Il futuro ci ha aggrediti alle spalle.

Quando la distopia diventa realtà

Eravamo concentrati sul passato e sul presente, immaginavamo distopie possibili fantasticando su un futuro che immaginavamo ancora lontano. Inaspettatamente, ci siamo ritrovati a vivere una realtà che sembra essere uscita direttamente da quegli incubi che noi stessi avevamo creato. Il futuro ci ha aggrediti alle spalle diventando una realtà tangibile, portando con sé sfide e interrogativi sulla società in cui viviamo.

Per lungo tempo, abbiamo nutrito l’illusione che il progresso scientifico e tecnologico ci avrebbe portato a un futuro più luminoso. Siamo stati affascinati da idee di città intelligenti, automazione avanzata e connettività globale. Non abbiamo tenuto conto delle possibili conseguenze negative di quel progresso a cui stavamo affidando tutto il nostro mondo. Ci siamo concentrati sulle potenzialità positive, ignorando gli aspetti critici e le minacce che avrebbero potuto emergere. O meglio, abbiamo esorcizzato la paura di questo lato oscuro cristallizzandola nel rassicurante iperuranio della letteratura fantastica. E così nel volgere di un tempo straordinariamente breve, quello che un sembrava fantascienza è diventato realtà. L’invasione della privacy, la sorveglianza di massa, l’uso indiscriminato della tecnologia e la dipendenza dai dispositivi elettronici sono solo alcune delle caratteristiche del futuro distopico che ci ha aggrediti alle spalle. La distopia di Farenight 451, Mondo Nuovo, 1984, è divenuta realtà. Dobbiamo prendere coscienza dei rischi connessi all’uso indiscriminato della tecnologia, della manipolazione delle informazioni, dell’erosione della privacy e del potere crescente del corporativismo. Solo attraverso una profonda riflessione critica possiamo sperare di proteggerci e di costruire un futuro più equo e sostenibile. Il futuro ci ha aggrediti alle spalle.

L’evoluzione delle tecnologie distopiche

Droni militari, assistenziali e sanitari diventano di massa

E’ su questo scenario che prende forma la retrospettiva sul romanzo distopico L’Ospedale Fantasma, alcune delle tecnologie che giocano un ruolo centrale nel carcere giudiziario di Loiano, un piccolo comune dell’Appennino Bolognese in cui il romanzo è ambientato, erano considerate di nicchia nel 2016, se ne parlava ma ancora come novità in mano a una ristretta minoranza. Solo otto anni dopo, queste stesse tecnologie si sono diffuse a livello di massa rivoluzionando settori come la difesa militare, l’assistenza sanitaria, la propaganda e la pubblicità. Quattro anni dopo la pubblicazione del romanzo, l’incubo della pandemia ha posto in evidenza il collasso della sanità pubblica e le sue conseguenze.

Nel romanzo, i droni per uso militare sono utilizzati in modo massiccio, arrivando a rappresentare una minaccia per la sicurezza e per la stessa vita umana. Questa tecnologia ha fatto enormi progressi passando da un utilizzo di nicchia a una diffusione su scala globale. Oggi, i droni militari sono utilizzati per missioni di ricognizione, sorveglianza e attacchi mirati, sollevando questioni etiche e legali sulla loro utilizzazione. La diffusione su larga scala delle tecnologie distopiche descritte nel romanzo solleva una serie di interrogativi etici e sociali, ad esempio sulla distanza emotiva e morale che si crea tra chi compie l’azione e la realtà dei danni e delle vittime. La tecnologia può essere un’arma a doppio taglio, in grado di amplificare sia la sicurezza che la violenza.

I droni per uso sanitario sono impiegati d’altra parte sempre più spesso per la consegna di farmaci, per il trasporto di campioni biologici e per fornire assistenza medica di emergenza in aree colpite da catastrofi naturali o inaccessibili. Si parla sempre più spesso di autodiagnosi, automazione del sistema sanitario. Il romanzo tratteggia un futuro in cui la sanità pubblica ha subito un collasso, lasciando ampio spazio a ospedali privati e tecnologie avanzate che sostituiscono il personale umano. Anche questo tema è sempre più attuale e rilevante, poiché la pandemia di COVID-19 ha messo in evidenza le lacune nei sistemi sanitari pubblici in tutto il mondo. La discussione su come migliorare e preservare la sanità pubblica rimane un argomento di grande importanza per la società contemporanea. Se da un lato l’uso della tecnologia può implementare la diagnosi, la cura, le procedure di intervento, dall’altro se abusata rischia di spersonalizzare l’assistenza medica e sanitaria riducendola a un sistema di implacabili protocolli. Di tutto questo parlava il romanzo sei anni prima che l’argomento entrasse nelle tendenze.

Il progresso tecnologico ha portato in ultimo con sé una serie di questioni legate alla violazione della privacy. Nel romanzo, le tecnologie avanzate consentono una sorveglianza costante della popolazione, mettendo in discussione il concetto di spazio personale. Solo un anno dopo la pubblicazione del romanzo, è esploso in tutta la sua gravità il caso Cambridge Analytica. Questa tematica risulta particolarmente attuale considerando i dibattiti sulla sorveglianza di massa, l’utilizzo dei dati personali e le preoccupazioni legate all’uso improprio delle informazioni raccolte. In conclusione L’Ospedale Fantasma solleva questioni riguardo alla distopia del mondo reale in cui viviamo ogni giorno. È fondamentale mantenere un dialogo aperto su queste tematiche, al fine di trovare un equilibrio tra gli sviluppi tecnologici e i valori umani che ci guidano.

Nel romanzo l’istituto Alderico Barbacani è ridotto a un manicomio criminale in gestione a una start-up che promuove la ricerca scientifica sui prigionieri, vendendo poi i risultati a compagnie di propaganda e pubblicità. Ma l’ospedale fantasma nasconde un terribile segreto. Romanzo di fantascienza italiano, ambientato sull’Appennino Bolognese, con 36 tavole illustrate in bianco e nero dall’autore. Prossimamente anche in audiolibro. Dal romanzo è stato tratto un gioco da tavolo e un mazzo di carte

L’Ospedale Fantasma, ACQUISTA IL LIBRO/EBOOK