Una festa crudele. Fantascienza.
Una festa
crudele
L’ospedale fantasma n.15
Romanzo di Federico Berti
FANTASCIENZA ITALIANA
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DAL GHANA ALL’ITALIA
La pineta intorno al castello è un esercito di legno carbonizzato, annerito dal fumo, nel sottobosco la cenere forma uno strato che a vederlo da qui sembra quasi neve. Lo solleva una leggera brezza disperdendo le polveri nell’aria. Manuel Sandino, stimato muralista messicano condannato a sei anni per contraffazione di moneta, sta dando lezione di disegno meccanico a una giovane studentessa. “Può diventare un’arte anche la proiezione ortogonale del manico d’una vanga” spiega, “Bisogna vedere come scegli d’inquadrarla, non sei obbligata a rappresentarlo così com’è, miglioralo se puoi. Il disegno deve parlare”. Una quindicenne di nome Ashanti lo osserva in piedi al suo fianco, è incantata dalla nuova prospettiva che le si apre innanzi ai grandi occhi aperti sul foglio; non provano alcun timore i suoi parenti nel mandarla a lezione da un galeotto, si fidano di lui perché lo conoscono. Una storia interessante, quella di suo padre Osei. Vent’anni prima ha lasciato il Ghana dopo una rivolta ai confini del Togo, ha interpellato il funzionario d’una società non governativa perché lo aiutasse a imbarcarsi, entrato illegalmente negli Stati Uniti con un po’ di fortuna è riuscito a stabilirsi per qualche anno insieme alla moglie Abina tra le montagne del Wyoming, lontano dalla burocrazia delle grandi città. Era un rifugiato politico allora, un clandestino.
Conobbe molti figli di minatori italiani. Non volle mai svolgere altro mestiere se non quello per cui aveva studiato, ma il suo diploma non veniva riconosciuto nella nazione dei self made men e lui non poteva iscriversi alle costose università americane. Un bravo medico, Osei. Andavano da lui perché curava la persona prima che si manifestasse la malattia. Qualche anno più tardi venne al mondo la piccola Ashanti, crebbe in mezzo ai figli degli italiani dei quali imparò anche la lingua, poi quando fu il momento di mandarla a scuola il congresso americano decretò l’espulsione di tutti gli stranieri e anche dei loro figli nati e cresciuti negli Stati Uniti. Fu un paziente di Osei a segnalargli un buon contatto per l’Italia, dove il suo titolo di studio è stato finalmente riconosciuto, sebbene con qualche esame integrativo; ora presta regolare servizio per l’Azienda Sanitaria di Lusiano. E’ uomo di vasta cultura, ma non ha mai dimenticato la vergogna. Sa riconoscere un assassino da un ladro di galline, per lui Manuel è un uomo che sta ritrovando sé stesso, il carcere gli ha dato l’opportunità di riflettere e proprio da quelle mura si sta guadagnando la fiducia delle persone. Del resto un pittore che per guadagnarsi da vivere è costretto a disegnare l’impianto grafico della carta moneta che altri dovranno spendere, suona come un paradosso. Ashanti lo adora, vuole iscriversi all’università e diventare ingegnere, o forse architetto. Quindici anni, una vita davanti.
Il ragionier Linguatorta
Mentre il messicano mostra alla ragazza come funziona il lavoro alle due squadre, le insegna come affilare la punta del compasso e scegliere la misura della mina, dal piano di sopra si sente un tritacarne di suoni che si arrampicano sulle dita del chitarrista isterico. Gustavo sottrae diverse ore ogni giorno al culto dell’inedia, dimentica l’orario predisposto all’estasi e salta le dosi di morfina anche due o tre per volta, prima trascorreva intere giornate rincorrendo le proprie illusioni, ma da quando ha incontrato i capricci di Paganini per violino solo è rimasto folgorato, non dà tregua a sé stesso. Ha un solo problema, nel bidone amplificato da lui stesso costruito non è previsto un ingresso per le cuffie, ciò gli procura comprensibili attriti con gli altri ospiti dell’ospedale. Manuel è costretto ad alzare la voce per sovrastare il rumore di fondo, mentre Ashanti pulisce le mani dalla polvere di matita, non vuole sporcare il foglio nel toccarlo. “Vi porto i saluti del ragionier Linguatorta” dice la ragazza, “Vorrebbe mandarvi a lezione suo figlio”. Il pittore alza gli occhi al cielo mormorando tra sé, “Non c’è dubbio. Uno scioperato che in classe pensa solo ad alzare le gonne alle compagne. Lo scorso anno pare sia rimasto implicato in un processo per violenza di gruppo s’una dodicenne. Insufficienza di prove, così han detto. Il padre vuol mandarlo da me per farne un geometra, può essere un lavoro molto redditizio al giorno d’oggi se sai come muoverti: tra appalti di ristrutturazione, emergenze e revisioni del piano urbanistico, in due o tre anni apri un’azienda edile, poi se va bene guadagni abbastanza da pagarti una campagna elettorale, ti butti in politica e il gioco è fatto”. Manuel preferirebbe insegnare il disegno artistico, ma nella società dei consumi purtroppo è cosa nota, coll’arte non si mangia.
USCIRE ALLO SCOPERTO
Nel vedere quella giovinetta accanto al suo maestro, penso tra me all’importanza di coltivare legami col mondo esterno. Sono qui dentro da qualche mese ormai, indagando sulla morte dell’architetto ho scoperto la presenza in struttura di un temuto latitante, dato impulso a una comunità di preghiera, ispirato un morfinomane allo studio della musica. Ogni tanto si vede qualcuno fermo davanti al cancello che ascolta le prove del suonatore, sorride e se ne va divertito; nella raccolta differenziata si trovano vinili di Robert Johnson, Pat Metheny e Jimmy Villotti, con le relative partiture. Si sta muovendo qualcosa, penso tra me. Non c’è tempo da perdere, nei registri di Ecclesiarda ho trovato conferma che l’architetto ucciso in biblioteca aveva disegnato prima di morire il nuovo progetto dell’ospedale giudiziario, voleva trasformarlo in luogo di rieducazione alla vita sociale, una comunità di recupero e non solo una residenza punitiva. Pur avendo accolto in parte l’idea, la direzione ha preferito ridurre l’istituto a un’inquietante laboratorio di manipolazione della volontà, vendono i dati delle loro ricerche alla fiorente industria della persuasione. Si sono accorti che ho scoperto qualcosa, non posso permettermi di aspettare oltre: devo accendere sull’Istituto Alderico Barbacani riflettori che non siano quelli controllati dall’azienda, attirare l’attenzione di visitatori sempre nuovi. E’ come immaginavo, ci vuole un grande evento, qualcosa che faccia parlare di noi. Non ho molte risorse da mettere in campo, a parte un chitarrista pazzo, un insegnante di disegno, due cuochi ubriachi e tre vecchie bigotte; è arrivato però il momento di gettare un sasso nell’acqua salmastra, faremo il nostro meglio con quel che abbiamo. (Continua)
RACCONTI COLLEGATI
Laureato al Dams di Bologna con una tesi sulla narrazione, Federico Berti è dal 1994 cantastorie, artista di strada, uomo orchestra, romanziere, scrive libri e incide musica. “L’Ospedale Fantasma” è stato pubblicato per la prima volta a puntate su questo sito, stampato per la distribuzione in libreria è disponibile per la lettura in digitiale, EPUB |PDF. Scarica il romanzo
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La distopia tecnologica in un romanzo
ambientato sull’appennino bolognese
che racconta una realtà inquietante
sospesa tra presente, passato e futuro
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Romanzo di fantascienza. Qualsiasi riferimento a fatti, personaggi o cose realmente esistenti è del tutto casuale. Cyberpunk, satira sulla crisi del welfare. Seguito ideale di una storia iniziata col “Boia dell’Alpe”, thriller italiano che puoi trovare qui . Scarica il libro in epub, kindle, mobi, pdf oppure leggi la prima stesura su questo sito.