Noi siam come le lucciole. Memorie d’un saltimbanco. Artisti di strada Ep.18


“Vuoi che un cliente ritorni da te? Devi innamorarti, ma sul serio. Dagli l’anima, ti darà il corpo. O viceversa. Dipende che cosa stai cercando”. Nella foto: donna di vita

Cantare e
far l’amore

Framm.XVIII

Commento musicale:
D. Serra, “Noi siam come le lucciole”
FAI PARTIRE LA MUSICA

PASSEGGIARE
NON BASTA

La mia vicina è del mestiere, se n’intende. Non veste provocante, la diresti una casalinga a spasso con un cagnolino invisibile, è una che batte sull’uscio di casa nella via del passeggio. talmente discreta che se non lo sai non la vedi. Gli stessi clienti da vent’anni. Mantiene tre figli e ne va fiera, si fa pure i versamenti per la pensione. “Passeggiare non basta” mi spiega con rassicurante complicità, nessuno te l’insegna. All’inizio non si fermano e non te ne fai una ragione, ti senti brutta, pensi: forse sto sbagliando qualcosa! “Tieni un diario” suggerisce, mescolando il caffè nella tazzina. Un bilancio d’azienda. Non lamentarti se non si accorgono di te, a volte anzi è più facile il contrario: lo vedi quel tizio laggiù? E’ la quarta volta che passa, sta da dieci minuti immobile davanti alla stessa vetrina. Son cose da farci l’occhio. Le marchette se le fai svogliate non portano a nulla, vuoi che un cliente ritorni da te? Devi innamorarti, ma sul serio. Dagli l’anima, ti darà il corpo. O viceversa. Dipende che cosa stai cercando; strizza l’occhio e sorride.

 La mia vicina di casa è del mestiere, dice che oggi le puttane le caricano tutte insieme alla mattina col furgone e vengono a riprenderle alla sera, lasciano un cane a sorvegliarle nelle vicinanze, se provano a scappare le inseguono colla bava alla bocca. Vuoi fare la vita come me? Se non altro, falla da uomo libero. Le prime volte, suonare per la strada mi sembrava una cosa sporca, mi prendevano per mendicante; in realtà volevo solo sentirmi indipendente, trovarmi un lavoro. Portare i soldi a casa. Trentacinquemila lire il primo giorno, pensai: non sarebbe nemmeno poi male, ma se passa qualcuno che mi conosce? Pensavo. Che figura!

noi siam come le lucciole anna magnani murales
“Dice che oggi le puttane le caricano tutte insieme alla mattina col furgone e vengono a riprenderle alla sera”. Nella foto: Anna Magnani in “Mamma Roma” di Pasolini, murale.

La prima volta stai a guardare. Sei lì sul marciapiede e le macchine van di lungo, le persone passano e nessuno si ferma. Poi col tempo l’impari. Credi a me gallina vecchia fa buon brodo, l’esperienza conta. Inizia a tenere un diario, se prendi il pesce d’oro mettilo da parte, pensa alla pensione che non è sempre domenica. Dai retta a me, le piazze buone van lasciate respirare, come il galletto belle o brutte le ripassa tutte; e stirati quella camicia, ma devo proprio dirtelo? Andar fuori pulito, sempre. La mia vicina è del mestiere, sa quel che dice. Cantare è far l’amore. Me la son trovata davanti al camper una volta alle sei di mattina, dice se può usare il cesso, da allora quando passo di là mi paga la colazione poi lei se ne torna a casa, io prendo il suo posto in piazza. La prima volta fa sempre male, dice lei. Sia chi non sia, cantare o far l’amore devi innamorarti, o diventa un inferno.

Continua
Framm.XVIII
“La leggenda di
Beppe Maniglia”


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