L’asso di spade. L’amor quando vuol mettere radici. Podcast sogni
L’asso di spade.
Podcast sogni n.8
Un programma di
Federico Berti
Il gruppo ‘Universo Sogni’:
Federico Berti, “Libro dei sogni”.
Nel sogno mi trovo con la mia compagna in un corridoio. Non una compagna di scuola, ma proprio la mia compagna di vita. Davanti a me c’è una credenza, iniziano a muoversi le antine (si aprono e si chiudono) e improvvisamente ne esce una donna con un vestito rosso lungo con due simboli, (asso di spade così come raffigurato nelle carte piacentine, ma visto di spalle) nel sogno sapevo che era importante ricordarsi di quei simboli. E la donna dice “mi ha chiamato tua sorella e solo tua sorella può mandarmi indietro “. La donna dovrebbe essere una persona morta perché la vedevo fluttuare. Il sogno finisce con noi che cerchiamo di rintracciare mia cognata, la sorella della mia compagna. Sono spaventata.
Cara amica, quando l’amore non riguarda più soltanto gli innamorati ma nel sogno iniziano a comparire figure come il suocero, il cognato, vuol dire che il rapporto è radicato a fondo nella vita e nel cuore della sognatrice. Il confronto cogli altri elementi della famiglia della compagna, sono il passaggio obbligato per la costruzione di un rapporto stabile, solido, nello stesso tempo spaventano un poco perché un conto è la coppia, struttura agile, snella, facile a determinarsi da sé, altra cosa quegli ingombranti rapporti familiari allargati a persone che non abbiamo scelto di persona, ma con le quali siamo in qualche modo obbligati a relazionarci nel momento in cui noi stessi entriamo a far parte della struttura stessa, nel quale magari temiamo di non trovare il posto che vorremmo, o dal quale non ci sentiamo pienamente accettati, o che temiamo possa non accoglierci, o con il quale il rapporto è ancora incerto. L’asso di spade rappresenta per lo più un simbolo fallico, maschile, talvolta violento; nel sogno lo troviamo impresso in un vestito rosso, il colore della passione, del sangue, dell’amore e dell’erotismo; è una defunta a indossare quel vestito riportandolo da un altro mondo, una donna trapassata che parla alla sognatrice e si sa, la parola quando viene dai morti è pesante, piena di significato: il morto che parla viene a portare un consiglio, talvolta un monito. Da dove è uscita questa figura, questo spettro evanescente che viene a metterci tanta inquietudine? Dalla credenza, un mobile di casa con le ante che si aprono da sole, l’ordine quotidiano delle cose e degli eventi, posto non in cucina o in uno dei locali della casa ma curiosamente nel corridoio, che è invece luogo di transizione per eccellenza. Stiamo mettendo ordine nella nostra vita, la passione ci volta le spalle per lasciare posto alle responsabilità dei legami familiari, con tutta la loro pesantezza e le loro contraddizioni. L’asso di spade ci volta le spalle con tutto quel che rappresenta: la forza, la potenza generatrice, fecondante, maschile, a suo modo aggressiva. La famiglia della persona che amiamo ci osserva, solleva problemi, avanza pretese, dobbiamo sostenere le prove necessarie a trovare il nostro posto nella nuova condizione che ci vede non più come un’amica occasionale, un amore passeggero, una relazione transitoria, ma un amore pieno, un nucleo stabile che chiede di essere riconosciuto come tale. La famiglia ha pescato dal mazzo quella carta, l’ha messa in tavola e chiede alla sognatrice di renderne conto, anche se per lei è tutto molto chiaro: l’asso di spade è raffigurato di spalle, la donna vestita di rosso appartiene a un altro mondo, è destinata a tornarsene da dove è venuta pur tuttavia è la cognata a doverla rimandare indietro. Se la famiglia non compie quel passo, la relazione può vacillare. Dev’esserci quel momento in cui tutti scoprono le loro carte, si guardano, si parlano, si capiscono, si accettano ciascuno per quel che è. Allora la credenza sarà finalmente in ordine e la paura di quell’angelo armato sarà solo un ricordo spiacevole per tutti. Una paura dissipata.