si ordinavano pietanze di fine gastronomia. Tra noi molti artisti di strada e non, ognuno attendeva il suo turno, alcuni avevano dei buoni pasto perché doveva essere in corso una sorta di rassegna culturale o qualcosa del genere. Una sorella del cappello mi presentava un suo amico, figlio di un famoso attore della televisione che in realtà aveva il volto di un compagno a me ben noto nel mondo diurno, di cui in questo momento non mi sovviene l’identità ma che sicuramente non ha ascendenze particolari, non ricordo nemmeno quale sia la sua disciplina. So solo che nel sogno aveva aperto lui questo grande locale, con quattro grandi vetrine, che si trovava nel centro storico di Bologna, molto frequentato da un pubblico di ogni età, genere e classe sociale, sebbene l’allestimento, l’ampiezza e la guarnizione dei piatti desse più l’idea di un’osteria alla moda che di una trattoria alla buona. I piatti erano abbondanti, ho visto servire solo vegetali freschi e di qualità, ben preparati, niente carne sebbene sapevo che vi fosse chi ne mangiava e io stesso mi sia chiesto a un certo punto se ordinare carne o verdura, ma di sicuro nel sogno compare fisicamente solo la seconda. C’è un palcoscenico dentro, una compagna mi conferma che si faranno serate di musica e performances dal vivo, il mio primo pensiero è rivolto ai fratelli e le sorelle in difficoltà, che troveranno finalmente qui un po’ di pace. In quel preciso momento un compagno, in modo un po’ insistente e fastidioso, viene a toccarmi le parti basse come si fa per un gesto scaramantico, lì per lì mi scanso infastidito all’idea che possa essere una sgradita avance, ma poi fermandomi a riflettere penso tra me: in un sogno questo gesto è sempre di buon augurio. Il cerchio di folla intorno al gazebo è ormai sciolto, sono tutti dentro al locale, tra gli ultimi a ordinare il mio piatto vado alla cassa, prima di poter fare la mia scelta e pagare mi sveglio.