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In un futuro Aprile. Pasolini e sua madre.

“In un futuro Aprile”

Pasolini e sua madre

 

Intervista a Vittoria Comellini

“Questa mostra è nata da un’idea del marito di mia cugina che a Roma ha acquistato alcuni archivi di fotografi degli anni ’70. Uno di questi era di Vittorio La Verde, che aveva fotografato Pasolini nel ’65 e poi nel ’72 in casa con la madre. Da qui il titolo “In un futuro Aprile, una frase presa dalla straziante poesia che il poeta le dedicò. Queste immagini furono scattate in occasione di un’intervista che il giornalista Alexis aveva fatto per il giornale di destra ‘Lo Specchio’, mi sembra che sia nel suo stile ‘contro corrente’. Oltre alle foto sono esposte quattro installazioni della pittrice bolognese Lidia Bagnoli, ispirate alle periferie che Pasolini amava frequentare”.

 

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Pasolini, “In un futuro Aprile”. Un’immagine della mostra.

 

“Inoltre oggi all’inaugurazione sarà presente il regista David Grieco, che ha girato questo film bellissimo sugli ultimi mesi di vita dello scrittore e regista assassinato nel 1974, “La Macchinazione“. Un titolo che richiama il libro scritto dallo stesso regista alcuni anni fa. Sarà presente anche l’onorevole Paolo Bolognesi, presidente dell’associazione familiari delle vittime della strage del 2 agosto, primo firmatario come deputato alla Camera, per la richiesta di una Commissione d’inchiesta su questa tragica morte: sono emersi nuovi fatti, in primis la dichiarazione di Pino Pelosi che si era assunto la responsabilità di questa morte,  che poi una volta uscito dal carcere ha ritrattato dicendo che non è stato lui a commettere quel delitto, ma altre persone. Alla luce di tali fatti, l’onorevole Bolognesi ha fatto questa richiesta. Non si sa se verrà accolta, perché oggi scadevano i termini entro i quali si poteva convocare la Commissione”.

 

“Se si leggono i libri che ha scritto Pasolini, soprattutto gli “Scritti Corsari”, ci sono tematiche molto attuali, penso che i giovani possano prenderne spunto per agire; mi riferisco al suo spirito di rivolta contro le convenzioni, la sua stessa vita che è stata ‘contro’ certe istituzioni, certe scelte. Mi ricordo benissimo la poesia che scrisse quando ci furono le dimostrazioni degli studenti in piazza, lui disse: “Io sono dalla parte dei poliziotti”, cito a memoria: “Perchè figli di contadini e operai, non sono dalla parte degli studenti, figli della borghesia. Credo che i giovani di oggi abbiano molto da imparare dagli scritti di Pasolini. Sono libri importanti per cogliere dei motivi per ribellarsi. La mostra, grazie al contributo dell’Auser che mette a disposizione i suoi volontari, rimarrà aperta fino all’8 di maggio 2016, tutti i giorni dalle 10 alle 13, nella sala Comunale di Monghidoro (Bologna)”.

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Federico Berti

UTOPIA

 

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Federico Berti, story teller
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