“Si parla sul giornale d’un salame fatto con le patate e le rape rosse per questa moda vegana. Ora qui da noi in casa di riposo la carne rossa non usa molto, un po’ che bistecca o svizzera trovarne una abbastanza tenera per i nostri denti non è facile, poi c’è il colesterolo: anziani meglio carne bianca. Però a leggere i giornali quanti fichi dico, magnè quàl ca psì! Da ragazze noi la carne non faceva male perché non ce n’era, i contadini allevavano polli, conigli, maiali, però non sempre li mettevi in tavola. Si comprava per il brodo al giovedì e alla domenica, mezza gallina per sei persone è un po’ leggero, un pezzo di carne abbastanza piccolo con dieci soldi ne prendevi pochina; più che altro involtini, polpette, il lesso, la cotoletta. Ogni mattina bevevo un uovo, zabaione ai miei fratelli, forse per quello mi sono sballati i valori; pasta di sfoglia tutti i giorni o quasi, mi piaceva il riso lessato con l’uovo sbattuto, il parmigiano e la noce moscata. Goloso! Uccidevamo due maiali all’anno, fai conto un po’ quanta ne veniva per ognuno. Senza niente non si vive, si riempiono ma poi devono prendere le pillole per quel che manca, piuttosto che andare in farmacia meglio stare a casa. Adesso poi va di moda la rapa rossa, dappertutto la mettono, pensa che noi la davamo ai maiali. Tre volte a settimana il pesce, branzino, orata, baccalà, aringa, tonno; mio marito era pescatore, puoi immaginare quanto ne ho mangiato. Un po’ di tutto se non è troppo, anche il lavoro una volta era più pesante, smaltivi meglio, ora la vita è sedentaria. I vegani non portano nemmeno la maglia di lana, dicono che pure quella è un prodotto animale ma l’acrilico vien dal petrolio, che si forma dagli animali disfatti e inquina l’ambiente, allora poi il cioccolato con cui fanno il salame non si prepara industrialmente? Un’altra cosa, davvero pensano che le piante non hanno un’anima: io ci parlo, le accarezzo e devi vedere come vengono su rigogliose, allora forse gli antibiotici e il veleno per gli insetti non sono un male per la natura. Non ho capito mica tanto bene come la pensano”.
Allevati con la siringa
“Certo gli animali sono allevati spesso con la siringa, antibiotici e ormoni, costretti dentro uno stallo senza muoversi, la muscolatura non sviluppa e la forza non passa nell’uomo; alcuni stan cercando di cambiare, pensa che al sud le bufale sono addestrate che se han caldo vanno in un punto, premono un bottone e si fan la doccia da sole, vanno a mungersi belle pulite da un apparecchio che intanto le massaggia per bene. Dicono che il latte vien più buono. Le galline ovaiole, tanto che le stimolano a forza di far l’uovo, quando muoiono son già cadaveri da tempo. Io da tre anni non mangio carne, ma perché non riesco a masticarla che non ho i denti, magari potessi! Mi tocca bagnare il pane nel latte, la minestra e il semolino. Ci sono anche i genitori che allevano con la dieta vegana il neonato, poi rimane denutrito, forse non tengono alla salute. Dicono che l’uomo è l’unico animale adulto che beve il latte, prova a dirlo al mio gatto; tutti i vegani che ho conosciuto sono anemici, anche mia figlia il medico glie lo ha detto. Meglio sarebbe carne poca, ma non eliminarla del tutto. L’altro giorno mi hanno servito al ristorante il radicchio con la pancetta soffritta e l’aglio, buono che è! Ci avevan messo dentro anche i pinoli, lo mangiavo da ragazza ma era un piatto unico, loro invece me l’han portato come antipasto. C’è una bella differenza. Il problema è tutto lì. Ai giovani allora diciamo di non mangiare tanta carne, ma di variare il cibo e misurato, non diventare ciccioni e poi c’è anche il pesce, l’uovo, il formaggio; se invece di bere tante porcherie si accontentassero d’un bicchiere di latte, fin da giovani, starebbero meglio in salute. Il mangiare non dev’essere una moda, vuole per nutrirsi un po’ di tutto. Salame vegano, neanche in fotografia”.