Podcast, L’ascia nera della mafia nigeriana.

Black Axe Confraternity

L’ascia nera della mafia nigeriana

Podcast a cura di Federico Berti

Black Axe Confraternity

La Black Axe è nata negli anni ’80. Confraternita criminale, in meno di trent’anni si è guadagnata dalla BBC la ‘stima, se così possiamo chiamarla’, di organizzazione criminale più pericolosa al mondo. E’ provato da almeno due documenti autenticati che le libere elezioni del 2012 sono state ‘protette’ da quest’associazione a delinquere. Nel 2021 hanno tentato frodi assistenziali per un milione di euro in Irlanda del Nord. Sei uomini considerati leader del gruppo sono stati arrestati dall’Interpol, con richiesta di estradizione negli Usa. I membri sono detti ‘Axemen’, letteralmente uomini dell’ascia. Gli uomini della milizia nigeriana affiliati alla confraternita sono conosciuti come macellai. Numerosi rapporti governativi testimoniano devastazioni e stragi da parte dei ‘cultisti’, come il massacro dell’Universita di Obafemi Awolowo. Si ritiene che 150 studenti siano stati uccisi negli ultimi cinque anni, più decine di stupri, aggressioni, estorsioni, rapimenti, ricatti, torture, incendi. Gli adepti emulano la musica e gli atteggiamenti esteriori delle gang di strada americane. Praticano sistematicamente l’intimidazione nei campus universitari. Possono arrivare a minacciare il corpo docente per ottenerne favori. Nel 2014 è stata responsabile di almeno 200 morti, frodi in Internet come truffe ‘amorose’, promesse di eredità, email a catena aziendali, clonazione di carte di credito, falsificazione di documenti, truffe immobiliari, spaccio di droga su vasta scala e ad ampio raggio, tratta umana, induzione e sfruttamento della prostituzione, rapina, stupro. Un aspetto centrale in questa vera e propria setta, è quello del culto. I membri giurano fedeltà a un dio invisibile di nome Korofo, per combattere, così dicono, l’oppressione coloniale. Questo è l’aspetto più subdolo in tutta l’operazione, evidentemente contraddittorio.Hanno un articolato sistema di servizi segreti, che chiamano ‘occhi’, dislocate ovunque nella società nigeriana. Il simbolo stesso della confraternita è un’ascia nera che taglia delle catene.

Carn Dolley, 4 Dicembre 2021, Global online ‘student cult’ cybercrime syndicate busted in Cape Town

Le autorità sudafricane denunciano la presenza di un centro operativo della Black Axe a Cape Town, uno dei sospetti leaders ha usato come alias il nome del primo presidente democratico del Sud Africa: Lord Nelson Rolinhahla Mandela. Tutte le sette religiose sono state dichiarate illegali in Sudafrica per questo motivo. Il governo fa risalire questi culti studenteschi all’Università del Benin e li considera un’evoluzione ‘deviata’ delle Bklack Panters negli anni ’60. Il ramo sudafricano è stato sventato, a dire del servizio di sicurezza, in seguito alla scoperta di illeciti in Irlanda

Le indagini e le inchieste sono partite dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, in seguito a ripetuti attacchi al patrimonio di cittadini americani, canadesi e britannici. Il problema di questo approccio al problema è che la giustizia di questi paesi deve confrontarsi con la giustizia dei paesi africani, arrivando a denunciare la collusione tra stati sovrani stranieri e mafia internazionale. Tecnicamente è un’interferenza politica e potrebbe portare a profonde crisi diplomatiche. Interessante l’elenco dei nomi di alcuni tra quelli identificati a Cape Town.

Perry Osagiede, alias “Lord Sutan Abubakar de 1st”, alias “Rob Nicolella”, alias “Alan Salomon”, 52 anni; Enorense Izevbigie, alias “Richy Izevbigie”, alias “Lord Samuel S Nujoma”, 45; Franklyn Edosa Osagiede, alias “Lord Nelson Rolihlahla Mandela”, alias “Edosa Franklyn Osagiede”, alias “Dave Hewitt”, alias “Bruce Dupont”, 37 anni; Osariemen Eric Clement, alias “Lord Adekunle Ajasi”, alias “Aiden Wilson”, 35; Collins Owhofasa Otughwor, alias “Lord Jesse Makoko”, alias “Philip Coughlan”, 37; e Musa Mudashiru, alias “Lord Oba Akenzua”, 33; tutti originari della Nigeria, sono accusati di aver sostituito l’accusa di cospirazione per frode telematica e riciclaggio di denaro, dal 2011 al 2021. Un imputato rimane latitante.

Jimmy Sheridan è vicedirettore dell’Ufficio investigativo dei servizi segreti, che collaborano con una rete internazionale di investigatori per e le agenzie in tutto il mondo in collaborazione con il servizio diplomatico del paese. Ed è qui il problema specifico nella questione delle indagini sulla Black Axe Confraternity, questa dichiarazione da parte della polizia federale americana secondo cui l’FBI ha un’impronta globale e utilizzerà ogni risorsa disponibile per proteggere il popolo americano. In realtà noi abbiamo informazioni molto frammentarie e contraddittorie su questo movimento, da un lato la presunta derivazione da un movimento politico legato all’emancipazione dal colonialismo, dall’altro le testimonianze dei cosiddetti fuoriusciti, che potrebbero in teoria non dire sempre il vero, dall’altro la dichiarazione della collusione tra governo nigeriano e mafia, che proviene da attivisti locali in collaborazione con la stampa soprattutto britannica e americana. Tuttavia individuare la rete di collusioni è meno semplice di quanto non si pensi, poiché nel momento in cui queste confraternite salgono di livello si trovano necessariamente a dover venire a patti con il potere, con le altre organizzazioni criminali, con altri governi corrotti e dunque entrano in una metastasi in cui è sempre più difficile individuare dove finisce una ‘zona’ e inizia l’altra. In ultima analisi abbiamo anche il malcontento interno di quegli stessi membri della setta che dichiarano di aver fatto la scelta di farne parte per motivi ideologici.

Africa Eye, ‘BBC World Service’, 13 December 2021, The ultra-violent cult that became a global mafia. Inchiesta a cura di Charlie Northcott, Sam Judah e Peter Macjob

Un’inchiesta della BBC ha indagato per due anni su questa confraternita studentesca evolutasi in un temibili gruppo mafioso, portando alla luce elementi che testimoniano l’infiltrazione a ogni livello nella politica. Un certo dottor John Stone ad esempio, intervistato sul rapporto che intrattiene con la propria coscienza, sostiene di sentirsi perseguitato dalle persone che prima di morire implorano la sua pietà. Si sente maledetto dalle famiglie dei orti e questa maledizione lo insegue per tutta la vita. E’ un professore di scienze politiche all’Università del Benin il dottor Stone, ammette di essere stato per decenni un membro anziano della Black Axe. La setta è nota per i suoi culti segreti, per la lealtà fra i suoi membri e per la violenza estrema delle sue azioni. I social media nigeriani sono inondati dalle immagini delle loro vittime, corpi ,mutilati senza vita o con evidenti segni di tortura. Il professore è stato un ‘Uomo d’ascia’, a Benin City lo conoscevano come un ‘macellaio’. Tanti orrori e tanta crudeltà lo hanno segnato profondamente. Tormentato da quei ricordi, è tra quei membri della setta che hanno deciso di rompere il vincolo di fedeltà collaborando con la stampa internazionale. L’inchiesta della BBC ha portato alla conoscenza migliaia di documenti segreti. Sono dappertutto, vivono in mezzo a noi e potresti averne uno proprio nel tuo quartiere senza nemmeno saperlo. Si trovano soprattutto in Africa, in Europa, in Nord America. Probabilmente ti hanno già scritto più di un’email.

L’indagine ha inizio con una lettera che la BBC ha ricevuto nel 2018, lasciata da un motociclista sul parabrezza della macchina di un giornalista. Nelle settimane precedenti, questi aveva partecipato a un’indagine sul traffico di stupefacenti in Nigeria e incontrato un certo numero di membri della Black Axe. Qualcuno lo aveva rintracciato, sapevano dove abitava. Questo messaggio mise in contatto la redazione con un uomo che sosteneva di aver hackerato migliaia di messaggi dal 2009 al 2018, fra cui testimonianze di omicidi e spaccio di droga. Nella documentazione si poteva leggere non solo un’organizzazione solida e ramificata, ma anche progetti di espansione in tutto il mondo. Il latore del messaggio ha usato lo pseudonimo di Uche Tobias, la Black Axe lo stava ricercando per ucciderlo, gli era stata inviata una notifica di condanna a morte: “Una caccia all’uomo ti accadrà, L’ascia ti trafiggerà il cranio. Ti leccherò il sangue e ti masticherò gli occhi”. La televisione britannica ha verificato parte dei crimini denunciati nei documenti, molti dei quali talmente efferati e crudi da non poter essere nemmeno pubblicati su un giornale. Gli uomini dell’ascia comunicano attraverso forum non pubblici, dove condividono anche le foto delle loro mattanze. Immagini come quella dell’uomo che giace nel centro della stanza in una pozza di sangue con quattro tagli in testa e l’impronta di uno stivale sulla schiena. Non è l’unica setta di questo tipo in Nigeria, se ne contano almeno altre sette da loro stessi dichiarate, con le quali tengono il conto degli omicidi commessi, come se fosse il punteggio di una macabra partita.

La maggior parte degli introiti vengono dalle frodi su Internet, nei documenti in possesso della BBC si trovano anche le ricevute, i bonifici bancari e le migliaia di email che inviano in tutto il mondo. Loro stessi creano account che sembrano quelli dell’avvocato della vittima, o del suo contabile, per truffarlo. Operazioni a cui partecipano tutti insieme in modo organizzato e su scala internazionale, ad esempio un uomo truffato in California dall’Italia e dalla Nigeria per un totale di 3 milioni di dollari. Una vittima si è ritrovata all’improvviso a dover constatare che la banca svizzera con cui credeva di aver collaborato non esisteva, era solo un’invenzione. Questi affari fruttano miliardi di dollari ai loro membri. Nel 2017 in Canada sono state sventate operazioni di riciclaggio per oltre 5 miliardi, ma nessuno sa quante altre operazioni simili siano attualmente in corso nel mondo. Sono stati per il momento ricostruite comunicazioni tra nuclei in Regno Unito, Malesia, Stati del Golfo, Regno Unito e altri paesi. Uche Tobias sostiene di essere un investigatore privato nelle frodi e di aver stimato almeno 30.000 adepti. L’espansione è programmata con cura. Ogni zona designa alcuni capi locali che riscuotono delle quote associative e poi spediscono i i soldi all’organizzazione centrale che si trova a Benin City.

In Italia vecchie leggi mafiose vengono recuperate per limitare l’influenza della Black Axe, nel 2021 sono stati arrestati 30 membri sospettati di connivenze con questa associazione a delinquere. Negli Stati Uniti è stata mobilitata la polizia federale, che ha sventato diverse frodi informatiche. Il gruppo è stato fondato 40 anni fa a Benin City, nel cuore dello stato dell’Edo. Le reclute principali sono giovani studenti maschi, tra 16 e 23 anni. L’iniziazione o bamming prevede un rito molto cruento. Un iniziato raccontò di essere stato portato via dalla zona universitaria con la scusa di una festa riservata, condotto nella foresta, spogliato e sdraiato in terra con la faccia nel fango, poi frustato fino all’incoscienza con delle canne di bambù, urlandogli intanto che avrebbero violentato la sua ragazza. Quello è il giorno in cui muore il giovane uomo e rinasce come adepto. Dopo queste sevizie, riferì di aver dovuto compiere alcuni rituali come strisciare in mezzo alle gambe dei torturatori, bere sangue da un taglio nel dito, masticare una noce di cola. Non tutti si uniscono volontariamente, alcuni sono obbligati con la forza. A Makoko, un vasto slum di palafitte poverissime, molti degli uomini ascia sono stati cooptati nella setta. I vantaggi economici sono comunque un ottimo collante, oltre al vincolo rituale. La fratellanza vuol dire in primo luogo protezione reciproca. Curtis Ogbebor, un attivista che lavora per impedire ai giovani di entrare in questo tipo di gruppi, spiega che si uniscono per il networking e che non sono nemmeno tutti criminali, tra le motivazioni più impellenti sono l’alto tasso di disoccupazione nel paese ma nel gruppo risultano anche membri dell’esercito, della marina, dell’aviazione nigeriana, alcuni esponenti del mondo accademico e persino sacerdoti, pastori.

A questo punto dobbiamo fare un salto indietro. La confraternita è nata storicamente sul nucleo originario della NBM, il Neo Black Movemento Africa, formatosi all’Università del Benin negli anni ’70, che non era un’associazione criminale ma un movimento nato per combattere l’apartheid in Sud Africa. La struttura del gruppo era simile a quella delle logge massoniche, presenti in Africa durante il periodo coloniale e perciò familiari anche agli studenti nigeriani. Questa NBM esiste ancora, è una società legalmente registrata alla Commissione per gli affari interni, risulta come un’organizzazione benefica, dichiara di avere tre milioni di soci in tutto il mondo, elargisce donazioni donazioni a orfanotrofi, scuole di polizia in Nigeria e all’estero. Tiene grandi meetings annuali, cui hanno partecipato anche importanti politici. NBM sostengono che la Black Axe sia una sorta di loggia deviata, si dissociano pubblicamente da questa realtà e sostengono con forza di essere contro ogni attività criminale. L’attuale presidente dell’organizzazione, Ologurun Ese Kakor, sostiene ancora in un’intervista alla BBC del 2021 che la NBM non ha niente a che vedere con la Black Axe. Se un membro dell’una viene scoperto in qualche rapporto con l’altra, viene immediatamente bandito. Qui nasce un problema d’interpretazione, poiché in realtà la polizia statunitense e canadese invece identifica l’una nell’altra, la BBC conferma collegamenti tra alcuni membri della prima e della seconda. L’attuale presidente della NBM ad esempio è un imprenditore nigeriano nel settore alberghiero, Augustus Bemigho Eyeoyibo, secondo le indagini tuttora in corso potrebbe essere coinvolti in frodi su Internet, truffe ereditarie contro cittadini britannici e statunitensi per più di 3 milioni di dollari. Sempre la BBC avanza persino ipotesi di collegamento fra questa confraternita benefica e la creazione di ONG in tutto il mondo per raccogliere denaro. In alcune comunicazioni interne alla setta, lui avrebbe chiamato i suoi confratelli Uomini dell’Ascia e loro avrebbero riconosciuto in lui l’anziano nazionale dell’Ascia Nera.

Il problema di questi collegamenti è che per il momento risultano solo dalle dichiarazioni della stampa britannica e americana, che potrebbero essere anche influenzate da finalità di propaganda e per questo vanno soppesate con molta cura. Sappiamo però che nel 2019 la cognata di Bemigho è stata coinvolta in indagini per riciclaggio di denaro, un milione di sterline nel Regno Unito. Il sistema giudiziario britannico lo definì in quell’occasione esplicitamente il ‘capo della Black Axe’. Quando la televisione inglese ha sostenuto questa accusa, Bemigho non ha risposto. Il professor Stone è convinto che sotto la superficie NBM e Black Axe siano la stessa organizzazione, parla per esperienza personale dal momento che egli stesso dichiara di essere stato membro sia dell’una che dell’altra. Secondo Tobias la NBM è responsabile di aver inquadrato la Black Axe per garantirne l’espansione in tutto il mondo. Il problema però è che le associazioni registrate come NBM sono tantissime in tutto il mondo e almeno in Nigeria l’influenza della rete arriva fino alla sfera politica. Membri alla Camera dell?Assemblea e nell’esecutivo sono parte della NBM. Bemingho, ex capo della NMB accusato dai britannici di essere il capo della Black Axe, si è candidato alla Camera dei rappresentanti nigeriana nel 2019, schierato con il partito All Progressive Congres (APC). L’attivista Curtis Ogbebor sostiene che la politica nello stato di Edo è piena di membri dell’Ascia Nera, sarebbe lo stesso governo a incoraggiare il culto nei giovani. Procurano loro le armi, danno loro soldi e promettono nomine, li assoldano per intimidire i rivali, presidiare le urne e costringere le persone a votare. Un rappresentante legale dell’NBM ha sostenuto che un certo numero di politici siano membri dell’associazione, uno fra gli altri Philip Shaibu. Sarebbe interessante indagare in modo più approfondito sull’attivita politica di questo Shaibu e del partito progressista. Non lo nascondono, perché la NBM non è considerata un’associazione criminale in Nigeria. Tuttavia un ex membro del governo nello stato di Edo ha denunciato la collusione tra stato e mafia.

Tony Kabaka ha confessato di essere stato un membro della NBM, lavorando contemporaneamente per il governo in Benin fino al 2019. La sua società Akugbe Ventures ha coinvolto più di 7000 esattori delle tasse generando miliardi per lo stato nigeriano. Da quando ha lasciato lsa politica, ha subito diversi tentativi di assassinio, la sua villa in stile neoclassico è piena di fori di proiettili. Kabala testimonia di essere stato incaricato di mobilitare le squadre dei cultisti per condizionare le elezioni. Il governo ha bisogno dell’Ascia Nera. Il governatore Philip Shaibu non ha accettato di lasciarsi intervistare dalla BBC. Il professor Stone è convinto che il governo ha le mani legate proprio per questo, la sola cosa che possa fare per limitare la violenza è appellarsi al gruppo stesso. Non possiamo fare a meno di segnalare le lamentele da parte di molti adepti che dopo essersi iscritti per combattere il colonialismo, hanno lamentato questa svolta criminale di cui non erano consapevoli: “Sono diventato un uomo d’ascia per fraternizzare, non per uccidere”. Si registra dunque una divisione interna alla confraternita, proprio su questo problema della deriva criminale.

I vertici della NBM sostengono di aver riconosciuto la presenza di infiltrazioni criminali e avviato un’indagine serrata per individuare i membri deviati e liberarsene, dal canto suo Stone sta sfruttando quest’onda di malcontento interno per andare a recuperare gli ex membri pentiti convincendoli a collaborare con la stampa occidentale e la giustizia, la sua associazione prende il nome di Rainbow Coalition. Questo movimento di pentiti fa appello alla coscienza personale dei partecipanti. Stone è consapevole del rischio che sta correndo nel perseguire la riforma della Black Axe, porta sempre con sé una spada lunga un metro in macchina e un fucile in casa per il quale ha regolare licenza.


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