Quel che avvelena può curare. Podcast sogni n.4. Di e con Federico Berti
Quel che avvelena
può curare
Podcast sogni n.4
di e con Federico Berti
In collaborazione con Universo sogni
Libro dei sogni, Ebook edition
“Ero a casa di qualcuno, forse una mia amica di vecchia data; la casa non era molto grande, c’erano poche stanze, di cui una che era utilizzata solo come stanza per stirare e un po’ come sgabuzzino per poggiarci varie cose. Ad un certo punto però, ho scoperto che quella stanza, diversamente da come sembrava e veniva dato per scontato, era grandissima e poteva quindi essere utilizzata come camera in più, o come stanza-rifugio personale, semplicemente sistemando meglio le cose che ci erano state messe dentro senza troppo badare alla loro disposizione e all’ordine. Lo spazio a quel punto diventava davvero ampio e molto luminoso. In casa c’erano altre persone che nel sogno noi conoscevamo; era come una riunione di vari amici, ma nella realtà non so chi fossero e una di queste, un ragazzo, ha liberato degli animali da alcune scatolette… Erano scorpioni neri. Si muovevano velocissimi e saltavano anche in verticale. Molto in alto! Uno è arrivato davanti ai miei piedi e poi è saltato in direzione del mio viso, ma non è arrivato proprio esattamente fino a quell’altezza e non m’ha toccato, ricadeva a terra. Ora che scrivo, mi pare di ricordare il rumore che faceva ricadendo a terra. Io mi sono subito preoccupata di chiudere entrambe le porte di quella bellissima stanza, porte che davano su due aree diverse di quella casa per evitare che gli scorpioni si infilassero anche lì e mantenere almeno una stanza sicura. Ricordo che almeno una delle due era una porta scorrevole e, al ricordarla, la vedo di un chiarissimo verde-acqua. Ma poi qualcuno ha riaperto le porte, per passare da quella stanza per andare in cortile, mentre avrebbe potuto uscire direttamente in cortile dalla stanza in cui si trovava; io mi sono arrabbiata per la solita tipica disattenzione di chi non guarda oltre, non ha un minimo di previdenza e non vede le possibili conseguenze delle proprie scelte e azioni, quindi per il fatto che nessuno fosse mai prudente e creasse in tal modo disagio anche ad altri. Quindi ora quella stanza, al pari delle altre e del cortile esterno, non era più sicura, gli scorpioni potevano essere entrati anche lì ed essersi nascosti in chissà quale angolo. A questo punto, il sogno è terminato.”
Da un anno in qua è tutto un brulicare d’infestazioni nei sogni. Siamo terrorizzati dal non poter trovare un rifugio sicuro, dai tanti problemi organizzativi che lo stato di emergenza comporta, dall’imprevedibile e talvolta pericoloso comportamento delle masse. Tutti quegli scorpioni velenosi pronti ad avvelenarci, sono anche uno stimolo alla conoscenza dei problemi e alla ricerca necessaria per risolverli, un po’ come il serpente velenoso è anche simbolo della medicina. Lo stesso veleno che in dosi elevate uccide, in piccole dosi può guarire. Come il serpente arrotolato sul bastone del medico nel caduceo, così lo scorpione nell’antico Egitto era sacro ai medici e agli stregoni.