Significato dei sogni. L’età arcaica. Omero e il culto di Esculapio.
I sogni
nell’antichità
IL SOGNO DEL FARAONE
OMERO E IL CULTO D’ESCULAPIO
LA CABALA TRA MEDIOEVO E RINASCIMENTO
FREUD E LA SMORFIA NAPOLETANA
LA TOMBOLA FIGURATA
IL LIBRO DEI SOGNI
DORMIRE NEL TEMPIO
Le cabale dei secoli scorsi è bene saperlo, non sono state redatte soltanto sulla base della pratica ma si inseriscono in una tradizione che gli studiosi moderni fanno risalire niente meno che all’età del bronzo; è stata da più parti notata la somiglianza fra quei piccoli disegni nelle tabelle per giocare al lotto e le più arcaiche forme di scrittura, i famosi ideogrammi: i geroglifici dell’antico Egitto si basavano all’inizio s’un sistema di circa 600 segni dai quali per libera associazione si potevano ricavare tutte le altre idee, colo col passare del tempo il linguaggio s’è fatto più elaborato e quindi sono stati introdotti nuovi caratteri. Nei testi egizi e assiri si possono trovare dei riferimenti non solo alla consuetudine di consultare un interprete, ma vi sono rappresentate anche le pratiche di incubazione rituale, cioè il recarsi in un santuario per ricevere il sogno dalla divinità che vi abitava, com’era in uso anche fra greci e latini nei secoli successivi.
Nell’antica Roma esisteva un culto di Esculapio, il dio greco della medicina raffigurato col serpente arrotolato sul bastone, dormendo nel cui tempio si ricevevano i sogni. Le fonti religiose sono ricche di particolari a riguardo, nell’Antico Testamenti si racconta la storia di Giuseppe figlio di Giacobbe, che conquista la fiducia del Faraone interpretandone i sogni e diventa governatore del paese. La figura professionale dell’interprete era familiare anche tra filosofi e liberi pensatori, appena due secoli dopo la nascita di Cristo fu pubblicata nelle città greche sulla costa orientale dell’attuale Turchia l’Onirocritica di Artemidoro, un catalogo di simboli che ha ispirato molti autori contemporanei: quella di ricavare dai sogni un contenuto è dunque antica e nobile arte.
Omero e l’Odissea
“Due, sai bene, sono le porte dei sogni
evanescenti: una è di corno, l’altra
d’avorio. I sogni che passano attraverso
l’avorio ingannano, portano parole vane;
quelli che vengono fuori attraverso
il liscio corno si avverano”.
Omero, Odissea – XIX, 560-567