La clandestinità del druidismo a Roma
- La repressione del druidismo avviata con la conquista romana è servita realmente a estirpare il culto, o non ha piuttosto consolidato il sistema simbolico di cui quelle tradizioni erano espressione, proprio in conseguenza della sua clandestinità? Quando i missionari cristiani arrivarono in Irlanda, in Scozia, Inghilterra e Galles, trovarono popolazioni ancora da evangelizzare, quindi si direbbe che la repressione romana non raggiunse mai realmente il suo scopo.
La repressione romana
Roma rese il culto dei druidi celti illegale e lo rese oggetto di una feroce repressione. Nel 54 a.C., il generale romano Giulio Cesare invase la Britannia e sconfisse le tribù celtiche. Durante questa campagna militare, fece prigionieri alcuni druidi e li condusse a Roma, dove furono processati e giustiziati. In seguito, il Senato romano emanò un editto che proibiva il culto dei druidi e la pratica della religione celtica. Questa repressione si estese anche alle altre province. Tuttavia, la repressione non fu sempre efficace e vi furono ribellioni e rivolte da parte dei celti che cercavano di preservare le loro tradizioni religiose e culturali. Inoltre, alcuni romani si interessavano alla cultura celtica e al culto dei druidi, spinti dalla curiosità e dall’interesse culturale. La repressione del culto dei druidi e della cultura celtica fu una delle tante strategie utilizzate da Roma per affermare il proprio potere e la propria autorità sulle comunità locali. La religione celtica e la figura del druido erano considerate una minaccia per il potere. Per questo motivo, Roma cercò di sopprimere il culto dei druidi e di imporre la propria cultura e religione sulle comunità conquistate. Tuttavia, nonostante la repressione, alcune tradizioni e credenze celtiche sopravvissero e si mescolarono con la cultura romana, dando luogo a un sincretismo culturale che si riflette ancora oggi in alcune tradizioni e festività popolari. Il culto dei druidi e la religione celtica continuarono a esercitare un fascino e un’influenza sulla cultura europea, diventando un simbolo di resistenza culturale.
La religione druidica
In realtà, la religione celtica era basata sulla venerazione della natura e degli elementi, e includeva la pratica di offerte e sacrifici di animali come segno di gratitudine e rispetto per la natura stessa. I druidi erano considerati i custodi della conoscenza e della saggezza celtica, e il loro ruolo principale era quello di preservare e trasmettere la tradizione orale e la cultura celtica. Celebravano riti religiosi in luoghi sacri come boschi, sorgenti e colline, e utilizzavano la poesia, la musica e la danza per onorare gli dei e le dee celtiche. Rivestivano dunque una doppia funzione sociale e politica all’interno della società celtica, e spesso agivano come consiglieri e giudici. La loro autorità derivava dalla loro conoscenza e dalla loro capacità di interpretare i segni della natura. Sebbene non ci siano prove concrete di sacrifici umani come pratica regolare dei druidi, è possibile che in alcune circostanze particolari possa essere stata praticata. È importante sottolineare che la religione celtica era molto diversificata e variava da regione a regione, quindi esistevano molte varianti locali nella pratica religiosa. A causa dell’assenza di documenti scritti, gran parte della conoscenza sulla religione celtica ci è stata trasmessa attraverso fonti scritte di autori romani e cristiani, che potrebbero aver distorto o interpretato secondo la loro prospettiva.
La scomparsa del druidismo
La scomparsa del druidismo nel mondo celtico romanizzato non è stata documentata con precisione, ma gli storici ritengono che la sua influenza sia diminuita gradualmente durante l’occupazione romana dell’Europa. Ci sono poche fonti che descrivono il druidismo in dettaglio, quindi è difficile determinare quando esattamente il druidismo sia scomparso. Tuttavia, nonostante questo il druidismo ha continuato ad esistere in alcune regioni dell’Europa anche dopo l’occupazione romana. E’ possibile che il culto sia scomparso completamente entro il V secolo, quando l’Impero Romano si stava disintegrando e l’Europa attraversava grandi cambiamenti politici e culturali. Alcune delle tradizioni e credenze legate al alla religione dei druidi potrebbero essere state incorporate nelle tradizioni e nelle credenze cristiane che si sono sviluppate in Europa in seguito. Il culto di San Patrizio, patrono dell’Irlanda, potrebbe aver avuto radici proprio nel druidismo irlandese pre-cristiano. Molte leggende e storie druidiche sono state tramandate oralmente e messe per iscritto solo molto tempo dopo. Si tenga del resto presente che il druidismo era una tradizione sostanzialmente orale, trasmessa di generazione in generazione tramite l’insegnamento e la memorizzazione di poesie, canti e storie. Questo ha reso difficile ricostruire la prassi rituale e le credenze. L’occupazione romana ha portato alla distruzione di molti documenti e luoghi di culto druidici, contribuendo a rendere difficile la documentazione di questa tradizione.
Letture consigliare:
- Goffredo di Monmouth, Historiae Regum Britanniae, (XII sec.)
- Gabriella Agrati, Maria Letizia Magini (acd), I racconti gallesi del Mabinogion, Milano, Arnoldo Mondadori, 1982.