Federico Berti, Racconti bolognesi.
Federico Berti, Racconti bolognesi
Ho chiesto a varie AI di analizzare i sette ‘Racconti bolognesi‘ che ho scritto e pubblicato anche qui in podcast negli ultimi tre mesi. Condivido con voi una sintesi di queste analisi. Mi hanno colpito le fonti di ispirazione e le ascendenze letterarie rilevate nel testo: neorealismo italiano, teatro dell’assurdo, cronaca contemporanea realismo magico sudamericano.
Mi riconosco nell’influenza da parte di autori come Luigi Pirandello, Cesare Pavese, Alberto Moravia, Leonardo Sciascia, Italo Calvino, Dino Buzzati, Pier Paolo Pasolini, Carlo Levi. Mi diverte pensare che siano stati rilevati anche occasionali riferimenti a John Steinbeck, Edgar Allan Poe, Gabriel Garcia Marques, Manuel Puig, Chuck Palaniu. Tutti rimandi coerenti con le mie pratiche di lettura.
Come pubblico di riferimento, le AI consultate suggeriscono lettori adulti di 25-45 anni per alcuni racconti, 30-60 per altri, interessati alla narrativa letteraria contemporanea, con familiarità nel contesto italiano, che apprezzino l’ironia, la critica sociale, temi politici, con sensibilità verso le minoranze, la multiculturalità e il mondo LGBTQ+
Molto interessante che sia stata rilevata anche la commistione tra più generi letterari e la differenziazione notevole tra un racconto e l’altro, pur nella continuità stilistica: dal thriller psicologico, al poliziesco, al sentimentale, al distopico, tutti accomunati da una prospettiva di tipo neorealista, popolare, in cui l’ironia rimane l’elemento di coesione principale.
Sono inoltre contento che questi sistemi di modellizzazione abbiano compreso e valorizzato il lavoro svolto in modo specifico sul linguaggio, caratterizzato da scorrevolezza, immediatezza, chiarezza, ma anche ‘impreziosito’ da una ricerca stilistica, l’uso di termini insoliti o desueti e la creazione di neologismi, l’occasionale ricorso al dialetto. Come se questi racconti fossero composti a strati, da un livello di lettura più superficiale, come letteratura di intrattenimento, penetrando nel quale si possono cogliere sfumature, citazioni, riferimenti colti.
Nel complesso, un lavoro di analisi che secondo me coglie nel segno. Il più dettagliato e preparato degli strumenti, nello svolgere questo compito, si è rivelato a mio parere Claude.AI Ecco un impiego interessante delle nuove tecnologie generative, che non scrivono certo al posto tuo ma che possono servire come un ‘mirror’, un occhio esterno che precede (non sostituisce) quello dell’editore, nel quale rispecchiarti per crescere e sviluppare uno stile personale. Non dobbiamo averne paura, ma studiarle per poterle usare al meglio.