La leggenda delle due amiche. Un’unione civile a Montagnana di Sopra, nel modenese.
Le due amiche
Un’unione civile a
Montagnana di Sopra (Mo)
Da un testo del Richeldi,
“Novelle del monte e racconti dal vero”, 1976
Voce narrante Federico Berti
Questa novella riportata dal Richeldi è un classico esempio di demonizzazione delle unioni civili nei secoli passati, ma anche una testimonianza del fatto che queste unioni avvenivano e che vi erano persone pronte a sfidare un mondo ostile a quelle che oggi difendiamo come ‘coppie di fatto’, chiedendo che vengano riconosciuti loro i diritti divili di qualsiasi altra unione familiare. Il fatto si racconta come realmente accaduto a Montagnana di Sopra, nei pressi di Serramazzoni, non lontano da Sassuolo e Maranello, sull’Appennino Modenese. Richeldi non cita le sue fonti, ma sembra far riferimento a una casa realmente esistita in quel luogo, dove a causa del segno di una mano impresso a fuoco in una porta nessuno volle per lungo tempo abitare.
Secondo la leggenda, in quella casa abitavano due donne dormendo in uno stesso ‘paglione’, ovvero nello stesso letto imbottito di foglie come usava tra i contadini dell’Appennino fino a poco dopo la seconda guerra mondiale.. Una delle due donne morì e venne ‘a prendersi’ l’altra, apparendole di notte in camera e pronunciando queste parole: “Il pane è duro, il coltello non taglia”. Una frase emblematica, come vedremo. Si tratta di un proverbio popolare, indica un sodalizio che non porta a nulla di buono per la società. Come due soci in affari che non sono buoni a niente, si dice proprio così: il pane è duro, il coltello non taglia. Mettere in bocca il proverbio a una delle due donne, che si presenta all’altra dopo morta, con le mani incandescenti come se tornasse dall’inferno, è un segno palese della demonizzazione che il racconto vuole fare.
Il segno della mano sulla porta, rimasto a lungo nella casa di Caterina, potrebbe testimoniare qualcosa di molto più grave: un segno lasciato da qualcun altro, a testimonianza di una morte non naturale, un segno che la povera donna avrebbe inteso tanto bene da aver vissuto gli ultimi giorni in attesa della fine annunciata. Il segno della mano impresso a fuoco sulla porta, era il segno di una condanna. Per questo motivo è tanto importante la leggenda delle due amiche a Montagnana di Sopra. Vuol dire che le unioni civili si verificavano eccome, e che non solo venivano osteggiate, ma che potevano degenerare in forme di persecuzione che si spingeva fino all’omicidio, o comunque alla ‘damnatio memoriae’. Questa la ragione per cui ho voluto inserire nella narrazione del video immagini a difesa dei diritti civili delle coppie di fatto. E’ ora di essere civili.