Giuliana Casadio, ‘La Repubblica’, 15 Aprile 2022, L’Anpi verso il 25 aprile: “Sulla guerra mai stati equidistanti. Resistenza ucraina diversa da quella italiana”, “È Gianfranco Pagliarulo, il presidente dei partigiani, a rimettere in fila le accuse e ad annunciare querele, dopo tanti attacchi “di violenza inaudita” per il no alle armi a Kiev e persino per il manifesto con le bandiere italiane messe al contrario e simili perciò a quelle dell’Ungheria di Orbàn”
Glenn Greenwald, ‘The Black Cofee’, 16 Aprile 2022, Il dissenso occidentale della politica USA/NATO sull’Ucraina è poco, eppure la campagna di censura è estrema, trad. Lucy Pole, “Il regime di censura statale/aziendale che è stato imposto in Occidente riguardo a questa guerra è straordinariamente aggressivo, rapido e completo”.
Davide Mancino, ‘Il Sole 24 Ore’, 3 Novembre 2019, Mezzo secolo di interferenze elettorali.L’Urss, gli Usa e l’anomalia italiana, “Dal 1946 al 2000, racconta l’analisi, sono state registrati in tutto 117 interventi in elezioni estere, su un totale di 937 votazioni totali condotte. O, per dirla in altro modo, si sono verificate interferenze di qualche genere in circa un’elezione ogni nove. Di queste, 81 sono state condotte dagli Stati Uniti e 36 da Unione Sovietica o Russia”.
Si parla a questo proposito dalla seconda metà del XIX secolo di imperialismo americano, da intendersi come la propensione a perseguire l’influenzamento dell’economia, della cultura e delle scelte geo-politiche da parte degli Stati Uniti su altri paesi, attraverso un’influenza complessiva sulla loro politica interna. Per una prospettiva storica, si veda Alberto Aquarone, Le origini dell’imperialismo americano: da McKinley a Taft (1897-1913), Bologna, il Mulino, 1973.
Elisabetta Grande in: ‘Questione Giustizia’, 1/22, Guerra Inc. Il conflitto in Ucraina, gli Stati Uniti e gli interessi delle corporation, “Il teatro di guerra ucraino è geograficamente lontano dagli Stati Uniti, non così gli interessi di chi dal conflitto in corso trae enormi guadagni. Si tratta dei tre complessi economici che – agevolati da un diritto amico – controllano le scelte politiche statunitensi: il complesso militare, industriale, finanziario, e quello dell’estrazione energetica”.
Ibid., “Negli Stati Uniti, tanto il Presidente quanto il Parlamento sono solo apparentemente l’espressione di chi li ha votati: senza il fondamentale aiuto dei grandi gruppi economici che ne finanziano le sempre più costose campagne elettorali, difficilmente infatti avrebbero potuto essere eletti. Ciò significa che, per assicurarsi la rielezione, la stragrande maggioranza di loro deve costantemente rispondere non ai bisogni di chi li ha votati, ma agli interessi di chi li ha finanziati”
Redazione ‘La Città Futura’, 20 Marzo 2022, Guerra, fake news e censura: la stampa tocca il fondo, “Esprimiamo la nostra piena e incondizionata solidarietà al professor Angelo d’Orsi che negli ultimi giorni è stato fatto oggetto di infamanti nonché patetici commenti dal direttore de La Stampa Massimo Giannini che non perde occasione per mostrare quanto il giornalismo italiano sia ridotto ad uno stato di deplorevole servilismo in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo”.
Fabrizio Casari, ‘Altre notizie’, 7 Agosto 2022, Ue: in che lingua si scrive censura?, “Dal 3 Marzo di quest’anno, i media russi, come Russia Today e Sputnik, sono stati bloccati in tutto il territorio dell’Unione Europea oltre che negli USA. E’ stato il primo atto delle sanzioni contro Mosca stabilite dalla UE come risposta all’inizio dell’operazione militare speciale in Ucraina. Una evidente connessione sentimentale con il governo di Kiev, che anche senza guerra aveva chiuso 11 partiti, due televisioni e una radio per “sospette simpatie russe” e proibito l’uso del russo come lingua ufficiale”
Marco Travaglio, ‘Antimafia Duemila’, 16 Marzo 2022, Censura Democratica, “E, siccome Crozza conosce la storia meglio di Grasso, “la sua satira diventa comizio”. È lo stesso argomento usato dai berluscones contro Luttazzi e i Guzzanti che dicevano le verità proibite dal regimetto. Lo stesso argomento usato dai putiniani contro chi dice le verità proibite dal regime. Cose che càpitano nei Paesi democratici che, a furia di esportare la democrazia di qua e di là, hanno esaurito le scorte.