Cos’è il modello ‘Housing First’
Il modello Housing First
Articolo di Federico Berti
‘Housing First‘ è un modello innovativo di intervento sociale progettato per affrontare il fenomeno dell‘homelessness. Questo approccio si basa sull’idea fondamentale che la casa è un diritto umano primario e rappresenta il primo passo verso la reintegrazione sociale e il benessere individuale.
A differenza dei modelli tradizionali, che richiedono ai senza tetto di passare attraverso vari stadi (come dormitori o comunità) prima di ottenere un alloggio stabile, l’Housing First consente un accesso diretto ad
appartamenti indipendenti. Questo approccio evita la complessità e le difficoltà associate ai percorsi a tappe, rendendo la casa il punto di partenza per il recupero.
Una volta ottenuta la casa, le persone ricevono supporto da parte di un’équipe multidisciplinare che offre assistenza sociale, psicologica e sanitaria. Questo supporto è personalizzato e può includere aiuto nella gestione delle spese, nell’accesso ai servizi sanitari e nella ricerca di opportunità lavorative.
L’Housing First distingue chiaramente tra il diritto alla casa e i percorsi terapeutici. Ciò significa che le persone non devono dimostrare di essere “pronte” per vivere in un’abitazione prima di ricevere assistenza abitativa. Possono scegliere se e quando intraprendere trattamenti per problemi di salute mentale o dipendenze.
Gli individui hanno la libertà di scegliere dove vivere e come gestire la propria vita. Questa autonomia è fondamentale per il recupero, poiché permette alle persone di sentirsi in controllo della propria situazione. L’approccio si concentra sul ripristino del benessere psico-fisico degli individui, incoraggiando percorsi di integrazione sociale e comunitaria.
Il modello Housing First ha origine negli Stati Uniti negli anni ’90, grazie al lavoro del dottor Sam Tsemberis, che avviò il programma “Pathways to Housing” a New York. Questo programma mirava a fornire alloggi stabili a persone con gravi problemi di salute mentale che vivevano in strada. Da allora, l’Housing First si è diffuso in molti paesi, inclusa l’Italia, dove ha dimostrato risultati positivi nel contrastare la grave marginalità.
Numerosi studi hanno evidenziato l’efficacia dell’Housing First nel ridurre il numero di persone senza dimora e nel migliorare la qualità della vita degli individui coinvolti.
L’approccio ha dimostrato di essere più economico rispetto ai modelli tradizionali, riducendo l’uso di servizi d’emergenza e strutture temporanee. Le persone che accedono a un’abitazione stabile mostrano spesso miglioramenti significativi nella salute mentale e una diminuzione delle dipendenze. L’Housing First promuove una maggiore partecipazione alla vita comunitaria, aiutando le persone a costruire relazioni significative e a sentirsi parte della società.
L’Housing First rappresenta insomma una risposta concreta al problema delle persone senza dimora, riconoscendo il diritto alla casa come fondamentale per la dignità umana. Questo modello non solo offre un tetto sopra la testa, ma crea anche le condizioni per un recupero duraturo attraverso supporti personalizzati e l’autonomia individuale. Con il suo approccio centrato sulla persona, l’Housing First si propone come una soluzione efficace per affrontare le complessità dell’homelessness nel mondo contemporaneo.