Cacare gatti. Memorie d’un saltimbanco. Artisti di strada Ep.25



“Sciacalli in agguato, in fretta raccolgo le mie cose tenendo bene in vista il coltello da cucina, quello grande che dorme con me. Baffo nero se n’è accorto”, in foto: locandina del 1956

Cacare gatti.

Framm.XV

Commento musicale:
R. Johnson, “Crossroad”
FAI PARTIRE LA MUSICA

L’ORSACCHIOTTO
DI FERRO

“Bel camper, lo vendi?”. Uno sconosciuto apparso dal nulla come Mefistofele nello studio dell’alchimista mi guarda piegando la fronte in avanti, il baffo nero ha un fremito; ripete la domanda mentre fa per salire lo scalino. Sbarro l’ingresso col mio corpo: “No, che non lo vendo”. Messo bene, continua lui indietreggiando senza togliermi lo spillo dall’occhio, c’è pure l’antifurto, la radio… Una bionda vien fuori dalla siepe, ha il polso destro fasciato gira intorno al muso del vecchio Caronte coll’aria di chi guarda in bocca al cavallo. Siamo in un vicolo cieco dietro al cimitero, dov’è il servizio per vuotare il cesso. Caronte beve acqua pulita non fa caso a loro, ho commesso l’imprudenza di fermarmi per una doccia, prima di ripartire stavo lavando i piatti. Sciacalli in agguato, in fretta raccolgo le mie cose tenendo bene in vista il coltello da cucina, quello grande che dorme con me. Baffo nero se n’è accorto.

Salgo metto in moto ingrano la marcia, quando la voce da fuori mi richiama indietro, con tono di sfida: “Il tappo del serbatoio!”. E’ rimasto sopra la fontana, poco importa. Prendo a frustate il somarello, mentre esco sul viale noto una macchina ferma che mette la freccia e prende la strada, a ogni svolta sparisce quella che ho dietro e ne vedo un’altra coi lampeggianti prenderne il posto; mi torna in mente una locandina, poche ore prima fuori dall’edicola dei giornali: buon padre di famiglia appartato con un travestito in zona fiera s’è ritrovato in mutande al freddo senza le chiavi della macchina e il portafoglio. Sarà una campagna acquisti. La dinamica si ripete più volte, quei mariuoli han presidiato ogni svincolo per capire dove ho intenzione di andare, se mi fermo addio casa; l’orsacchiotto di ferro non potrà fare molto per me.


camper-cuccia-cane
Buskerdog caravan.

SULLA STRADA
CE N’E’ PER TUTTI

Mi sorpassa una volante della polizia, dietro di lei m’incolonno sentendomi come la lepre che, inseguita da un branco di lupi, va a nascondersi in casa del cacciatore. Per quanto sia un giovane rampollo della borghesia moderata senza precedenti di rilievo, la mia posizione è ambigua: sono gli anni della sindrome da squat, ho sul cruscotto gli appunti per una tesi di laurea sui rave, mi porto dietro una damigiana di monete da cento lire nel portabagagli, un coltello da cucina sotto il culo e un joint nel portafogli, appena s’accorgono che sulla carta d’identità risulto senza fissa dimora non posso dargli torto se mi fan cacare gatti. Come quella volta che ruppero il fendinebbia con un calcio, per multarmi del fanale rotto. Lascio andare i vigili, brava gente ma non si sa mai chi trovi dietro l’uniforme. Passo viale dei Giardini e il parco della Vittoria inseguito dai carri armati della Kamtchakta, mentre il vecchio Caronte ride come un imbecille scatarrando sul freddo asfalto dell’inverno. Si burla di me.

Lo scruto nel tachimetro con insistenza, come dire pensa a una soluzione invece di fare il cretino, lui risponde coll’aria di chi la sa lunga: “Son cani da combattimento, se sconfinano c’è la polpetta avvelenata” come dire lontano dai topi, non prendi la peste. La soluzione ha l’aspetto d’un cartello verde. Freccia a destra, via per l’autostrada il più lontano possibile… Torino, per esempio. Una decina di mercati rionali, quartier generale sul Lungodora, c’è pure la Sindone vicino piazza Castello coi pellegrini in fila per il gelato, basta metter fuori la chitarra hai già venduto due o tre cassette. Le mani mi tremano ancora sul volante. Benvenuto nella vita reale, giovanotto. Volevi il gioco duro? L’avrai. Sulla strada ce n’è per tutti.

Continua:
Framm.XXVI
“Arancia meccanica”


artisti di strada gigi russo
Pagina del famoso organizzatore

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