Favole, storie di animali. “Il mulo laureato”. Terzine alla dantesca. Satira, poesia.
Il mulo laureato
Favole, storie di animali
Terzine alla dantesca
Federico Berti
Un mulo se ne andava a faticare
portando tutto il mondo sulle spalle
la testa china senza protestare.
Nel passar da un frutteto nella valle
un rosignolo stette a rimbeccarlo:
“Colui che vien dalle fetenti stalle
Puoi solo compatirlo o bastonarlo,
non è che un ignorante, un buono a niente
la frusta gli s’impone a comandarlo!”
Stanco di sopportar la mala gente
al mulo venne in mente una follia
si mise a far di sera lo studente.
Lesse di storia, di filosofia
di geografia, di scienze naturali
di numeri, di scienza e di poesia.
Ma poi che nei disserti magistrali
conobbe l’alto onor del dottorato
si presentò al consesso degli eguali
e allor, che dal frutteto ritornato,
quel rosignolo disse a mal partito:
“Ma guarda! L’imbecille patentato!
Tu senti con che tono da erudito
Sciorina con superbia la lezione
chi penserà mai d’esser diventato!”
Plateale divenne la questione:
come accade a coloro che invidiosi
non sanno mai trovar soddisfazione,
puoi ricoprirti d’oro, di preziosi,
l’imperfezione san dove cercare
poiché di svergognarti son vogliosi.
Dalla barbarie se ti vuoi affrancare
pensa soltanto a migliorar te stesso
non compiacer chi non ti sa apprezzare.
Federico Berti
“Le vie delle fiabe”
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