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Il sogno di oggi. Stanze vuote, porta chiusa. Responso e numeri.

Sogni e numeri
Stanze vuote, porta chiusa

A cura di Federico Berti

Il sogno di oggi

“Ero in una casa che non riuscivo a riconoscere, ma che nel sogno doveva essere casa mia, c’erano tutte stanze vuote senza porta, una dentro l’altra con i tetti a cupola come nel mio paese nativo: mi affacciavo per osservarle ma non c’era nulla dentro, a un certo punto una di queste stanze era chiusa da una porta di legno vecchia e un po’ cadente, che però non voleva saperne di aprirsi; volevo passare dall’altra parte e mi disperavo. Trovandomi in mano una grossa chiave di ferro antico, sarà stata lunga almeno trenta centimetri, tentavo di infilarla nella serratura ma il legno era troppo vecchio e rovinato, si sfaldava non appena tentavo d’infilarla. Temendo così di restare prigioniera in quella casa, che pur essendo mia continuava a risultarmi sconosciuta, quasi ostile, provo a chiamare aiuto ma nessuno mi risponde. Il mio compagno, il primo marito, poi mia madre, non erano raggiungibili perciò mi dovetti ingegnare trovando altre soluzioni. Non ricordo in che modo, ma alla fine quella benedetta porta si è aperta, sono riuscita da sola senza l’aiuto di nessuno e dietro ho visto un bel bianco luminoso. Finalmente serena, mi sono svegliata”.

Persi tra stanze vuote e muri spessi
vaghiamo in un palazzo disadorno
ospiti e prigionieri di noi stessi

15. Il palazzo, 52. La stanza vuota
58. La chiave, 32. La porta, 81. La luce

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