Infoterapia. Giovani artiste, denunciate la violenza!
Artemisia Gentileschi
Artemisia Gentileschi, pittrice del XVII secolo. Violentata dal suo maestro, ebbe il coraggio di denunciarlo ma davanti al Santo Uffizio venne accusata di essere lei ad averlo provocato. Ciò nonostante non si perse d’animo, riuscì a dimostrare la sua innocenza. Fu una delle più grandi pittrici del suo tempo e morì onorata a sessant’anni. Le ospiti della casa di riposo, commentano la sua storia e si rivolgono alle giovani artiste di oggi.
Prima cosa il corpo delle donne
“Pittori bravi ne conosco pochi. Uno era mio marito, anche mia figlia bravina; le donne son portate per l’arte ma una volta era diverso perché trovavano delle scuse anche banali e le rovinavano: basta una parola sola che una donna è finita, oppure non le lasciavano lavorare. Prima cosa il corpo, che se una ha un bel corpo allora ci sarà stato qualcuno fortunato dice: “Vieni vieni, ti faccio lavorare io”; mia nipote quand’era piccolina ha detto: “Voglio fare l’imbianchino”, avesse detto l’artista non saprei ma forse mi sarei preoccupata perché siamo gente di campagna, c’è differenza fra un artista maschio e una femmina, prima di tutto la competizione, poi il pericolo di finire brutti ambienti, sia per l’uomo che per la donna. Anche una di noi può diventare una cantante brava, però farebbe una vita molto dura e comunque oggi le cose sono cambiate, per la parità sarebbe giusto ma un tempo la donna doveva stare in casa a fare i lavori, se c’eran dei fratellini tiravan su anche loro. Lasciamola vivere un po’ in pace questa Artemisia Gentileschi, ha già preso tante di quelle battute ma allora una ragazza che volesse fare l’artista la scambiavano per una puttana; invece da un uomo ci si aspetta tutto, la barba e i capelli lunghi arruffati: se tu sei una che dice “Me ne frego, vado avanti per la mia strada” allora bene”.
Colpevoli della violenza subita
“Per il fatto degli stupri ci vuole un gran coraggio a sostenere la propria tesi perché appunto vien detto che una donna provoca l’uomo, adesso succede un po’ meno eppure c’è sempre quel pensiero di dire che la violentata ha provocato, questa pittrice dal forte carattere di più non ti so dire, mi limito a leggere quel che succede. Purtroppo c’è sempre chi non hanno il coraggio di denunciare, anche ora. Nonostante che siamo nel moderno, se una deve viaggiare in treno da sola o in macchina di notte corre più rischi, soprattutto in questo momento brutto abbiamo paura, dietro ogni angolo un cattivo, le portano via le ammazzano, le fanno di tutto ma sicuro certo adesso non è più come prima, per me penso che una donna abbia le stesse opportunità di carriera di un uomo, solo che queste opportunità le vengono riconosciute molto raramente; ancora alla dirigenza delle società ci sono i maschi; dopo le hanno prese, ma ancora oggi ci sono fabbriche dove se assumono una femmina le fanno firmare anche la lettera di dimissioni nel caso che rimangono incinte, ti sbattono fuori senza pensarci due volte; un bel po’ ha migliorato per merito degli scioperi e delle lotte, sono andate in piazza ma si lamentano che in Italia fanno meno bambini, han detto 17.000 in meno, poi far firmare queste clausole al momento di assumere una ragazza: noi diciamo che se la giovane artista vale, deve provare ma coi piedi di piombo, o portarsi dietro un cambio di lenzuoli. Tanti uomini che le insidiano, hai delle illusioni te? Sulla carriera di certe attrici si fanno largo solo con sua sorella, ce l’hanno tutti una sorella, ma se una donna che vuol fare l’artista viene invitata a cena fuori dal regista, in qualche modo può essere anche abusata: prima due calci, poi la denuncia. L’esempio di Artemisia Gentileschi vale per tutte ancora oggi”.