La Cina ha veramente accusato gli Stati Uniti d’infettare il mondo?

La Cina ha accusato
gli Stati Uniti?

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Rassegna stampa

di Federico Berti

La Cina dichiara che non è il momento di perdersi in reciproche accuse. E’ importante collaborare nella ricerca del paziente zero

Nuovo caso di preoccupante disinformazione. Si legge nei giornali che la Cina ‘accusa’ Stati Uniti di aver propagato per primi l’epidemia, non mancano le solite derive complottiste e naturalmente le dovute smentite, più o meno scientifiche, più o meno credibili. In tutto questo ‘teatro’ di marinette ognuno sembra completamente impermeabile alle parole che legge, incapace di sottrarsi alla logica dell’adesione o del rifiuto. Come vedremo, le cose si sono svolte in modo più complesso di come le si vorrebbe raccontare, lo andiamo subito a vedere in questa rassegna stampa.

Di vero in questa notizia c’è solo che l’epidemiologo cinese Zhōng Nánshān in conferenza stampa il 27 febbraio ha insinuato il dubbio che l’origine del contagio di massa non sia riconducibile al mercato di Wuhan, l’ha dichiarato nel corso di un’audizione pubblica alla camera dei rappresentanti con il direttore dei centri per la prevenzione e il controllo delle malattie Robert Redfield. Lo ha fatto, si deve tenere presente, in risposta alla logica del ‘jaccuse imposta dalla stampa anglosassone, che fin da subito ha coniato il ‘nomignolo’ di Virus Cinese a quest’epidemia.

E’ stato solo allora che la Cina ha risposto relazionando un’ipotesi emersa in seguito alle recenti indagini epidemiologiche sul contagio, che pare stiano portando a retrodatare l’inizio dell’infezione in Cina, dall’8 Dicembre come aveva stabilito l’OMS, al 17 Novembre come dimostrerebbero invece alcuni referti ospedalieri locali. Il South China Morning Post ha divulgato infatti nuovi dati sul possibile ‘paziente zero’ in Cina, identificandolo in un uomo di 55 anni nella provincia dello Hubei, dove si trova Wuhan, la città da cui si è diffusa la pandemia. Questo dato è stato ripreso dal ‘Guardian’, che però non riporta la fonte della notizia e sostiene che alcuni casi possano essere stati retrodatati dopo l’esame di alcuni campioni presi da pazienti sospetti,tutto per dire che non si possono escludere pazienti infetti precedenti al 17 novembre, data a cui si fa risalire il caso del 55enne. Questo ovviamente per escludere l’eventuale responsabilità dei militari americani nell’innesco del contagio.

Già perché nel mese di ottobre, proprio a Wuhan erano presenti centinaia di soldati americani per partecipare alle olimpiadi militari, come ha confermato un servizio sulla Cnn trasmesso il 13 Marzo scorso. Lo ha ripetuto un portavoce del ministero degli esteri cinese Lijian Zhao il 4 marzo scorso. In Cina è stato appena pubblicato un libro per spiegare come proprio il governo socialista abbia permesso di debellare l’epidemia in tempi ragionevoli, ma se il contagio del paziente zero cinese viene datato alla metà di novembre, allora l’indagine epidemiologica impone di risalire all’indietro per chiunque fosse a Wuhan in quel periodo. Quindi, anche i soldati americani iscritti alle competizioni sportive. Peccato che ciò non sia possibile, se il governo americano non collabora rendendo pubblici anche i ‘suoi’ numeri.

“Redfield ha ammesso che alcuni americani apparentemente morti di influenza sono poi risultati positivi al nuovo coronavirus – ha twittato Zhao – Quando è iniziato tutto con il paziente zero negli Usa? Quante persone sono state contagiate? Quali sono gli ospedali? E’ possibile che sia stato l’esercito americano a portare l’epidemia a Wuhan. Cercate di essere trasparenti! Diffondete pubblicamente i vostri dati! Gli Usa ci devono una spiegazione”.

La dichiarazione di Lijian Zhao, 4 Marzo 2020

Dichiarazioni che stanno scatenando un putiferio all’origine d’un vero e proprio incidente diplomatico, ma non è corretto affermare che la Cina abbia accusato l’America di aver infettato il mondo. Geng Shuang ha chiarito al contrario che la richiesta di trasparenza non va interpretata come un’accusa nei confronti di nessuno, il mondo dovrebbe essere piuttosto unito nella battaglia invece di perdere tempo in discussioni inutili cercare delle cause e non dei colpevoli: risalire all’indietro nella propagazione del male, serve a capire come sia stato possibile che tutto questo accqadesse ed evitare che in futuro possano ripetersi casi del genere, prendendo le dovute precauzioni. Sta di fatto che il caso mediatico esplode in tutto il suo clamore. Il premio nobel Mario Vargas Llosa interviene criticando duramente (dal Perù) la gestione della pandemia in Cina, in un articolo su El Pais. L’ambasciata cinese a Lima definisce ‘irresponsabile’ la sua presa di posizione e dopo poco i suoi libri spariscono dai punti di vendita online cinesi, non per chissà quale censura ideologica ma semplicemente perché diffamatori e non documentati. Intanto Trump continua a chiamare il Covid19 ‘virus cinese’, tirandosi dietro accuse di razzismo e tutto il resto.

Nel frattempo una foto apparsa il 14 marzo su Facebook mostra un uomo intubato, presunto ‘paziente zero’ americano che secondo la titolazione avrebbe dichiarato di essere pagato per diffondere il virus in Europa. Notizia falsa lo sappiamo bene, l’immagine tratta è dal primo episodio di ‘The Walking Dead’, serie televisiva statunitense, dal titolo “Days Gone Bye”, episodio che risale al 31 ottobre 2010 in cui si narra un’apocalisse di morti viventi. L’uomo è l’attore Andrew Lincoln. Non sappiamo se l’origine di questo meme sia motivata da un’intenzione umoristica e satirica, com’è stato per la foto del leone di cui abbiamo parlato alla scorsa rassegna stampa, ma sappiamo che è stata largamente usata come pretesto per la disinformazione. Certo è che se volessi spacciare la foto di un ammalato per l’untore zero di un’epidemia, non penso che userei mai la foto di un personaggio famoso come da noi può esserlo un Fabio Fazio, o chissà chi altro. Questo fa propendere piuttosto per il meme decontestualizzato da forze politiche interessate ad alzare il livello della tensione.

Inutile dire che non c’è limite alle fantasie popolari, da quel momento in poi si sono rotte le acque del delirio. Paolo Attivissimo e la sua redazione hanno commentato un lungo meme vocale messo in circolazione da ignoti, nel quale si sostiene la tesi indimostrata né documentabile (quindi al momento ‘complottistica’), secondo cui addirittura Trump avrebbe ordinato ai Francesi di creare in fretta e furia un virus, il Sars-Covid-2, letale e distruttuvo, per annientare per sempre l’economia cinese e italiana, mandando un medico corrotto a rompere le provette nel laboratorio per scatenare l’epidemia sul territorio francese. L’operazione sarebbe stata progettata anche per rivalersi della scelta italiana di aprire nuove opportunità di scambio commerciale con la Cina, la cosiddetta ‘Nuova Via della Seta’.

Concludendo, la Cina non ha accusato l’America di aver propagato il male, ha soltanto risposto alle accuse di mezzo mondo spiegando che per risalire indietro all’origine della pandemia sarebbe necessaria una collaborazione internazionale e l’accesso a tutti i documenti dei servizi sanitari in ogi paese del mondo, piuttosto che perdere tempo in schermaglie mediatiche incapaci di risolvere il problema. Nel frattempo, da parte sua il gigante asiatico ha dimostrato una capacità straordinaria di mobilitazione, ottimizzazione delle risorse e non appena rimesso ordine in casa propria ha dato e continua a dare un contributo importante in ogni parte del mondo. All’america, sta solo chiedendo le stesse cose che in molti stanno chiedendo alla Russia, desecretare la documentazione necessaria a svolgere un’indagine complessiva sulla propagazione del contagio. Numeri reali, non veline di propaganda. Ma come si dice, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, molto più comodo è inoltrare meme vocali e titoli allarmistici fantasticando mirabolanti ipotesi complottistiche.

Redazione, ‘Bufale.Net’, “Ciao Beppe!” Il Complotto del COVID19 tra tamponi, Di Maio e Macron. La quantomeno censurabile teoria secondo cui Di Maio è la causa del Coronavirus. Secondo la ricostruzione dettata al misterioso ed elusivo Beppe, probabile leader di una nuova resistenza, Di Maio avrebbe ingelosito Donald Trump e Macron raggiungendo per primo un accordo economico vantaggioso con Xi Jinping.

Redazione ‘La Stampa’, 13 Marzo 2020, Coronavirus: il primo paziente risale al 17 novembre, riscritta la storia del contagio. Apple riapre in Cina.

Emanuela Rizzo, ‘Contro Copertina’, 14 Marzo 2020, Coronavirus, nuove accuse agli Usa “Nascondete dei segreti, il paziente zero non è cinese”.

Shadow Ranger, ‘Bufale.Net’, 14 Marzo 2020, Ex Militare USA Paziente Zero: “Mi hanno pagato per diffondere il virus in Europa, ora sto morendo” – le bufale e il grottesco al tempo dell’Epidemia

Redazione ‘Il Riformista’, 17 Marzo 2020, Coronavirus, la Cina ribalta le accuse: “Paziente zero potrebbe essere militare Usa”

Riccardo Liberatore, ‘Open Online’ 20 Marzo 2020, Coronavirus: Usa, Cina e gli altri. Tutti contro tutti sull’origine del virus Il gigante asiatico vuole allontanare da sé il virus e dopo averlo sconfitto nelle città, a partire da Wuhan dove si sono azzerati i nuovi casi, adesso vuole farlo anche nell’immaginario collettivo. Con i casi che montano negli Stati Uniti e in odor di elezioni, Donald Trump vuole fare altrettanto .

Redazione ‘Pagella Politica’, Giovedì 19 Marzo 2020, No, questa foto non mostra un paziente zero USA pagato per diffondere il virus in Europa.

Fernando Duarte, ‘BBC Future’ 24 Marzo 2020, As the cases of coronavirus increase in China and around the world, the hunt is on to identify “patient zero”. But can singling out one person as causing an outbreak do more harm than good?

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