Meditazione guidata. Forme semplici
Meditazione guidata
1. Forme semplici
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Prendi una qualsiasi posizione comoda, che non sia sdraiata. Puoi meditare anche camminando, o svolgendo altre attività che non richiedano un’attenzione focalizzata. Non farlo mentre sei alla guida di un veicolo.
Respira profondamente, riempendo anche la parte inferiore dei polmoni. Inspira ed espira lentamente, immaginando l’aria che entra nei nostri polmoni come un’aria pura, luminosa, e quella che esce un’aria sporca di tutte le nostre tensioni interne. Una cosa che potete fare per aiutarvi a regolarizzare il respiro, è emettere il minimo suono che la vostra voce riesca a emettere al minimo volume. Un suono qualunque. Ciò aiuterà a respirare abbastanza lentamente, ma non troppo. Col tempo dovresti abituarti a tenere questo suono fino a un minuto, o quasi.
La prima parte del lavoro consiste nello sgomberare la mente da tutti i pensieri, quindi ci concentriamo sul nostro corpo rilassato. Ascoltiamo i suoni che vengono da fuori, sospendendo ogni giudizio. Se un pensiero si affaccia alla nostra mente, non lo ostacoliamo. Lo lasciamo scorrere via, senza soffermarci. Continuiamo a respirare profondamente, concentrandoci sul tempo presente. Posizione comoda, respiro, rilassamento.
Concentriamo adesso il pensiero su una figura semplice, visualizzando inizialmente un cerchio, la base di ogni meditazione. Il pensiero è circolare, il cerchio rappresenta questa circolarità. Non smettiamo di respirare, non smettiamo di emettere questo lieve suono dalla nostra voce, prolungato, regolare, costante. Un suono che non trema. Inscriviamo nel cerchio, un triangolo. Un semplicissimo triangolo. Dobbiamo proprio visualizzarlo, come se l’avessimo davanti ai nostri occhi. Un triangolo inscritto in un cerchio. In un primo momento, questo triangolo avrà i lati tutti uguali, il vertice rivolto verso l’alto, la base in orizzontale, in basso. Perfettamente inscritto nel nostro cerchio.
Un bel respiro, e poi proviamo a ruotare questo triangolo in modo che il vertice si trovi in basso, la base in alto. Lo stesso triangolo di prima, dobbiamo visualizzarlo. Dobbiamo vederlo come se si frapponesse tra noi e la realtà che vediamo con gli occhi. Un’immagine semitrasparente, che non esclude lo sguardo. Proviamo a ruotarlo ancora, mantenendo costanti le dimensioni. Ora il vertice si trova rivolto verso la nostra sinistra, mentre la base è in verticale a destra nel cerchio. Concentriamoci su quest’immagine. Più nitida l’immagine, più forte la nostra immaginazione.
Prendiamo un respiro profondo, poi il triangolo può ruotare ancora dal lato opposto. Il vertice sarà dunque orientato verso la nostra destra, mentre la base si troverà in verticale alla nostra sinistra. Un altro respiro profondo, noi siamo completamente rilassati, non abbiamo altro pensiero nella nostra mente se non questo triangolo. Non c’è altro. Se un pensiero si affaccia, non lo ostacoliamo, lo lasciamo correre, scivolare via come l’acqua.
Ora proviamo a intervenire sulle proporzioni del triangolo, di nuovo in posizione base con il vertice verso l’alto. Sempre inscritto nel nostro cerchio, cominceremo ad allungare la base accorciando i lati, e naturalmente per farlo stare nel cerchio la base deve innalzarsi verso l’alto. Ripetiamo il passaggio in maniera graduale, modificando le proporzioni lentamente, come se stessimo manipolando della creta. Esiste solo il nostro triangolo. Il vertice ruota verso sinistra, verso destra. Modifichiamo ancora le proporzioni, questa volta restringendo la base in favore dei lati. Siamo ancora al triangolo isoscele, quindi due lati uguali.
Respiriamo profondamente. Proviamo adesso a immaginare il nostro triangolo con tutti e tre i lati di dimensioni diverse. Il triangolo è scaleno, sempre inscritto nel nostro cerchio. Se altri pensieri sopravvengono, noi li asciamo andare. Non cerchiamo di resistere a questi pensieri. Fanno parte del nostro triangolo.
Ora iniziamo a colorare il perimetro del triangolo, prima in nero, poi in bianco, un bel triangolo dal perimetro blu, poi un perimetro rosso, un bel rosso acceso, poi un rosso amaranto, uno più chiaro. Tutti questi passaggi cerchiamo di farli in modo graduale. Osserviamo il triangolo modificarsi lentamente nella nostra immaginazione. Il triangolo ora è giallo nel perimetro, poi attraversa le altre tonalità cromatiche. Il respiro è sempre costante, regolare. Il perimetro diventa man mano verde, poi arancione, violetto.
Passiamo alla superficie del triangolo. Dal trasparente, sperimentiamo diverse tonalità e gradienti nell’area interna al poligono. Giallo, rosso, blu, nero, bianco, tonalità intermedie, sfumature di diversi colori.
Ora che abbiamo sperimentato i diversi parametri, proviamo a combinare tra loro questi passaggi, osservando il triangolo come se fosse lì, tra noi e il mondo. Lo vediamo anche se non c’è. Interveniamo sulle proporzioni, sulle dimensioni, sull’orientamento, sul colore del perimetro e della superficie, in modo composito, per assumere la piena padronanza di questa visione interiore. Quando ci sentiamo abbastanza sicuri, passiamo all’ultima fase di questa meditazione guidata.
Ogni vertice del triangolo, noi lo contrassegnamo con un segno alfanumerico. Ogni vertice una lettera, un numero. Iniziamo con le solite lettere, abc, xyz, 123. Dobbiamo vedere il triangolo e dobbiamo vedere le lettere. Se si affaccia un pensiero alla nostra mente, non lo ostacoliamo, fa parte del nostro triangolo. Prendiamo ancora qualche respiro, possiamo contrassegnare anche i lati con un segno diverso rispetto a quello dei vertici. Ad esempio, lettere per gli uni, numeri per gli altri. Visualizziamo un punto nel centro del triangolo, associandolo a una lettera o un numero più grande degli altri. Possiamo contrassegnare vertici, lati e centro, con la prima parola che ci viene in mente, annotandola mentalmente nella figura. Dobbiamo poterla leggere, come se la vedessimo scritta in un libro, deve apparire all’occhio interno della nostra immaginazione.
Possiamo quindi tornare al tempo presente. Sgomberiamo la mente dal nostro triangolo, non ci serve più. Per cancellarlo dalla nostra vista, dobbiamo semplicemente concentrarci su altro. I suoni che sentiamo, le sensazioni del nostro corpo, gli odori, tornando pian piano alla realtà dei nostri sensi. Il nostro triangolo non c’è più. Un bel respiro e la meditazione si conclude qui.
Ripeti questo tipo di meditazione ogni giorno per nove giorni in sessioni da 15-20 minuti, aggiungendo ogni volta un lato al poligono regolare sul quale ti concentri. Potrai in seguito aumentare a piacere il numero dei lati complessivi, spingendo sempre un po’ oltre il limite. Con un esercizio costante e regolare, dovresti poter visualizzare poligoni con più di venti, trenta lati o più. Non aver fretta però, aumenta sempre e solo un’unità per volta. Grazie per aver partecipato, puoi tornare ad ascoltare questa meditazione guidata ogni volta che vuoi, sostituendo al triangolo il poligono su cui hai scelto di concentrarti e svolgendo su di esso le stesse operazioni qui indicate.