Diretta sogni n.23. “Ho sognato un cassero sommerso”. Commento, responso, numeri.
Ho sognato un
cassero sommerso
Diretta sogni n.23
con Federico Berti
Il sogno di stasera
Nel sogno mi trovavo in Turchia, stavo attraversando un lungo ponte di pietra sopra un fiume largo più o meno come il Tevere, l’Arno o il Reno, sul quale si trovavano diversi casseri antichi in muratura. Guardando in basso, all’inizio del ponte, noto un piccolo marciapiede appena costruito, in marmo bianco, largo pochi centimetri, appena quanto basta per camminarvi sopra in precario equilibrio una persona alla volta, nella direzione di un altro cassero che affiora dall’acqua sulla riva del fiume un centinaio di metri lontano, non saprei dire se a monte o a valle rispetto alla corrente, forse a monte. Mentre m’incammino su questa ‘linea bianca,’ larga come un muretto, noto che l’acqua limpida del fiume la ricopre uno o due centimetri, per cui le scarpe si bagnano. Proseguo avanti per qualche decina di metri, quando il camminamento si inabissa decisamente sotto il livello dell’acqua, stavolta torbida, continuare vorrebbe dire bagnarsifino al collo, nuotare. Non mi fido, torno indietro.
Commento
Il ponte nella Smorfia è descritto sempre come il superamento di un ostacolo, l’attraversamento della grande acqua direbbero cinesi. Vederlo crollare indica una situazione veramente difficile, o patire infedeltà da parte di qualcuno, nel senso di rapporti personali o sociali che vengono meno. Vederlo costruire, si pensava che fosse un simbolo di vantaggiosi affari. Nella guida sogni con cui da tempo siamo in collaborazione, Marni aggiunge alcuni dettagli assolutamente compatibili con la tradizione onirocritica, legati alla stabilità del ponte e quindi anche alle sue dimensioni: se in muratura, largo e spazioso, non troppo affollato, indica una strada sicura da percorrere, se il ponte attraversa un fiume può indicare un passaggio fondamentale per l’età o per il momento storico. In questo sogno però i ponti sono due, nel senso che il camminamento secondario attraversa anch’esso un’acqua meno ‘grande’ ma altrettanto insidiosa, quest’ultimo è interrotto e nella tradizione si riteneva che portasse male, fosse legato a un fallimento. L’acqua che invade il ponte è anch’essa un segnale di allarme, un’emotività invasiva e condizionante, uno stato d’animo provato, si deve rivedere qualcosa nell’approccio al problema. Nel sogno sul ponte si trovano diversi casseri monumentali, almeno due o tre visibili ma molti altri, simili a quelli della grande muraglia cinese. Sono posti di guardia e quindi assimilabili al blocco inteso come ostacolo, punto di controllo, interdizione, limite. Nella Smorfia questi rappresentavano difficoltà passeggere derivanti da una spensieratezza pericolosa, un desiderio di evasione. Nello stesso tempo, trattandosi di costruzioni monumentali possono rappresentare anche l’idea della testimonianza storica e del belvedere, un punto d’osservazione privilegiato. Nella cabala dei sogni associato spesso alla ricerca di onore e fama che rischia di portare per vanità ad affari sbagliati. Abbandonare in sogno la via maestra per una strada stretta edisgevole indica tradizionalmente la rinuncia, volontaria o per cause indipendenti da noi, delle comodità, dei progetti che si realizzano facilmente, alla ricerca di un punto di vista che evidentemente è meno visibile: un cassero abbandonato, che affiora dall’acqua. Si sta esplorando un luogo idealmente collegato a difficoltà, fiducia mal riposta, infedeltà, un desiderio di conoscenza che richiede lavoro paziente, soprattutto un nuovo punto di vista che affiora dall’acqua stessa, ovvero dal pericolo. Tornare indietro in questo caso può indicare l’abbandono della via secondaria, il desiderio di tornare alle comodità della via maestra, la diffidenza verso un luogo percepito come estraneo e in qualche modo ostile. Finché la strada princi pale è percorribile, si vuol proseguire su quella, ma poi? Non sapremo mai se in quell’edificio sommerso potessero nascondersi dei tesori sepolti