Libro, Audiolibro, Ebook. “Le vie delle fiabe. L’informazione è narrazione”. Materiali. Cap.6, La vecchia scorticata
La vecchia
scorticata
Nel cinema di
Matteo Garrone
Tratto da F. Berti
“Le vie delle fiabe.
L’informazione è narrazione
Prima di addentrarmi nel labirinto dell’opera di Matteo Garrone, vorrei fare il punto di quelche s’è detto fin qui. Nei primi cinque capitoli, abbiamo ripercorso tre itinerari turistici rispettivamente in Germania, Francia, Italia, ispirati a un repertorio di fiabe tuttora parte del nostro immaginario collettivo, ma rielaborato a livello locale in modo assai diverso dall’una all’altra regione, dove il racconto trasmesso oralmente da giullari, saltimbanchi e cantastorie, è andato talmente a radicarsi nella tradizione da creare saldi collegamenti con le leggende del posto, fino a sfiorare lo scontro aperto con il dogma religioso e con la cronaca locale: favola, mito, dogma, tre livelli di realtà fra i quali corre un limite quanto mai sottile. Ne abbiamo concluso che le fiabe non sono miti decaduti, come proponevano antropologi e strutturalisti del secolo scorso, ma simboli in trasformazione, intorno ai quali ruota la macchina della propaganda che, attraverso la letteratura e la paideia di massa, si appropriano di queste ‘zone d’ombra’ nel nostro immaginario per condizionare l’adesione a un modello di folklore nazionale. Constatata dunque l’ambigua relazione creata in parte dagli autori del racconto letterario, in parte dai narratori popolari e dal pubblico stesso, tra il personaggio dell’Orco e quello di Virgilio nel napoletano, la Bella Addormentata e Giovanna D’Arco in Francia, Biancaneve e Margaretha von Waldeck in Germania, torneremo al presente per osservare l’operazione, sostanzialmente (forse inconsapevolmente) analoga, svolta sul repertorio del Basile dal regista Matteo Garrone, nella sua raffinata pellicola ispirata al Racconto dei Racconti.