F. Berti. “Fantasmi in galleria”. Leggenda, Ca’ di Landino
Federico Berti
Fantasmi in galleria
Musica trad. Cantastorie
Testo di Federico Berti
Edito da Valter Colle /Nota Music
1° Premio Giovanna Daffini 2005
Questa canzone racconta la leggenda delle cosiddette presenze a Ca’ di Landino, tra Castiglione dei Pepoli e Baragazza, in provincia di Bologna. Nella galleria dove avvenne la strage dell’Italicus, alcuni viaggiatori sostengono di aver visto i corpi delle vittime diversi anni dopo. Un racconto molto simile era diffuso diversi anni prima nello stesso luogo rispetto ai minatori che persero la vita per costruire la ferrovia Direttissima, che univa l’Emilia Romagna alla Toscana. Tra le possibili spiegazioni del fatto sono le manifestazioni di protesta messe in atto dai comitati di attivisti, che avrebbero appeso immagini o fantocci in galleria per richiamare l’attenzione su quei tragici eventi. Nell’incisione che si può ascoltare in questa pagina, la fisarmonica è suonata da Giuliano Piazza, titolare delle edizioni musicali bolognesi Italvox e figlio del celebre Marino, cantastorie cui sono intitolate diverse vie tra Bologna e provincia. Al contrabbasso Gabriele Roda, suonatore della Valle del Savena in collaborazione con www.ebenevengamaggio.it. Il Cd/Book “L’asino, il leone, la colomba” si può acquistare dall’editore Valter Colle. Contiene un lungo saggio sui cantastorie fra educazione e intrattenimento, oltre alle 11 canzoni
Parole e musica di Federico Berti
Sotto terra laggiù in galleria
nella pietra che l’uomo scavò
fischia il treno sulla ferrovia
che molti morti all’Italia costò
Minatori dell’alto Appennino
quante pene han dovuto patir
quanto lungo fu il loro cammino
per un varco riuscire ad aprir
Capotreno in quel dì sciagurato
un tremendo boato sentì
da una bomba il vagon dilaniato
tanta gente innocente morì
Viaggiatori dai vetri appannati
ogni tanto vi appaiono ancor
quei volti pallidi e insanguinati
sono le vittime del grande orror
Io lavoro alla mensa operai
di un cantiere che è poco più in là
dove un giorno passar sentirai
convogli ad alta velocità
Questa montagna è tutta ferita
quante volte è venuta a franar
dei torrenti la piena è impazzita
e le borgate han dovuto lasciar
Non pensate miei cari signori
quei fantasmi potervi scordar
questa canzone di pene e dolori
verremo in sogno ancora a cantar