Otranto, la Torre del Serpe. Parole e musica di Federico Berti.
Federico Berti
La Torre del Serpe
Una leggenda di Otranto
dal Cd. La Terra è Piatta!
Il vento salentino che soffia dall’Oriente
martella nell’orecchio sguaiato e irriverente
dal porto che alla foce dell’Idro si vedrà
all’ombra d’un giardino la strada puoi lasciar
Le reti e i pescatori trovandoti alle spalle
percorri tra le dune la desolata valle
tra fossili, bauxite, scogliere senza età
la baia delle Orte sorprendi al tramontar
Mezz’ora di cammino quel monumento raro
nel punto più elevato il rudere d’un faro
s’incontran le galere del turco e venezian
si specchia nelle onde la fiaccola lunar
Su quella torre antica dal tempo maledetta
s’arrampicava un serpe bevendo alla gavetta
dell’olio che bruciando guidava i marinai
nel mare turbolento non s’approdava mai
Poi venne quella notte di sconsolata pena
comparve all’orizzonte una nave saracena
ma l’occhio senza luce non seppe ritrovar
le navi dei pirati rinunciarono a sbarcar
Ancora quella torre cadente e diroccata
è simbolo potente di storia mai passata
lo stemma cittadino sbarcando rivedrò
col rettile sul faro che la città salvò.
Otranto e la leggenda dell’Idro
Lo stemma cittadino raffigura un serpente che avvolge con le sue spire una torre. Un antico stemma aragonese delle Terre d’Otranto riporta anch’esso una serpe con la mezzaluna in bocca, simbolo dell’islam. Il riferimento è a un faro sulla costa nelle vicinanze del porto, dove secondo una tradizione locale si arrampicava ogni notte un serpente marino per bere l’olio che ne alimentava la fiamma. Spenta la luce, i marinai non potevano sbarcare. Su questa storia antica se ne innesta una più recente, che narra un assalto saraceno fallito proprio a causa del faro spento. Per alcuni il nome del serpente coincideva con quello del torrente Idro alimentato dalle sorgenti Carlo Magno, secondo una parte degli storici sarebbe questa l’origine del nome che porta la città di Otranto, Hydruntum. Un drago più che un serpente, l’andamento sinuoso del quale ricorda peraltro le volute del torrente lungo il suo percorso nelle aride terre che attraversa. Verità o leggenda, lo stemma della città più orientale d’Italia rimanda a questo racconto profondamente radicato nell’immaginario pubblico. Una breve nota linguistica, il nome del rettile è citato sempre al maschile nella toponomastica, mai al femminile.
One Man Band Video
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Anonimo XIX secolo, Gli scariolanti, Cà di Guglielmo Luglio 2023
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