L’Ultimo Koala
“Quanta malinconia!” confidò in pianto
un giovane koala al roditore
che indifferente gli passava accanto.
“Per la tristezza mi si strazia il cuore!
Lo vedi? E’ in fumo tutta la foresta,
un grande fuoco purificatore.
Vado pensando al tempo che mi resta,
l’albero che mi dava nutrimento
la viva fiamma a divorar si appresta.
Ma quel che più alimenta il mio sgomento
è d’una stirpe che fu molto antica
sentirmi il solitario monumento.
Natura ostile, che ti fingi amica
per poi tradir l’amor della tua prole,
e il cuore suo gettare nell’ortica!”
Il roditore, a udir quelle parole,
ristette a meditar qualche secondo,
tra i carboni cercando le nocciole.
Poi disse: “Con franchezza ti rispondo,
dov’eri tu, quando la bestia nera
bruciava quel che resta del tuo mondo?”.
Ingenua la risposta, ma sincera:
“M’ero assopito dopo il desinare
sull’eucalipto da meriggio a sera”.
Severo l’altro: “Non ti lamentare
se ti contenti a bivaccar sul ramo,
la tua indolenza è un infruttuoso affare!
Avessi catturato il pesce all’amo,
per impedirgli il folle suo disegno,
tu non avresti di che far reclamo”.
Una morale ad insegnar m’ingegno:
difendi i tuoi doveri e i tuoi diritti
datti da far, se ne vuoi esser degno.
Il Koala viene dichiarato ‘funzionalmente estinto’, nel senso che sono in pochi gli esemplari per garantire continuità alla specie e per mantenere una buona variabilità genetica. Tra le possibili cause, oltre al riscaldamento globale del pianeta, si parla della deforestazione selvaggia intrapresa dal governo australiano in questi ultimi anni, il disboscamento della Tanzania, del Borneo e di quelle regioni che erano l’habitat naturale del koala. l’Unesco mette sotto accusa l’Australia, il WWF e le associazioni ambientaliste lanciano l’allarme, qualcuno si mette a piantare eucalipti proprio per salvare questo piccolo marsupiale dall’estinzione. Come sempre, il bestiario prende spunto da un evento reale per poi trasfigurarlo nel racconto. In particolar modo, una critica verso chi trova comodo lamentarsi a parole, ma nei fatti non muove un dito per cambiare lo stato delle cose. Ecco, l’indolenza e la pigrizia degli indifferenti, che proprio come fa il koala, dormono per la maggior parte del loro tempo digitando come sonnambuli sui loro dispositivi discorsi a vuoto.