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Le 10 leggi che hanno cambiato la vita delle donne nel Novecento.

Le dieci leggi che hanno
cambiato la vita delle
donne nel Novecento

Intervista all’architetto
Teresa Paduano

L’obiettivo che ci siamo poste è di far conoscere i cambiamenti, ottenuti e difesi con manifestazioni, lotte politiche e sindacali, alle nuove generazioni

Dal confronto con Vittoria Comellini, è nata lo scorso anno l’idea di tracciare un percorso che racconti il mondo delle donne rispetto alle sue mille sfaccettature, ideando così una rassegna espositiva organizzata in diverse sezioni. In pratica il progetto complessivo prevede una serie di mostre solo apparentemente indipendenti, ciascuna delle quali non rappresenta che un episodio della medesima rassegna. La prima sezione è stata allestita il 22 agosto del 2020 trattava la questione del ruolo riservato alle donne nella società del secolo scorso. La sezione che presentiamo quest’anno invece pone l’attenzione sulle 10 leggi che hanno cambiato la vita delle donne in Italia. L’obiettivo che ci siamo poste è di far conoscere ì cambiamenti, ottenuti e difesi con manifestazioni, lotte politiche e sindacali, alle nuove generazioni. Nell’atrio del locale espositivo è stata prevista un’installazione dal titolo “Scelte di Donne” composta da una serie di grucce di ferro su telo nero e da pile di libri poggiati sul pavimento. Le grucce arnesi purtroppo utilizzato ancora oggi in alcuni luoghi per l’aborto clandestino evocano una sorta di promemoria del fatto che non si deve tornare più indietro,oggi possiamo scegliere. I libri rappresentano la fonte di conoscenza, di cultura capace di operare il più grande dei cambiamenti: quello delle idee. La sala espositiva è uno spazio quadrangolare di sei metri per cinque circa, con un solo punto di accesso. Al suo interno sono disposti 10 cunei secondo il disegno planimetrico di un cono ottico, in modo tale che il visitatore, entrandovi, possa cogliere in un solo colpo d’occhio quasi tutte le facce dei cunei dove sono “incise” le 10 leggi. La struttura a cuneo evoca la forza con cui si è riuscito a fendere l’opinione pubblica per conquistare i diritti. I cartelli. Lungo le 4 pareti sono esposti dei cartelli, su ogni cartello troviamo scatole contenenti foto, articoli, documenti, relativi alle 10 leggi. Le scatole. L’idea di utilizzare delle scatole è stata concepita pensando proprio al gesto di rovistare tra i cassetti della memoria per tirar fuori pensieri, testimonianze, ricordi. I colori che caratterizzano la mostra, suggeriti dalla grafica Teresa Magni, sono: il nero, per tutto ciò che è passato e che oggi non dovrebbe più esserci, il giallo colore della mimosa simbolo dell’8 marzo, che rappresenta il cambiamento, il rosso colore della lotta, simbolo oggi del 25 novembre giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Invito quindi tutti ai Musei di Piamaggio per scoprire quello che abbiamo tirato fuori dalle scatole della memoria, per condividerne la conoscenza.

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