Holodomor, oltre il negazionismo e il revisionismo. Fonti e rassegna stampa
Holodomor,
oltre il negazionismo
e il revisionismo
Fonti primarie e rassegna stampa
oltre la propaganda
In questi giorni sta tornando alla ribalta il martellamento mediatico sulla tragedia delle carestie nell’Ucraina degli anni ’20-30, nella vulgata anticomunista delle destre sia liberali che radicali. La stessa sinistra moderata o ‘centrista’ si sta lasciando portare su un terreno insidioso, con l’ormai presunta (seppure storicamente insostenibile) equiparazione tra nazismo e comunismo, Germania di Hitler e Unione Sovietica di Stalin, Olocausto e Holodomor. Un tema che si vuol dare ormai per assunto, ma che sappiamo non esserlo. Ho inciso il podcast per tornare a un punto di vista critico e non unilaterale della storia, nell’intento di comprendere la complessità degli eventi sospendendo il giudizio. Perché solo una reale comprensione del passato può aiutarci a non commettere gli stessi errori nel futuro. Nel podcast sono partito dalla ‘vulgata’ delle enciclopedie generaliste, soffermandomi in modo particolare sulla nozione di negazionismo. Questo perché oggi la propaganda dell’una o dell’altra parte tendono sbrigativamente a etichettare come negazionista qualsiasi tentativo di penetrare tra le maglie della storia studiando le fonti primarie di entrambe le parti e ponendole a confronto. Detto questo, ho affrontato la questione citando alcuni tra gli storici e critici di ambo le posizioni, da un lato quelle che postulano una sostanziale coincidenza tra Holodomor e Olocausto, e attribuiscono alle carestie di quegli anni la qualifica di genocidio, dall’altro quelle che rifiutano l’equiparazione e rigettano la qualifica di genocidio rivolto specificamente e intenzionalmente al popolo ucraino. A queste posizioni naturalmente si affiancano quelle istituzionali, ovvero dei 25 paesi ONU che hanno sottoscritto una dichiarazione condivisa nella quale si rigetta la qualifica di genocidio per l’Holodomor. Chiude la rassegna stampa qui sotto un articolo apparso su ‘Limes’ che esprime una posizione fortemente critica sull’uso che della tragedia viene fatto dal nazionalismo ucraino dell’era post-sovietica. A partire da questi articoli è possibile approfondire l’indagine per farsi una propria idea, fuori dagli schemi preordinati della propaganda dell’una o dell’altra parte. Perché gli orrori del passato non tornino a ripetersi, è necessario capire. E per capire bisogna andare a fondo. Studiamo, perché i nostri figli e nipoti avranno bisogno di tutta la nostra intelligenza.