La cabala dei sogni nell’antichità. Medioevo e Rinascimento
Cabala tra Medioevo
e Rinascimento
Articolo di Federico Berti
Ricevere l’insegnamento
Tratto da: Federico Berti, Libro dei sogni, Italvox, 2013
“(…) Durante il medioevo la tradizione passò attraverso l’indottrinamento e il dogmatismo della teologia, non erano più indovini, filosofi o semplici confidenti a occuparsene ma frati, monaci ed esorcisti cristiani, musulmani, ebrei; proprio da questi ultimi, scacciati dalla cristianità e rifugiatisi nel mondo arabo per trovare protezione presso califfi e sultani, nascerà la parola cabala, originariamente Qbl (letteralmente ‘ricevere la tradizione’) che indica in generale la trasmissione del sapere.
La cabala ebraica tendeva decisamente al misticismo, veniva tramandata all’interno di circoli esclusivi spesso organizzati in modo settario ed era completamente ripiegata sull’interpretazione dei testi religiosi ebraici, come del resto quella cristiana era influenzata dai suoi, due scuole senza punti di contatto l’una coll’altra ma entrambe fortemente influenzate dalla religione. Solo coll’età dei comuni, poi con l’umanesimo e il rinascimento, quest’arte ritornerà in uso anche fra i laici grazie a personalità come Dante Alighieri, Marsilio Ficino, Pico della Mirandola, Tommaso Campanella, Giordano Bruno,Cornelio Agrippa, che se ne faranno divulgatori. Nel secolo XVII si continuerà quindi a parlare di cabala ma senza nessun riferimento all’ebraismo.
Nessuna delle due tradizioni parla mai dell’altra, bibliografie separate, autori e testi differenti, come se si ignorassero a vicenda. Le nuove cabale si ispireranno all’arte della memoria e avranno il grande merito di trasmettere conoscenze che per centinaia di anni sono rimaste monopolio di pochissime persone. E’ in questa prospettiva che dobbiamo considerare i cataloghi dei sogni pubblicati sugli almanacchi dei cantastorie negli ultimi 300 anni e comunemente usati per giocare al lotto: non vanno presi alla lettera, si limitano a rispecchiare la realtà di un immaginario diverso da un posto all’altro, da un tempo all’altro, persino da un interprete all’altro. Non esistono cabale corrette, solo cabale più o meno complete”. (Continua)
Tratto da: Federico Berti, Libro dei sogni, Italvox, 2013