Un teatro in soffitta. Fantascienza
Un teatro
in soffitta
L’ospedale fantasma n.13
Romanzo di Federico Berti
FANTASCIENZA ITALIANA
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PARTITA A SCACCHI
Il dito mignolo dell’assassino esplora a più riprese le fonde cavità del proprio naso, volta e rivolta ripone la zolla sul davanzale, pestandola per bene come un mozzicone di sigaretta e badando a non rimescolare la minuscola ma robusta falange nella poco distante latrina dei piccioni. Lo aiuta a concentrarsi. Muove i pezzi tenendoli fra il pollice e l’indice. Si burla di me lo slavo. “Voi italiani libro aperto, paura sempre di mossa sbagliata. Studiato aperture, varianti, non vuole sorprese. Massimo risultato, minimo sforzo. Italiano serio, non ride mai: da noi non serve orologio per giocare Sha, noi gioca in osteria”. Ha notato il profondo stupore nel vedermi risparmiare la regina intrappolata dai pedoni sulla colonna della torre bianca. “Se catturo adesso tua donna inutile più andare avanti, forse vogliamo giocare un’altra partita ma non posso conoscere mia idea se buona oppure no, profittare di errore non serve”. Lo avevo sottovalutato. A quanto pare non gli interessa vincere, vuole solo conoscermi: dimmi come giochi, ti dirò chi sei. Sentendolo poco propenso al dialogo provo a stuzzicarlo con domande impertinenti sulla questione dell’incendio nel bosco, “Mi auguro t’abbiano pagato bene, almeno. Voglio dire, per mandare in fumo querce secolari, ettari di vegetazione, col rischio di ridurre in cenere intere borgate e le persone che vi abitano”. Vlad alza il mento rivolgendomi un’occhiata di vaga commiserazione. “Sbagliata domanda amico mio. Vuole sapere se fumato sigaro là fuori, ma sopra uomo che dà ordine un altro sta e sopra quello uno e uno ancora. Non posso conoscerli tutti. Domanda buona è chi interessa guadagno su alte fiamme, penso tu sai bene questo”.
Non si sbottona lo slavo, seguo con la coda dell’occhio il canadair dei Linguatorta chiedendomi se possano aver loro stessi forzato la mano dopo essersi aggiudicati il bando per la sicurezza antincendio, qualcuno l’avrà pure messi a libro paga ma non possono essere loro l’anello forte della catena, troppo in vista. Si deve ricostruire la rete dei rapporti personali e più ancora l’equilibrio delle forze in campo, proprio come sulla scacchiera. Il potere non è mai dove si mostra. Riconoscersi pedine d’uno schieramento può essere il primo passo verso una presa di coscienza. L’uomo con la balestra si prende gioco delle telecamere, dei microfoni, della sorveglianza, dà fuoco alla pineta dietro casa e poi s’infila nella camera dell’imperatrice con la stessa disinvoltura d’un impiegato che ritorni a casa dopo otto ore di noioso lavoro in ufficio. S’è arrampicato fino al baldacchino diEcclesiarda Scalzacani dopo aver scatenato l’inferno, non ho idea di quel che andasse cercando ma i miei fascicoli sembrano destare in lui vivo interesse. Assorto nei miei pensieri vedo il suo sguardo posarsi con discrezione sopra l’involto dei fascicoli sottratti all’archivio dei pazzi. Non ho avuto il tempo di leggerli ma nei documenti compare il nome dell’architetto avvelenato in biblioteca, l’uomo della cui morte sono accusato. Il buon senso mi conferma che deve aver trascorso qualche tempo nell’ospedale, aveva rapporti col personale e probabilmente con gli stessi detenuti.
Nel campo di rieducazione
E’ un minatore formidabile. Vlad continua a cavare tonnellate di materiale radioattivo dalle proprie narici, mentre con elegante spregio della ragione rivede costantemente la strategia di gioco sorprendendomi con mosse apparentemente prive di senso. Sul più bello cambia idea, dissolve la tela per ricostruirla altrove, non ha alcuna intenzione di vincere sebbene abbia già vinto più volte in una sola partita. Sta guadagnando la mia fiducia. Deve avere molte storie, ma poca voglia di raccontarle. “Lo conoscevi?” domando senza preavviso indicando il nome sulla cartella rilegata a mano, lui sorride un poco irritato: “Tu vuoi scherzare” ribatte, “Preso me per imbecille. Guarda bene fascicolo, non dirmi che non sai”. Stupito abbasso gli occhi verso l’involto con la documentazione sopra le mie gambe, lo sfoglio lentamente sotto il tavolo. Sono disegni, roba di squadra e compasso con numerose relazioni tecniche, una grande pianta ripiegata a fisarmonica. Pensavo di ritrovarmi davanti a un elenco di orari per il volontariato da cui ricostruire con un po’ d’impegno qualche retroscena, eppure il materiale che mi trovo adesso fra le mani supera ogni aspettativa. E’ un progetto di ristrutturazione dell’ospedale Alderico Barbacani, approvato dalla Regione Emilia Romagna qualche anno fa. Nella penombra della mia camera osservo sbigottito i disegni delle parti che compongono il rinnovato edificio.
L’articolato progetto reca la firma d’un architetto, il suo nome è sulla copertina del fascicolo. Lucrezio Coppola, l’uomo che secondo gli inquirenti avrei ucciso per nutrirmi della sua carne; ha progettato questo generatore casuale d’illusioni. Mi sembra impossibile eppure il documento parla chiaro, in allegato il bando di partecipazione, la gara d’appalto e persino la data d’inizio lavori: lui ha concepito lo spazio mutevole in cui ci troviamo, l’assenza di porte, cancelli, stanze e spogliatoi per il personale esterno sono idea sua; straordinaria innovazione l’isola ecologica per materiale inorganico e non deperibile, disposta dall’altro lato della strada; nella pianta originale era previsto anche un laboratorio di trasformazione per materiali di recupero all’interno dell’edificio, un mercatino del riuso aperto ai cittadini con tanto di sconto sulla tassa per lo smaltimento ai più virtuosi. Quest’ultimo non fu mai tradotto in opera.
Mi sembra un sogno! La mente geniale dello sfortunato architetto si rivela protagonista d’una rivoluzione culturale che potrebbe dare un volto nuovo all’intero sistema carcerario del nostro paese. Non più la prigione intesa come castigo e privazione della libertà, ma al contrario luogo di rieducazione al lavoro, crescita culturale, interazione continua con il mondo esterno. Non esattamente come lo viviamo noi, ridotti a cavie da laboratorio per una ricerca di mercato svolta nell’esclusivo interesse delle grandi società di comunicazione. Non era questo il disegno del Coppola. Mancano ad esempio la parte dedicata all’istruzione, la sala convegni, il teatro in stile rinascimentale che secondo lui doveva trovarsi nella soffitta. Lo slavo mi dà un calcio sotto il tavolo: è il mio turno, devo pensare alla prossima mossa.(Continua)
RACCONTI COLLEGATI
Laureato al Dams di Bologna con una tesi sulla narrazione, Federico Berti è dal 1994 cantastorie, artista di strada, uomo orchestra, romanziere, scrive libri e incide musica. “L’Ospedale Fantasma” è stato pubblicato per la prima volta a puntate su questo sito, stampato per la distribuzione in libreria è disponibile per la lettura in digitiale, EPUB |PDF. Scarica il romanzo
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La distopia tecnologica in un romanzo
ambientato sull’appennino bolognese
che racconta una realtà inquietante
sospesa tra presente, passato e futuro
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Romanzo di fantascienza. Qualsiasi riferimento a fatti, personaggi o cose realmente esistenti è del tutto casuale. Cyberpunk, satira sulla crisi del welfare. Seguito ideale di una storia iniziata col “Boia dell’Alpe”, thriller italiano che puoi trovare qui . Scarica il libro in epub, kindle, mobi, pdf oppure leggi la prima stesura su questo sito.