Infoterapia. Davano fuoco per trovare un lavoro. Incendi dolosi.
In collaborazione con Villa Maia
via Altura 7, Monghidoro (Bologna)
L’Italia brucia e si parla di speculazione, criminalità organizzata, appalti privati per la gestione delle emergenze. Cinque milioni di euro come primo finanziamento non sono spiccioli. Intervistate le ospiti della casa di riposo, hanno raccontato di quando erano i poveri a incendiare il bosco per trovare lavoro. Ascolta nel video le voci delle testimoni.
Quei lazzaroni della ‘compagnia briscola’
- “E’ un cinquanta o sessanta per cento di furto. Vogliono incendiare per vendere e costruire. La roba da costruire costa molto di più, aumenta di valore, per quello che vogliono tenere. Sono i lazzaroni tipo compagnia briscola. Cosa vuoi mai, quello statale non verrà mai concesso allora preferiscono fare in quel modo lì. Trovano subito l’assessore. Per evitarlo è una storia lunga, bisognerebbe investire e comprare questo terreno. Mi fai delle domande che ascolta, faccio fatica a rispondere, è tutto un incendio in questo paese qui. Come fai te a vederli quando sorgono? Vedi solo le fiamme. Ci sarà qualcuno, ma c’è anche della negligenza. Molta, direi: le cicche che volano, fiammiferi lasciati li, non ti pare? Un gatto lo bagnavano di benzina, poi gli davano fuoco e lo mollavano, figurati le corse che faceva per spegnersi. E così incendiava tutto. Questo pochi mesi fa. In più c’è l’interesse di qualcuno. Evitarlo, tu lo chiedi a me? A tappare quei buchi li non si fa neanche se ci metti delle saracinesche, è quella cupola famosa. Pensi che ci sia un modo per liberarsi? Non domandarmi perché andremmo oltre”.
- “Può essere anche un temporale che la saetta va a finire nel fienile. Tutto secco, attacca fuoco e cosa fanno? Niente, perché allora non c’era niente. Qualcosa si, lì da me no però dentro al Farneto che è un bosco grandissimo è successo, accendevano dei fuochi e bruciava: interveniva la forestale, c’era delle assicurazioni, cose del genere. Ne hanno preso qualcuno, te voja. Lì nella casa sopra a dove abitavo io è successo che uno è stato scoperto andò in galera. Bisognerebbe cambiare la mentalità della gente, non è facile. Dalla scuola nasce tutto. Lo fanno per trovare lavoro, quelli che curano i campi, il bosco. Togliere il privato all’emergenza incendi. Quei fuochi a Trasasso, sapevano che bruciava Monzuno e anche la Madonna dei Fornelli. Chi lo faceva eran quei ragazzi che gli piaceva fumar delle cicche e gli davan duecento, trecento, quattrocento, allora ti saluto Rosina”.
- “Tutti i fuochi son stati bruciati per la persona vecchia che dava i soldi al giovane che andasse a fumarsi una sigaretta per dar fuoco e dopo rovinavano tutto. Lo facevano per i soldi. Cinque milioni di euro come primo finanziamento son soldi, è un bel po’ che brucia secondo te dimmi mo’? Può bruciare un gran pezzo a forza di darci lo spengono, ma lì continua. Spengono oggi, domani c’è qualcuno che ne va a accendere un altro; è uno schifo solo quella gente lì non li prendono mai e ci rimettiamo tutti. Noi lavoravamo nei boschi ogni tanto passava qualcuno con un fiammifero, è una cattiveria. Però non mi ricordo un lavoro come là, a Loiano venne coi fuochi artificiali dopo hanno spostato la faccenda. Trecento in due settimane non è un caso, non può mica per me c’è qualcosa sotto”.
- “Quand’ero ragazzina vennero a chiedere aiuto dove c’era della gente, mi caricai un sacco di grano in spalla ti vien la forza in quei momenti, lo spensero poi a secchi d’acqua. Più giù c’era una fontanina, venivan coi secchi e poi li davano a uno lì sulle scale. Se li passavano dalla fontana. Adesso non si può d’estate, c’è dei mesi che guai ad accendere un fuoco. Mio fratello potava gli alberi, la siepe, ha fatto una mucchia di bacchetti non l’ha voluta bruciare l’anno scorso perché dice adesso non si può, è ancora là. Ora stanno più attenti, sai una che sta vicino a me ha le galline, gli animali. C’era andato delle bestioline e se vai nel pollaio ti vengono addosso. Nei nidi c’è tutti questi pulini, l’ha presi fuori che son di paglia e l’ha incendiati: passa la guardia gli fa la multa. Bruciava dei nidi. Dice che il fuoco può volar via, la legge è quella lì. Quando mio fratello vuole accendere il fuoco che ha pulito deve avvisare, così se vedono il fumo non corrono, sennò camminano per vedere che c’è. Ma in primavera, quando c’è meno caldo”.
- “Mai successo che sia venuto a incendiar tutto il bosco così, a stare attenti non succede. Come funzionava, tempo fa che avevo diciotto vent’anni allora, attaccavano il fuoco per trovare lavoro, bruciava tutto poi dopo facevan delle case, degli appartamento certo. Erano i muratori noi lo sapevamo e nessuno li denunciava per causa il lavoro. I poveri davan fuoco perché c’era della misera. E poi in campagna le persone si trovavano alla domenica in piazza, parlavano di queste cose”.