Le formiche schiaviste. Storie di animali
Le formiche schiaviste
di Federico Berti
Nel formicaio, s’infilò non vista
una formica rossa combattente,
con le sorelle in vena di conquista.
Tutto si svolse assai rapidamente,
venendo a spopolarsi la nidiata
in fuga da quell’ospite invadente.
Non volle la colonia sterminata,
ma comandò l’infame rapimento
dei bozzoli di nuova cucciolata.
Sorpresa con le larve a tradimento,
s’è udita allor dei vinti la regina
da una collina fare parlamento:
“Canaglia pusillanime e assassina!
Vi compatisco per l’insulsa vita
di scorrerie, di furto e di rapina.
Ma verrà il giorno dell’impresa ardita,
gli schiavi, insorti nella gran rivolta,
giustizieranno il vile parassita!”.
L’amazzone guerriera non l’ascolta
e col bottino se ne va lontano,
attraversando la campagna incolta.
English Translation:
In the anthill did slip unseen
a fighting red ant with her brave sisters
in the mood for conquest the colony
Everything took place very quickly
everyone escaped outside the hill
scared by that intrusive guest
The queen did not want to exterminate the colony
but she commanded the infamous abduction
of the new litter cocoons
Seeng the kidnappers with treacherous larvae
the queen of the vanquished ant family
spoked from the top of a little hill:
“Pusillanimous and murderous rascal
I pity you for your insipid life
of cruel raids, theft and robbery.
But the day of the daring enterprise will come
the slaves rebelling in the great revolt
they will execute the vile parasite!”
The amazon warrior doesn’t listen to her
and with the loot she goes far away
crossing the uncultivated countryside.
Schiavismo e rivolta nelle formiche
Questa favola di animali insegna che il parassitismo e lo sfruttamento servile non è un’invenzione dell’uomo, ma si sviluppa in natura prima ancora che nella nostra specie. Le formiche amazzoni, così vengono chiamate fin dall’epoca di Darwin, sono specializzate nel combattimento, hanno le mandibole a forma di pugnale e non sono in grado né di badare a sé stesse, né alla prole. Per sopravvivere fanno incursione in altri formicai, con invasioni in massa che sconcertano la comunità aggredita provocandone la fuga, e rubano le loro larve ancora nei bozzoli portandole nel proprio rifugio. Le ‘pupe’ rapite, prenderanno l’odore della nuova comunità e la serviranno senza bisogno di coercizione, ma non potranno riprodursi. Così ogni 6-8 settimane saranno necessarie nuove incursioni per rapinare nuove larve da segregare come schiave.
Tuttavia in alcuni casi le formiche sottomesse riescono a organizzare una rivolta e tagliano la testa alle loro aguzzine, per poi scappare. Non servirà a molto, non potendosi riprodurre non saranno nemmeno in grado di fondare una nuova comunità, ma il gruppo dominante viene ridotto a un terzo del numero originario. Questa favola insegna che un vita d’incursioni e saccheggi non è mai priva di rischi. Si è sempre costretti alla guerra, che è molto costosa e porta il rischio della sconfitta, ma anche in caso di vittoria è sempre dietro l’angolo un’opportunità di rivolta nelle comunità sottomesse, che obbliga la classe dominante a un continuo stato di tensione. Trasportata nella specie umana, la storia delle formiche amazzoni insegna che la prepotenza non porta mai un beneficio duraturo, prima o poi la natura viene a chiedere il conto del male che facciamo agli altri. Qui sotto, un po’ di rassegna stampa.