Chiude il teatro, la ristorazione, ma non chi sfrutta la prostituzione.
Zirudella di Federico Berti
Chiude il teatro, la ristorazione,
ma non chi sfrutta la prostituzione
Testo e voce narrante,
di Federico Berti
Zirudella del pappone
l’operosa professione
nel mercato un po’ alla buona
dei servizi alla persona.
Farabutto conclamato,
picchiatore prezzolato,
la canaglia ha fatto conio
del più vile mercimonio,
sfruttatore, il mascalzone,
d’interesse e di passione.
Zona gialla, zona rossa
con un piede nella fossa
e una mano alla coscienza,
fanno tutti penitenza;
negozianti, bottegai,
contadini ed operai,
venditori, vetturini,
professori, netturbini,
ristoranti, trattorie
enoteche, birrerie
a rimetterci per primo
suonatore e ballerino.
Il pappone è un ottimista,
validissimo piazzista,
coi clienti abituali
fa il rinnovo dei locali:
lo squadrone degli amanti,
generosi spasimanti,
che sian veri, o sian presunti,
spaccia tutti per congiunti.
Alla faccia della sposa,
che famiglia numerosa!
Col termometro alle mane
lei misura le scalmane:
“Mantenete la creanza,
rispettate la distanza!”
L’avvenente signorina
con la doppia mascherina,
imperiosa, battagliera
s’è calata la visiera,
mentre il baldo battaglione
è già pronto in posizione;
lei da un brivido percorsa,
gli sanifica la borsa,
sterilizza senza fretta,
vaporizza, disinfetta.
Nel mostrare, quel cialtrone,
la marchetta sul tampone,
s’è infilato sul più bello
lo scafandro sul cappello.
Figurarsi l’armatura,
l’imponente bardatura
era forse più opportuna
per andare sulla luna!
Nel sentir la pesantezza
gli vien meno la prontezza,
lo stallon del cavaliere
di trottar non vuol sapere;
si riveste frettoloso,
contrariato, vergognoso.
L’amatrice preoccupata,
dal pappone sorvegliata,
per timor di rappresaglia
lascia il campo di battaglia,
va a dormire nel pattume
sotto i ponti in riva al fiume,
perché svendersi in partenza
non dà mai l’indipendenza,
ma condanna, per la vita
a servir la malavita:
dalla brace alla padella,
tic e toc la zirudella!
Rassegna stampa
Prostituzione e Covid
Si aggravano le condizioni
di violenza e sfruttamento
Articolo di Federico Berti
Dalla rassegna stampa su questo fenomeno della prostituzione in piena emergenza pandemica, emergono dati importanti. Non solo e forse nemmeno tanto il luogo comune, banalmente sessista, dei negozi chiusi e delle ‘cosce aperte’, quanto piuttosto la complessità delle situazioni che riassumerei in due problemi su cui dovremmo riflettere: il primo è che la pandemia ha di fatto aggravato le condizioni di emarginazione per le schiave del sesso, vittime della tratta e dello sfruttamento, rendendole più ricattabili di quanto già non fossero, il secondo è che le piattaforme virtuali per la promozione e la distribuzione dei servizi rappresentano a loro volta una forma di sfruttamento della prostituzione, commettono cioè tecnicamente un reato, ma non vengono perseguite.
Servizi alla persona
Se infatti vendere i propri ‘servizi alla persona’, come li chiama il gigolò napoletano che ha aperto regolare partita Iva come lavoratore autonomo, non è teoricamente un reato nemmeno in pandemia quando il servizio viene offerto a un numero ristretto di persone con cui intrattiene questo tipo di rapporto economico e personale da anni andando a creare delle relazioni di fatto, costituisce tuttavia reato non solo in Italia lo sfruttamento della prostituzione da parte di terzi. Non solo il ‘pappone’, ma chiunque tragga beneficio economico dal mercimonio del corpo altrui, dunque anche la vetrina o il social ‘di settore’ che consente alla domanda d’incontrare l’offerta, guadagnando magari da un canone di abbonamento, oppure da sponsors e affiliazioni.
Lotta alla violenza e all’emarginazione
Se dunque da un lato abbiamo associazioni impegnate nel soccorso e nella lotta all’emarginazione delle donne sfruttate, sempre più spesso oggetto di violenza e privazione della libertà personale, dall’altro quel che manca è una seria indagine e lotta al fenomeno dell’intermediazione, a qualsiasi livello. Non manca naturalmente chi propone di colpevolizzare il cliente, se pure questo aspetto si presti a interpretazioni ambigue. Resta il fatto che in zona rossa, quando è interdetto anche il contatto fra parenti e congiunti, il pretesto del rapporto continuativo non è più sostenibile e questo tipo di rapporti finiscono di fatto per ricadere nel reato di pandemia colposa. In questa prospettiva, la mancata o limitata vigilanza stride in effetti con la scrupolosa osservanza dei protocolli restrittivi imposta alla piccola e media impresa. Qui sotto un po’ di articoli per approfondire, satira in arrivo.
Articoli
Gloriar Casas Vila, ‘Il Corsaro’, 7 Gennaio 2015, “La prostituzione è la nemica della liberazione sessuale”. Intervista a Kajsa Ekis Ekman.
La prostituzione è “nemica della liberazione sessuale, del desiderio reciproco, del piacere condiviso”, quel femminismo convinto che la prostituzione coinciderebbe con il raggiungimento di una maggiore libertà del proprio corpo vuole combinare l’idea di rivolta (gli oppressi e le oppresse contro il potere) con il capitalismo (la libertà di vendere). La prostituzione è circondata da miti che ci impediscono di vedere la tragedia che suppone che un essere umano ne compri un altro, un essere umano che riduce l’altro in uno stato di oggetto, di merce
John Robblani, ‘Corriere del Ticino, 17 Agosto 2020, Alberghi e case dei clienti ora off limits per le prostitute.
Non sono in molti, neppure tra gli addetti ai lavori, a essersi accorti che la nuova legge vieta alle escort il servizio outcall – Nel settore si storce il naso: «È un’attività legale e lo Stato mette il becco in ciò che il cittadino può fare tra le mura di casa sua»
John Roblani, ‘Corriere del Ticino, 31 Agosto 2020. «Lavorare nei postriboli è brutto, ma questa legge ci costringerà a farlo»
La nuova legge che proibisce le prestazioni a casa del cliente oppure in hotel non piace alle professioniste che lanciano un monito anche sul divieto di condividere l’appartamento: «Se arriva una persona violenta oggi siamo sole»
Martina Piumatti, ‘Il Giornale’, 2 Novembre 202, “La gente è sporca come prima”. Il dramma Covid nei letti delle escort
Guadagni più che dimezzati, clienti ridotti, misure anti contagio e zero tutele economiche. Il Covid colpisce anche il mercato del sesso
Raffaele Caruso, ‘Q’, 13 Novembre 2020, Coronavirus, prostituzione e rischio contagio: “Non mi interessa che sei positivo mettiamo la mascherina”.
Sulla strada che collega Adelfia-Rutigliano ci si continua a prostituire, senza nessuna vigilanza e rispetto delle norme di sicurezza. Il tutto mentre si parla di un lockdown nazionale, gli ospedali si riempiono, la Puglia rischia di diventare zona rossa e i morti nei prossimi giorni sono destinati ad aumentare.
Veronica Altimari, ‘Roma Today’, 19 Novembre 2020, “Vi racconto il sesso a pagamento ai tempi del Coronavirus”
Gli “affari” non si fermano nonostante la pandemia: l’intervista ad Anny, una escort di Roma che spiega perché il sesso a pagamento non è andato in lockdown“
Antonio Cavaciuti, ‘Gli stati generali’, 12 Gennaio 2021, Neanche la pandemia ferma l’industria del sesso
Si può perfino pagare qualcuno per farsi pisciare addosso. Si può perfino pagare qualcuno per pisciargli addosso
Valeria Deste, ‘Fan Page’, 1 Febbraio 2021, Covid e prostituzione: “Il vaccino anche alle operatrici del sesso, ad alto rischio contagio”
“Superfluo sottolineare che questa attività preclude un contatto fisico molto diretto e quindi con altissimo rischio di contagio”, spiega a Fanpage.it il presidente dell’associazione milanese Ala Onlus, che aggiunge: “Eppure nessuno parla di vaccinare contro il Covid le prostitute”.
G.S., ‘Sir’, 4 Febbraio 2021, Caritas Ambrosiana: tratta e prostituzione al tempo del Covid. “In aumento violenze e abusi sulle donne”
Dalle operatrici e dagli operatori dell’unità di strada Avenida della Caritas Ambrosiana “emerge quanto le donne e le trans costrette a vendersi sulle strade di Milano siano diventate in questi mesi sempre più vulnerabili e ricattabili e quindi subiscano violenze e abusi ancora maggiori che nel passato”.
Sebastiano Adduso, ‘Vivi Centro’, Castellammare di Stabia, 4 Febbraio 2021. Prostituzione a Giardini Naxos e Messina nei centri massaggi
I Carabinieri di Messina, Taormina e Giardini Naxos, hanno eseguito gli arresti di 2 uomini e 3 donne, di origine cinese, per sfruttamento della prostituzione.
Redazione, ‘Redattore sociale’ 8 Febbraio 2021, Covid, la pandemia non ferma prostituzione e tratta.
Sono 1.877 le vittime di tratta assistite dalle ong italiane nel 2019, l’’82 per cento sono donne. In occasione della Giornata contro la tratta eventi live da Roma, Venezia, in tutta Italia e nel mondo
Silvia Forcelloni, ‘Marxismo.net’ 2 Aprile 2021, Contro la leggittimazione del sex working una prospettiva di classe.
Nella Russia sovietica la lotta alla prostituzione consisteva nell’organizzare servizi di assistenza per le donne disoccupate, come soluzione provvisoria prima di assegnarle un’occupazione, asili nido pubblici, dormitori per le donne senzatetto e nell’educazione delle masse. Una rete di consultori pubblici offriva cure per malattie sessualmente trasmissibili, ma mise anche in piedi una campagna di sensibilizzazione in cui si spiegava la relazione tra diffusione della prostituzione e quella delle malattie sessualmente trasmissibili. Collaborando poi con organizzazioni principalmente di donne si offrivano assistenza sociale ed opportunità per abbandonare il commercio di sé. Ogni forma di irreggimentazione della prostituzione era proibita, l’attenzione era posta sui complici della prostituzione, infatti il codice penale non puniva le prostitute, ma riservava le pene più severe a padroni di bordelli e magnaccia.
Sebastiano Adduso, ‘Vivi Centro’. Castellammare di Stabia, 3 Aprile 2021. Scontro generazionale tra meretrici per l’angolo migliore
Ed ecco che la più giovane, ieri pomeriggio, traendo pretesto dal fatto che la 64enne stava spargendo del sale grosso per “scaramanzia” proprio dove lei attendeva i clienti, s’è armata di bastone per scagliarsi furiosamente contro la poveretta. Il tutto con cospicui guadagni per la criminalità organizzata, locale, di quartiere e anche papponi imbellettati.
Gianluca Lomuto, ‘Q’, 13 Aprile 2021, Coronavirus, negozi chiusi prostituzione sulle strade e a casa: “Ho fatto il tampone ti misuro la temperatura”
Se da un lato esercenti, partite iva, ristoratori e via dicendo sono letteralmente in ginocchio, il mercato del sesso, dopo una iniziale esitazione, ha riaperto battenti.
Nico Falco, ‘Fan Page’, 22 Aprile 2021, Eboli, a 85 anni fermato due volte con le prostitute: “È colpa del vaccino Covid”
Un 85enne della Costiera Sorrentina è stato sanzionato per due volte in un’ora e mezza dalla Polizia Municipale di Eboli (Salerno), perché sorpreso mentre era appartato in un camper con prostitute. Davanti agli agenti si è giustificato dicendo di avere da poco avuto il vaccino Covid e che il farmaco gli aveva provocato una eccitazione incontrollabile come reazione avversa.
‘Sputnik Italia’, 24 Febbraio 2021, Svezia: Con la pandemia di coronavirus è aumentata la prostituzione.
Le attuali leggi svedesi sulla prostituzione rendono illegale comprare sesso, ma non venderlo. La criminalizzazione dell’acquisto, ma non della vendita, era un concetto unico e innovativo quando venne introdotto per la prima volta nel 1999. Da allora il modello nordico è stato adottato da numerose altre nazioni, tra cui Canada e Irlanda.
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