Elisabeth Valkenier. Russian realist art. The state and the society, the Peredvizhniki and their tradition. Dove trovarlo in biblioteca.
Elisabeth Valkenier.
Russian realist art.
The state and the society,
the Peredvizhniki and their tradition
New York, Columbia University Press, 1977
Disponibile al prestito
interbibliotecario
Biblioteca delle Arti – sezione di Arti visive “I. B. Supino”
Alma Mater Studiorum – Università di Bologna – Bologna – BO
La tradizione ottocentesca dei Peredvizhniki, ovvero gli artisti ambulanti che avevano fondato una società delle mostre itineranti nella Russia ancora imperiale: erano studenti all’Accademia di Belle Arti a Mosca, della quale rifiutavano il rigido formalismo, l’allineamento incondizionato al potere politico e la prostituzione dell’arte come ‘merce’. Perseguirono un realismo popolare ispirato alle idee del nascente socialismo e si proponevano di portare l’arte direttamente al popolo, attraverso mostre itineranti per tutto il paese, nell’intento di educare il proletariato all’estetica, elevandolo culturalmente. La loro è stata in primo luogo una militanza libertaria, oltre che artistica. L’associazione è rimasta attiva dal 1870 al 1923, quando venne assimilata e incorporata nel sistema culturale dell’arte sovietica. Ivan Kramskoj, Grigorij Mjasoedov, Nikolaj Ge e Vasilij Perov i più importanti autori che militarono in questo movimento, sono considerati ancora oggi i precursori del realismo sovietico nell’arte. Non erano girovaghi nel senso letterale del termine, non dipingevano sui marciapiedi, erano pittori come lo erano stati i ‘madoneri’ nel XVII secolo. La società riunì gli artisti più rilevanti del suo tempo, che percorrevano in lungo e in largo la Russia sia per dipingerne le classi più umili, sia per organizzare le esposizioni rivolte non più alla ricca borghesia mercantile, né all’aristocrazia, ma al proletariato urbano e rurale. Sono gli anni del nostro Pellizza da Volpedo, l’autore del Quarto Stato.