Artisti di strada a Bologna. Una questione di buon senso. Intervista a Giuseppe Sisti.

Associazione Via Petroni e Dintorni
Intervista a cura di Federico Berti

L’ARTE DI STRADA
E’ UN PROBLEMA PER BOLOGNA?

Nel video qui sopra si può vedere e ascoltare un’intervista allo storico presidente dell’associazione Via Petroni e Dintorni di Bologna, da tanti in prima linea nelle cosiddette battaglie ‘antidegrado’, nome con cui spesso e volentieri si banalizza una forma di associazionismo che parte dai residenti per rivendicare la progettazione comune della socialità negli spazi condivisi. Ho intervistato Giuseppe Sisti sui temi centrali del mio libro Gli artisti di strada non sono mendicanti, domandandogli in primo luogo cosa ne pensi la sua associazione di questa forma di espressione.

Tra gli argomenti qui trattati, il volume delle amplificazioni che tanti problemi ha creato in diverse città d’Italia, quello del sovraffollamento ovvero la prolungata e quotidiana compresenza di molti buskers in uno stesso spazio urbano, infine la difficile e controversa questione del pubblico passivo, ovvero di chi sia realmente al servizio un ambulante, se esclusivamente del proprio pubblico o se piuttosto dell’intero quartiere, anche quelli che non si fermano ad ascoltare ma ricevono per l’appunto in modo non intenzionale, non per ‘scelta’, la sua arte. Le risposte del presidente Sisti non sono banali, vanno innanzi tutto a sfatare un luogo comune: che le associazioni di cittadini assumano posizioni pregiudizievoli  rispetto alla street art, un’idea quanto mai lontana dalla realtà.

QUAL’E IL VERO PROBLEMA

Nell’intervista si può ascoltare dalla voce del presidente, che rappresenta un’associazione tra le più numerose e attive sul territorio bolognese, una conferma alle tesi da cui è partita la mia ricerca: il vero problema non è la libera espressione o la confusione tra artisti di strada e degrado, quel che veramente ha creato e continua a creare attriti così pesanti a livello nazionale è piuttosto la concentrazione di artisti, il loro numero, il volume delle amplificazioni e in particolar modo il rifiuto degli stessi di riconoscere al pubblico passivo un ruolo nella progettazione comune della vita nello spazio urbano: un busker non è soltanto al servizio di chi si ferma ad ascoltarlo, ma anche e forse ancor più di tutti gli altri, almeno quando vuole esercitare ‘a cappello’ in modo indipendente, senza richiedere un permesso.

Gli artisti di strada
Non sono mendicanti

Osservatorio
Street Art

Leggi un’anteprima
DOWNLOAD EBOOK

L’intervista A Giuseppe Sisti insomma riporta l’attenzione al nodo più spinoso. E’ il motivo per cui ti invito a leggere il libro, nel quale ho raccontato le tensioni degli ultimi anni in tempo reale, man mano che i fatti accadevano. Un testo a metà fra cronaca e critica, manifesto d’arte e pamphlet ideologico. Per un’arte di strada libera, sana, civica, pronta al negoziato e se necessario, all’autocritica



gigi russo artisti di strada
Pagina ufficiale del famoso organizzatore

Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condividi