Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Diretta sogni n.27. La scorreggia del marito. Responso e numeri.

 

La scorreggia
del marito

 

Diretta sogni n. 27
con Federico Berti

E’ un sogno che sembra vero, mi sono chiesta se l’avessi vissuto realmente o se fosse solamente un sogno. Ero abbracciata con mio marito a letto, seduta con la schiena poggiata al cuscino e le gambe stese sotto le coperte. La mattina presto, al momento del risveglio. A un certo punto la coperta si solleva e ne viene fuori un terribile fetore, istintivamente esclamo ad alta voce: “Mamma mia come puzzi!” e lo spingevo giù dal letto. A ripensarci mi viene ancora adesso da ridere, è un sogno così assurdo!

Sentire nel sogno buoni odori è sempre stato considerato ben augurale, al contrario puzzo, fetore, olezzi spiacevoli venivano associati nelle cabale dei secoli scorsi a malattia, ipocrisia o libertinaggio. L’odore in questo caso viene da sotto le lenzuola, che normalmente hanno una connotazione positiva se ricoprono il sognatore, non se vengono stese sul letto vuoto: il letto veniva spesso considerato un simbolo di ozio e piaceri sessuali, oltre che di riposo. Quindi un letto ben fatto si riteneva fosse un segno di fortuna economica e sicurezza, specialmente trovarvisi in compagnia del coniuge o dell’innamorato, anche nell’intimità ma non consumando un rapporto completo. Il coito nel sogno non è mai di buon augurio. In questo caso, semplici effusioni amorose, tenerezza, piacevole e affettuoso intrattenersi. Nella posizione descritta dalla sognatrice è implicito il riferimento al cuscino, in merito al quale una cabala si esprimeva addirittura considerandolo simbolo di cialtroneria e chiacchiere a vuoto, vanterie. Se da un lato il fetore non era di buon augurio, in realtà dipende dalla provenienza: una cosa è la putrefazione, il marciume, l’odore delle immondizie o del sudore rancido, altra cosa la puzza di letame, escrementi sia umani che animali, che invece tradizionalmente si riteneva portasse soldi: simbolo di fertilità, prosperità, ricchezza, guadagni, profitti. Il peto in modo particolare, perché di questo la sognatrice parla, nel sogno è spesso un simbolo di pensieri osceni, desiderio sessuale, ma anche di comicità grassa, ballo in maschera, allegria spensierata. Un invito a esprimere liberamente i propri sentimenti. Oppure, la sensazione di aver ricevuto uno sgarbo da quella persona. La moglie poi spinge il marito a cadere dal letto, un dettaglio che si pensava annunciasse un disonore, affari che vanno a rotoli. Nella Smorfia napoletana viene associato anche all’ipersensibilità, la persona che cade si sente ferita. Buttato giù dal letto era anche un segno dell’amore o della passione sessuale che si spegne, vuoi per abitudine, vuoi per altri pensieri, vuoi per l’evoluzione di un rapporto o fasi che si attraversano nella vit

Responso e numeri:

Tempo non è dell’ozio coltivare
Ma di svegliarsi e mettersi al lavoro
E’ l’ora di passar dal dire al fare

Numeri

74, L’Ozio
14, La Puzza
22, Il Letto
48, La Spinta

Condividi