Ronde in Bolognina. Gli anziani raccontano. Interviste in casa di riposo.
Ronde in
Bolognina
Il senso civico e
la partecipazione
FURTI, RAPINE E CRIMINALITA’
Un mio parente aveva una tabaccheria in Bolognina vicino al mercato, vennero con una bella macchina parcheggiata col motore acceso, andarono dentro e volevano rubare quel che aveva in cassa, era quasi sera quando chiudeva poi però han capito che lui aveva fatto la leva nell’arma, forse pensavano avesse una pistola allora vedendolo son scappati fuori, i clienti dicevano: “Lasciali andare, stai calmo!”. Denunciò ma non l’han presi, non tornarono mai più. Una signora invece il negozio l’aveva in via Toscana, stava in cucina dentro casa, la chiama giù sotto un tizio e dice: “Devo consegnare questo computer, siamo d’accordo con tuo genero, c’è da pagare 400 euro; è venuto su con me e dovevo andare a prendere i soldi in camera, allora s’è infilato in casa che avevo paura; vestiva elegante, alto, grosso, con una macchina da lusso. L’avrà rubata a chi le lascia fuori, era il suo lavoro quello lì; quando ho parlato col maresciallo disse che ho fatto bene a dargli i soldi perché poteva farmi anche del male, “Lascia che vada. Le ha dato un regalo?”. Si che me lo aveva dato, una sporta pesante con dentro non so nemmeno cosa, per me era una pietra. Può capitare che ti spruzzano e tu non capisci più nulla; come faceva a sapere che avevo i soldi in casa, e di mio genero? S’informano. Non puoi fare nulla. Uno che conosco aveva riscosso la paga, siccome doveva aprire e chiudere le ditta rincasava tardi. Quella sera trovò un uomo con una cassetta a spalla, sembravan gioielli ma era tutta roba falsa. Disse: “Guarda ho portato quello che tu m’avevi chiesto per tua moglie”. Voleva i soldi, alla fine chiese pure lui 400 euro; ci sono poi quelli che tirano su una corda al balcone e dei giovani s’arrampicano come gatti, è successo a una mia amica nel palazzo.
LE RONDE ARMATE DI GUAZZALOCA
Anni fa con Guazzaloca vennero istituite delle ronde, cittadini selezionati e autorizzati a portare armi per difendersi, ma non potevano arrestare nessuno: dovevano chiamare la polizia, nel caso. Le ronde per me da un lato sono una brutta cosa perché vuol dire che manca fiducia nelle istituzioni e voglion fare da soli, questo non è bello e poi con quella gente lì non ce la fanno mica, si corrono dei rischi perché loro son più furbi e più ammaestrati, anche più cattivi, una persona per bene che vuoi possa fare? Dovessi mandare mio marito, non vorrei. E’ la polizia che dovrebbe pensarci, ma può arrivare dappertutto? A volte succede che lo spaccio di droga avviene proprio davanti a loro, può darsi che vogliano prendere un pesce più grosso e magari li lascino fare per questo, oppure ci saranno anche le mele marce chi lo sa: tanti anni fa al liceo mi ricordo il figlio d’un questore portava a scuola gratuitamente le sigarette sequestrate dalla polizia, erano di contrabbando. Quindi insomma, il mondo non è perfetto.
LE PASSEGGIATE DI MATTEO LEPORE
Adesso al quartiere Bolognina han trovato un altro sistema per presidiare le strade, le chiaman ‘passeggiate’: non vanno a mettere il naso in cose che non li riguardano, non portano nemmeno le armi e se vedono che qualcosa non va come dovrebbe si limitano a segnalarlo alle autorità; anni fa dicevano che basterebbe alla sera un gruppo di negozianti si mettesse d’accordo e con poca spesa mettessero fuori qualcosa da mangiare, da bere, un suonatore di fisarmonica all’angolo delle strade, più gente per bene sta in giro e meno delinquenti han libertà di fare come gli pare: è un circolo vizioso, la gente ha paura, si chiude in casa e lascia tutto in mano a loro. Ho visto rubare un anello d’oro in via Rizzoli, una che conoscevo per tirarle via gli orecchini le strapparono il lobo dell’orecchio. Da giovane io stessa fermai un ladro, la polizia mi sgridò: dissero che non era compito mio, se per caso mi prendevo una coltellata? M’ero presa un pugno nel naso infatti, ma il negoziante non seppe dirmi di meglio che mi spostassi per non sporcargli la merce, venne l’ambulanza e dovetti pure pagarmela. Ho le foto con gli occhi sembrano due prugne mature. Certo se tutti guardano dall’altra parte e fan finta di nulla, non se ne esce: non c’è bisogno di andare armati coi bastoni, quel che ci vuole è fare in modo che le persone si sentano invitate a uscire di casa, anche solo uno coi burattini potrebbe fare molto, ma anche solo per un mercatino, o per vendere le caldarroste in un giardino pubblico, son tante norme che non conviene più.
RIPORTARE I CITTADINI ALLA CITTA’
Il problema è che non basta mettere insieme la gente, bisogna pure che si sentano partecipi, io per esempio sono stata scippata in un posto affollato, avevo con me i soldi per la spesa e nessuno ha fatto nulla; mio marito una volta è entrato nella saletta fuori casa, tre persone volevano venire dentro, dice dammi fuori tua moglie, ha chiamato aiuto con quelli sopra, non è venuto mica nessuno, si vede che avevan paura; ognuno pensa che ci si debba fare i fatti propri ed è quello il vero dramma. Cosa vuoi mai possano nove o dieci persone a passeggiare in Piazza dell’Unità? Sono importanti solo se ne chiamano altre, se serve cioè da riportare i cittadini alla città. Ormai s’esce solo per fare la spesa o andare al lavoro, o a vuotare il rusco. Non parlano coi vicini, non mettono più la sedia fuori dalla porta che anzi dovresti pure pagare il suolo pubblico, mia mamma invece la teneva sempre e nessuno diceva niente; alla sera fino alle dieci fuori in terrazza così, negli anni ’60 ricordo bene che tutto il mio palazzo guardava la televisione dell’inquilino di fronte, la metteva apposta sul balcone: si parlava pure da una finestra all’altra, addirittura avevamo messo degli assi e ci tenevamo le casse di frutta coperte dal nylon. Da anni non esco più di sera. Le ronde non servono se mancano il senso civico e la partecipazione.
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