Un ‘fattoide’ è un fatto che non esiste prima di apparire sopra una rivista o un giornale, il termine è stato introdotto da Norman Meiler nel 1973 nella sua biografia su Marilin Monroe, ma venne ripreso vent’anni più tardi nello studio delle comunicazioni di massa da Gillo Dorfles in un libro che consiglio a tutti di leggere, Fatti e fattoidi. Gli pseudoeventi nell’arte e nella società, in I timoni, Cooper, 2009.
Penso che rispetto a questa ossessione da #coronavirus dovremmo distinguere tra il fatto reale e tutto l’insieme di ‘fattoidi’ che è venuto a crearsi intorno. Tecnicamente siamo di fronte a un’influenza un po’ più problematica del normale, che ha portato la Cina, paese collettivista e fortemente centralizzato, a prendere misure drastiche per circoscrivere il rischio di contagio. Fin qui tutto normale, è uno stato più grande dell’Europa, in cui vive un quinto della popolazione mondiale.
Al momento, lo ricordano le organizzazioni della sanità, non ci sono i numeri per parlare di rischio pandemia, non c’è motivo di spaventarsi. Le misure qui da noi sono solo preventive, niente di cui preoccuparsi. Dovrebbe essere normale in teoria starsene a casa quando c’è in giro l’influenza, non siamo abituati ma sarebbe la procedura più ragionevole. Quello a cui stiamo assistendo in questi giorni però è uno stato di agitazione pubblica di proporzioni inaudite. Il vero problema è che arrivando in Italia la notizia, si è scatenata una seconda epidemia, quella della disinformazione consapevole.
LE BUFALE SUL CORONAVIRUS
Al fatto, si sono affiancati i ‘fattoidi’. Fin dai primi giorni, quelli tra noi più attivi nel fact-cheking, hanno raccolto una quantità di bufale a sfondo razzista e anticinese, prontamente smentite ma che purtroppo hanno continuato a proliferare e produrre varianti dal tono apocalittico. L’amministrazione Conte, che a quel punto si è trovata a dover rendere conto di una psicosi nazionale di massa, ha dovuto prendere quelle misure cautelative che vediamo adesso. Tutto questo ovviamente non ottiene svantaggi solo per l’economia cinese, come forse avrebbe voluto chi nella prim’ora diceva: non andate dai negozi cinesi. No, ora tutto questo si scaglia anche contro la nostra, di economia. Quando fermi le scuole, le fabbriche, gli stadi e quando impegni tutto un sistema sanitario già provato da tagli criminali negli scorsi anni, la situazione inizia a farsi pesante.
CHE C’ENTRA LA POLITICA?
E’ chiaro che quando una parte della politica chiede lo stato di emergenza, le istituzioni sono obbligate a tenerne conto. Non possono non farlo. Purtroppo la politica c’entra eccome, dal momento che è quella chiamata a risolvere situazioni del genere. Teniamo i piedi per terra, come giustamente insistono nel ricordare in tanti: abbiamo problemi più gravi, contro i quali non c’è tutto questo spiegamento di forze e dei quali non si parla altrettanto. A mio parere, la vera pandemia è quella generata dalla comunicazione paranoide, fomentata da gruppi di potere che hanno tutto l’interesse a far casino. Ma come nella favola di Pierino e il lupo, ora questa nebulosa di ‘fattoidi’ sta sfuggendo di mano anche a loro e si ritorce contro l’intero paese.
Come qualcuno ha fatto notare, più che dei veri e propri provvedimenti cautelari, sono stati messi in atto dei protocolli sanitari, con risultati a volte surreali: è consentito andare al bar, ma non a scuola. Chiuso il museo, ma non la biblioteca. Nelle residenze per anziani, un parente per volta. Se vieni dal Veneto e vuoi entrare nel Molise, devi dichiararlo all’azienda sanitaria locale. E’ evidente che queste misure servono più che altro a sollevarsi dalle responsabilità. Città presidiate dall’esercito, come se potessimo tirare al virus colla mitraglietta d’ordinanza. Siamo veramente all’assurdo, eppure ormai le istituzioni non hanno alternativa: essendovi una psicosi in atto, adottare il protocollo è dovuto. Il problema è come sia nata la psicosi.
Ne avevamo parlato nei primi giorni, quando giravano comunicati contro i ristoranti cinesi. Quei comunicati sono stati oggetto di diverse critiche, perché speculavano sulla paura del virus per motivi di propaganda politica, come se chiudere i porti fosse realmente funzionale a fermare la propagazione del Coronavirus. Un attacco violento contro la presenza cinese in Italia, un invito a rimandarli tutti in Cina, a interrompere ogni rapporto commerciale con i paesi levantini e così via. Parole che hanno suscitato anche una reazione divertita da parte della satira, ma a quanto pare non è servito: la psicosi è montata a partire da quel momento, i comunicati allarmistici si sono moltiplicati e ora siamo in questa situazione paradossale.
E’ contro questa follia che ho scelto di scagliare l’amorosa freccia della satira, invitando tutti alla calma. Perché prosegire nell’allarmismo generale sta diventando un gioco molto pericoloso. Per quanto sia, dobbiamo contribuire a diffondere il più possibile serenità e fiducia nelle istituzioni, o in questo momento rischiamo che la cosa assuma proporzioni assai maggiori. L’epidemia del Coronavirus non ha fatto più danni delle normali influenze in Europa, non è paragonabile alla Sars né tanto meno alla Spagnola che falcidiò interi eserciti nell’800. Niente di tutto questo. Ogni notizia che ricevete, dev’essere sottoposta al fact checking: cercate sempre le informazioni due volte, la prima normalmente, la seconda aggiungendovi la voce ‘bufala’, per verificare che non ci siano state già delle smentite.
Beatrice Doria, ‘Il Secolo XIX’, 18 Febbraio 2020, Coronavirus, smontiamo le bufale insieme all’infettivologo Bassetti. Abbiamo chiesto al direttore dell’unità operativa clinica malattie infettive del Policlinico San Martino di spiegarci le origini del virus, come si trasmette e se è facile il contagio
Gianluca Dotti, ‘Wired’ 19 Febbraio 202, Cinque nuove bufale sul Coronavirus, Dalla sterilità maschile come effetto collaterale permanente agli “africani geneticamente resistenti”, non si ferma l’ondata di disinformazione e falsità sul virus di Wuhan
Susanna Picone, ‘Fan Page’ 23 Febbraio 2020, Stiamo scambiando un’influenza per una pandemia Il post su Facebook di Maria Rita Gismondo, direttore responsabile di Macrobiologia Clinica, Virologia e Diagnostica Bioemergenze, il laboratorio dell’Ospedale Sacco di Milano in cui vengono analizzati da giorni i campioni di possibili casi di coronavirus: “Una follia, si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale”.
Osservatorio indipendente morti sul lavoro, Bologna, 23 Febbraio 2020, 73 morti sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno e 156 con i morti sulle strade in itinere, sono già 13 gli schiacciati dal trattore dal 1° gennaio
Redazione, ‘La Voce di Rovigo’, 23 Febbraio 2020, Coronavirus, attenti alla truffa del finto tampone!Anziani derubati da finti addetti dall’Ulss 6 Euganea che bussano alla porta per fare il test per il Coronavirus. E rubano tutto
Al.Tr., ‘Il Sole24h’, 23 Febbraio 2020, Coronavirus, lo sfogo della direttrice analisi del Sacco: «È una follia, uccide di più l’influenza». Burioni: «No a bugie». La responsabile della struttura ospedaliera milanese dove da giorni vengono analizzati i campioni di possibili casi di contagio: «Si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale». Poi cancella il post
Redazione Bruxelles, ‘Europa Today’, Coronavirus, Ue contro Salvini: “Deplorevole uso crisi a fini politici”. Il commissario europeo Janez Lenarcic bacchetta il leader della Lega, che aveva chiesto lo stop a Schengen e il blocco dei migranti in arrivo in Italia. Ma il trattato è già stato sospeso da Austria e Francia. E non per l’emergenza sanitaria“
Antonio Michele Storto, ‘Euronews’, 24 Febbraio 2020, Coronavirus, Oms: “80% dei malati guarisce in due giorni”. Secondo l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità – che pure in Italia ha inviato una missione di supporto alle autorità italiane – l’allarme non è tale da giustificare panico e psicosi.
Carlos Arija Garcia, ‘La legge per tutti’, 25 Febbraio 2020, Coronavirus: come il virus dell’ignoranza uccide l’economia. L’isteria collettiva sta già avendo delle conseguenze sui mercati, sugli investimenti, sulla produzione e sull’export. Avanti così, si toccherà il fondo.
Redazione ‘RaiNews’, 25 Febbraio 2020, Presidente biologi: Coronavirus non è più grave dell’influenza. Il presidente dell’Ordina, Vincenzo D’Anna: “Contrarre il Coronavirus è come contrarre un virus influenzale. In Europa non ci sono molti contagiati perché molte nazioni il virus non lo cercano”
Veronica Di Benedetto Montaccini, ‘TPI’ 26 Febbraio 2020, Coronavirus, il Veneto aveva la ricetta per scovare i contagiati asintomatici già 20 giorni fa. Ma ha temporeggiato. Dopo quasi tre settimane dall’annuncio del test dell’università di Padova, vista l’emergenza sempre maggiore, il presidente della Regione Luca Zaia fa marcia indietro e dispone tamponi a tappeto obbligatori. Ma è tardi: quel tampone sarebbe stato cruciale per contenere la diffusione dell’epidemia specie tra i contagiati che non presentano sintomi gravi, che si possono scovare solo grazie al controllo salivale. E oggi i medici sono costretti a fare doppi turni e a lavorare a ritmi infernali