L’alluvione di Firenze
I filmati dei primi due giorni
Intervista a Corrado Milloschi
Sulla catastrofe dell’ alluvione di Firenze molto s’è detto, il regista Franco Zeffirelli si recò sul posto a filmare le scene impressionanti di quando l’acqua si ritirò lasciandosi dietro ovunque fango e macerie; le notizie d’allora non sono avare di polemiche sulle responsabilità e gratitudine per la solidarietà del mondo intero verso il patrimonio artistico e culturale d’una città che è stata il fiore d’Italia per tanti secoli. Nella ricostruzione storica mancano però le riprese dei primi due giorni, sono molto rare perché essendo tutto allagato non si riusciva nemmeno a trovare la materia prima per filmare: telecamere, pellicole, macchine fotografiche, in quei momenti si pensava al primo soccorso e salvare quel che si poteva dall’impeto dei flutti.
La Federazione dei cineamatori (Fedic) è riuscita negli anni successivi a collezionare quei frammenti di riprese che i fiorentini erano riusciti a girare con mezzi di fortuna, pochi metri di pellicola che si potevano trovare nelle case devastate dall’acqua, o recuperare da qualche amico. Il regista Corrado Milloschi ha messo insieme le tessere e ricostruito un importante mosaico dei primi due giorni, oggi conservato alla Cineteca di Arezzo. E’ uno straordinario esempio di cinema che va oltre il neorealismo e la cinematografia documentaria, la testimonianza d’un momento drammatico in cui la telecamera s’è messa spontaneamente al servizio del bene comune, senza l’ansia del sensazionalismo o il protagonismo dei giovani in carriera.
Riprendere sequenze d’immagini dal vivo non era tanto semplice come oggi, che addirittura passiamo quasi più tempo a filmare la vita degli altri piuttosto che a vivere la nostra: in quegli anni il cinema lo coltivavano in pochi. Quando arrivò Zeffirelli a Firenze la Federazione venne interpellata per mettere a disposizione le riprese amatoriali dietro compenso: la risposta fu che un’associazione senza fini di lucro non poteva neanche partecipare a produzioni che rientrassero in una logica professionale, per questo motivo la Cronaca restò nell’archivio della Cineteca di Arezzo, dove ancora oggi è possibile consultarla. Ringraziamo Corrado Milloschi per aver condiviso con noi questa sua opera di valore inestimabile e ci sentiamo onorati di poter dare un contributo a mantenerne viva la memoria.
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