La legge è uguale per tutti.
Il boia dell’Alpe
La maldicenza uccide
Romanzo di Federico Berti
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La legge è uguale per tutti
Siamo arrivati sulla luna, ma non abbiamo ancora inventato una caldaia con la batteria di servizio. Ora che il paese è stretto nella morsa del freddo sembrano stravolte le classi sociali, puoi essere l’uomo più ricco della terra ma se non hai un camino in casa il tuo destino è vagare come un cavernicolo pregando il più umile dei servi perché ti lasci sedere al suo focolare. Il ladro indica una panca ad angolo intorno al tavolo, c’è il mazzo di carte pronto; si direbbe un museo della civiltà contadina, alle pareti attrezzature agricole dismesse da almeno sessant’anni, un setaccio per la farina, la gerla del fieno. Buon vino imbottigliato a mano secondo l’invecchiamento, lo comprano a damigiane poi se lo spartiscono insieme al bottino delle rapine, si perché il mio benefattore non è proprio una brava persona, perciò non voglio nominarlo qui. Strana idea abbiamo della giustizia e della ricchezza. A scuola insegnano che tre poteri servono a governare, quello di fare le leggi, quello di metterle in pratica e quello di giudicare; han dimenticato il potere di trasgredirle, che spesso arriva molto più avanti e s’infila dappertutto, sovrastando tutti come l’angelo della morte. Il sabato è fatto per l’uomo, non l’uomo per il sabato, la legge può diventare una trappola pronta a scattare quando meno te l’aspetti, ma s’accomoda ogni cosa quando hai un amico influente. L’amicizia arriva più lontano della legge… (Continua a leggere)
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Soluzioni dei rebus nel romanzo
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Federico Berti, “Il Boia dell’Alpe”.
Romanzo noir, libro giallo. Prologo
Ambientato in provincia di Bologna. Monghidoro