Diretta sogni n.25. “Ho sognato la tavola degli elementi”.
Ho sognato la
tavola degli
elementi
Diretta sogni n.25
con Federico Berti
s.a., ‘Torre di Guardia’, Il punto di vista biblico. I sogni sono messaggi che provengono da Dio?
Si narra che l’inventore Elias Howe abbia concepito il meccanismo della macchina per cucire in base a un sogno. Mozart diceva che molte volte i temi della musica che componeva nascevano nei suoi sogni. Anche il chimico Friedrich August Kekule von Stradonitz asseriva di aver scoperto in sogno la struttura della molecola del benzene.
B.M. Kedrov, nel suo ‘On the Question of Scientific Creativity’ Mendeleev e la Tavola Periodica degli elementi
«In sogno ho visto una tavola, dove tutti gli elementi erano nell’ordine richiesto. Dopo essermi svegliato l’ho immediatamente riportata su un foglio di carta»,
Commento
Venne così creata la tavola periodica. Mendeleev vide che la disposizione era, a suo dire, talmente ‘accurata’ da rivelare che alcuni elementi non erano stati misurati nel modo corretto. Gli elementi furono dunque posti nella sua tavola periodica. Ora se noi siamo daccordo sull’idea che il sogno premonitore non esista, possiamo indagare allora sul procedimento che può aver portato Mendeleev a elaborare uno schema tanto perfetto per la catalogazione degli elementi chimici. In primo luogo, sappiamo che sognare figure schematiche e tabelle non è un fatto insolito nei sogni, tutt’altro. Di solito noi tendiamo a semplificare le forme, o sono figure circolari sul tipo dei mandala, oppure quadrangolari, o triangolari, pentagonali, esagonali, ottagonali; la schematizzazione di cose, persone o idee, in tabelle e figure geometriche anche composite, ad esempio un quadrato o un triangolo inscritto nel cerchio, rimandano a un bisogno di mettere a fuoco dei problemi che nella vita diurna sono per noi motivo di ansia. Fin qui nulla di straordinario. In secondo luogo, teniamo presente che la ricerca di una periodicità negli elementi non nasce con lui, ma era nell’aria fin dal secolo dei lumi e rispondeva al principio secondo cui tutto l’universo è governato da leggi che la ragione umana ha il compito di comprendere e rappresentare secondo relazioni matematiche, logiche, scientifiche. Ci avevano provato in tanti prima di lui, alcuni dei quali hanno scelto un’organizzazione circolare delle loro tabelle. La stessa tavola di Mendeleev si può rappresentare anche s’un diagramma circolare, essendo com’è noto una tavola periodica, un po’ come il mappamondo può essere riassunto in una struttura bidimensionale, il mappamondo, per l’appunto. Così è accaduto al russo, che evidentemente nel sogno ha esemplificato la sua ricerca della periodicità rappresentandosela però non nella forma circolare, bensì in una tabella a blocchi. Il sogno fu premonitore? La risposta è no, indubbiamente. L’organizzazione data da lui agli elementi seguiva criteri che già erano stati sperimentati dai suoi colleghi in precedenza, era naturale dargli una forma traducibile in un mandala, anche se ‘steso’ come una sfoglia sul tagliere. Il problema è che anche gli altri suoi colleghi avevano impiegato lo stesso criterio, con la sola differenza che non sappiamo se l’abbiano fatto in sogno o nella vita cosciente. Lo schema di Mendeleev non era migliore di altri in questo senso, ma solo per l’intuizione, che di certo non gli è venuta in sogno) di basarsi sul numero atomico per la catalogazione degli elementi. Le conoscenze erano abbastanza mature per riordinarle in uno schema coerente e questo è accaduto. Ma non fu il sogno e ‘vedere’ lo schema, semmai furono le conoscenze già acquisite a trovare una rappresentazione coerente nel sogno. Dando al sognatore l’illusione che fosse un ‘dono’ dell’inconscio. di certo però, senza gli anni di studio e di preparazione, senza le precedenti prove da parte dei suoi colleghi, quel sogno Mendeleev non lo avrebbe mai fatto