“Er Burino Ripulito”. Satira, poesia. Sonetti romaneschi.

Er Burino Ripulito

Sonetti romaneschi
di Federico Berti

Per chi ama leggere
Trilussa, Petrolini, Belli

Aa Borza è ‘ndo ce vanno a fa’ de conto
certi ingroppati zeppi de quadrini
pe anna’ a giocà come li regazzini
a fa’ le nozze coi lupini a sconto.

‘Na vorta andiede er fio de no strucchione
de quelli che riccòjeno le cicche
uno che vale quanto er due de picche
quanno in der mazzo domina er bastone

Co’ una faccia da coppie de schiaffoni
Je fa: “Mo’ ve sfiducio a tutti quanti,
sta robba vale un carcio ‘ndi cojoni”

Je l’anno data bona i mercadanti:
du camii e n’autotreno de carboni,
però de carci se n’è presi tanti!

Glossario
romanesco:

Aa: La
Borza: Borsa
‘Ndo’: là dove
Ce: ci
Fa’ de conto: curare gli interessi
‘Ngroppati: rimpinzati
Quadrini: quattrini
P’anna’: per andare
fa’: fare
Nozze coi lupini: risparmiare
Andiede: andò
Strucchione: straccione
Je: gli
‘Nd’ii: nei
J’aa’nno: glie l’hanno
Mercadanti: mercanti
Camii: camions
Autotrenio: autotreno

La narrazione mediatica può far credere molte cose che non esistono. Molti influencers vivono di numeri gonfiati, grazie al supporto di vere e proprie agenzie che della menzogna seriale han fatto un mestiere, contando anche su validi hackers, abilissimi nel creare profili falsi per spostare l’ago della bilancia, non solo nel ‘viral marketing’, ma anche in politica.

Satira, poesia
sonetti romaneschi:


Sebbene questa poesia non racconti in modo esplicito fatti, personaggi o cose reali, la dedico al Ministro dell’Interno e alle sue nostalgie revansciste. Augurandogli pieni poderi da zappare.

La Sfiducia
Presidential Tour

Questo sonetto romanesco è ispirato alla mozione di sfiducia con cui il Ministro dell’Interno Matteo Salvini ha pensato, dall’alto della sua manciata di seggi, di poter ricattare l’intero esecutivo di cui fa parte, provando a forzare la mano per andare alle elezioni il prima possibile, sfruttando l’apparente popolarità che gli hanno portato i suoi comizi in spiaggia supportato dalle immancabili silfidi cubiste a cantare in coro l’inno di Mameli. Nella sua condizione, non è stata una mossa opportuna. Sono bastati due giorni di ‘presidential tour’ al sud, per trovarsi aggredito da folle dissidenti, che non condividono la sua politica e non dimenticano il disprezzo con cui ha trattato il meridione d’Italia per tanti anni. Insomma, la sparata del ‘datemi pieni poteri’ gli si è rivoltata contro a quanto pare. Del resto era prevedibile: con una quota di minoranza sia alla Camera che al Senato, cosa vuoi mai dettar legge all’esecutivo? Inutile dire che mi ha fatto molto sorridere la risposta dell’ex Presidente del Consiglio Matteo Renzi, il quale nel parlare della mossa di Matteo Salvini è riuscito per l’intera intervista a non pronunciare neanche una volta la parola ‘antifascismo’. Ha parlato piuttosto di riforme urgenti, manovre fiscali, ma non dell’apologia di fascismo, dei processi mancati, dei soldi rubati dal suo partito e delle morti per acqua causate dalla follia genocida del suo decreto. che dire, continuiamo a fare come lo scarabeo che scarica palle di merda addosso a suoi nemici.

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