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Erri De Luca, ‘Il Violino’. Lettura integrale.

Ascolta il racconto in podcast

Erri De Luca, Il Violino.

Tratto da Un secolo di racconti italiani,
Torino, Einaudi, 2006

Voce narrante Federico Berti

“Quando morì mio nonno mi venne quel potere: fissavo il suo violino e le corde suonavano da sole. Usciva una musica a onde, solfeggio di alveari, api sopra un campo di margherite. Era il violino delle sere, delle domeniche, dei balli. Il nonno lo suonava tornando a casa dal turno di lavoro in miniera. Era la sua destrezza e la consolazione. Credo che si lavasse con cura e si cambiasse i panni solo per abbracciare il suo violino”.

“Come fai con quelle dita a suonarlo così bene?” Calava preciso sulla tastiera cieca i polpastrelli anneriti, spessi come cuoio, senza uscire di nota. Suonava musiche pensate nei cunicoli, con la luce in fronte e il buio alle spalle, quando la galleria grondava come la sua fronte. Tornava a casa con quelle note in testa e le faceva uscire a tutta forza e come era possibile che un legno così piccolo avesse tanta voce? Era musica scaturita tra un colpo di piccone e l’altro, suono che stava nella terra e che si liberava dalla scoria sotto i suoi colpi esatti. Estraeva ferro per la miniera e musica per sé, fracassando materia.

La domenica suonava nelle feste i motivi dei balli e dei canti. Mi portava con lui: ero muto ma mi spingeva a provare un grido. Ne usciva un “la” soffocato sul quale accordava il violino. Mi diceva che in galleria il piccone qualche volta produceva la nota colpendo una vena di pietra più compatta. “Tu e il ferro avete un diapason nel corpo.”Suonava senza guardare la tastiera. Suonava per tutti e mai per denaro. “La musica si offende.” Restò nella galleria crollata, sepolto lontano dal violino. Dopo che mi finirono le lacrime, spuntò quel potere. Fissavo il violino e il violino suonava. Qualcuno mi spiava nell’ombra, sorrideva ascoltando quel gioco. C’è sempre un santo di sentinella a un’infanzia muta.

Tratto da Erri De Luca, Il violino, in: Un secolo di racconti italiani, Torino, Einaudi, 2006

Letture dal vivo


Jules Verne, Il giro del mondo in 80 giorni
Giovannino Guareschi, Don Camillo
Anonimo, Il cavallo incantato
Anonimo, La grande fuga
Erri De Luca, Il violino
Matilde Serao, Il Diavolo di Mergellina
s.a., Il mistero del Basilisco
Massimo Balsamo, La saponificatrice di Correggio
Emilio De Marchi, Carliseppe della Coronata
Racconto giapponese, Il gatto e il pappagallo
Carlo Collodi, La tassa sui gobbi
Primo Levi, Mnemagoghi
Arthur Conan Doyle, Il pollice dell’ingegnere
Fulvia Bessac, Racconti di tutti i paesi
Iginio Tarchetti, Un osso di morto
Federico Berti, Donkey Kong
Giuseppe Lipparini, L’avventura di tre ladri
Giuseppe Lipparini, Golia
Giuseppe Lipparini, La Torre del Fattucchio
Primo Levi, Cladonia Rapida
Francesco Dall’Ongaro, Due castelli in aria
Nelson Mandela, L’occhio dell’elefante
Anonimo, La pietra da minestra
Anonimo, La tessitrice dei racconti
Achille Geremicca, L’orologio a Carillon
ETA Hoffman, La donna vampiro
Ferruccio Rizzatti, Smeraldina

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