Meditazione integrata e terapia cognitivo-comportamentale.

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Il programma MBSR o Mindfulness è un sistema di meditazione trasversale a varie tradizioni spirituali e filosofiche, elaborato allo scopo di creare un approccio comprensivo alla disciplina del pensiero. Ispirandosi a pratiche sviluppatesi nell’arco di almeno tre millenni in diverse regioni del mondo (induismo, taoismo, buddismo, islam, ebraismo, cristianesimo, animismo) questa disciplina opera una sintesi originale di tecniche sviluppatesi in tempi e luoghi diversi, ognuna delle quali ha una lunga storia alle spalle: attenzione focalizzata, controllo del respiro, delle sensazioni corporee, del flusso di pensiero, sospensione del giudizio, comuni a molte discipline che importiamo da un vago e malinteso Oriente, trovano una sintesi coerente nella meditazione integrata del programma MBSR, che ha oltre tutto il vantaggio di richiedere pochi minuti al giorno, per produrre effetti benefici sulla salute mentale e fisica. Se volessimo riassumerne i fondamenti potremmo dire che la Mindfulness persegue l’unità di corpo e mente, il controllo delle emozioni destabilizzanti, la ricerca dell’armonia e del benessere, il radicamento dell’intelletto nella memoria profonda. Questa pratica è stata applicata in varie declinazioni alla cura della depressione, dei disturbi di alimentazione, del sonno, dell’ansia, dell’alienazione sociale, tanto da potersi classificare tra le pratiche di cura psico-somatiche.

Verso la fine del millennio all’Università di Oxford si è verificata un’altra svolta fondamentale, Zindel Segal, Mark Williams e John Teasdale, hanno applicato il Mindfulness Program alla terapia cognitivo-comportamentale, mettendo a punto un sistema ancora più completo per andare oltre la semplice pratica stabilizzante, perseguendo non soltanto l’osservazione distaccata del pensiero, ma una sua concreta ristrutturazione. E’ nata così la Mindfulness-Based Cognitive Therapy (MBCT), che affianca la pratica della meditazione allo studio analitico dei processi di ideazione, affiancandola a quei percorsi di consapevolezza che vanno a identificare i pensieri disfunzionali per intervenirvi sopra in modo costruttivo, nella prospettiva di una vera e propria rigenerazione cognitiva possibile solo attraverso l’argomentazione razionale, l’evidenza empirica e tutte quelle pratiche soggettivanti da tempo in uso nella psicoanalisi, alle quali il Mindfulness Program ha dato un più ampio margine di intervento e una linea di sviluppo che sottrae la soggettivazione all’orizzonte ristretto della contemplazione non giudicante, proiettandola in una dimensione costruttivista, analitica, evolutiva”.

Quel che distingue i programmi MBSR e MBCT, dalle tradizioni cui si sono ispirati, è il superamento delle pretese mistificatorie che avevano tenuto lontane dalla comunità scientifica personalità carismatiche (ma sfuggenti) come Jiddu Krishnamurti, Maharishi Mahesh, Osho Rajneesh, Deepak Chopra, Daniel Goleman e gli altri cui si rimproverò la mancanza di rigore formale, il rifiuto del metodo empirico, completo disinteresse per le questioni sociali. Quel che ha permesso alla meditazione integrata di entrare a far parte dei programmi di studio, ricerca e sperimentazione in alcune tra le più prestigiose università del mondo, è la disponibilità a lasciarsi controllare, affiancando alla pratica un sistema di screening attraverso l’analisi clinica. Questionari sviluppati secondo criteri diagnostici preventivamente validati, per aiutare i terapeuti non solo a diagnosticare i sintomi, ma anche a monitorare il risultato delle attività svolte. Test di laboratorio per la misurazione, scansione cerebrale funzionale per la valutazione dei cambiamenti nella struttura e nelle funzioni del cervello, tutte le tecniche di screening adottate nel loro insieme hanno permesso ai programmi di Kabat-Zinn e all’equipe di Oxford di condurre studi rigorosi, sistematici, aprendo nuove prospettive alle discipline di soggettivazione.

Tratto da: Federico Berti, “La Rivoluzione interiore

Le principali tecniche di Mindfulness adottate nella terapia cognitivo-comportamentale sono:

  • L’esercizio dell’argomentazione razionale
  • L’evidenza empirica o scientifica
  • Il problem solving
  • L’affermazione del sé
  • La gestione dell’ansia
  • La comunicazione assertiva
  • La resilienza emotiva
  • La gestione del tempo
  • Gestione del dolore cronico
  • Gestione dei conflitti
  • Sviluppo dell’autostima
  • Gestione delle emozioni
  • Gestione della depressione
  • Terapia dell’esposizione
  • Terapia cognitiva interpersonale
  • Terapia comportamentale dialettica
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